Lissajous, l'app "tranese" che trasforma i suoni in onde
Il software sviluppato dal giovane Francesco Gagliardi
sabato 13 giugno 2015
10.44
Pubblicata lo scorso 1 giugno dall'etichetta britannica Audiobulb, con base a Sheffield, Lissajous è un'applicazione audio-video in grado di trasformare i suoni in immagini, in particolare in una serie di curve generate attraverso le equazioni parametriche studiate dal fisico francese Jean Antoine Lissajous. Ogni suono, ogni nota è strettamente legata a una curva e, a seconda dell'intensità e degli effetti applicati, produce oscillazioni e sequenze geometriche quasi ipnotiche (cliccando qui è possibile vedere il teaser). Il programma è stato sviluppato dal giovane tranese Francesco Gagliardi, che da anni studente nel campo della musica e del design.
Il software, unico nella sua particolarità, trova utilizzo sia nelle performance dal vivo che nelle installazioni di arte contemporanea che prevedono la connessione tra vista e udito. Così Audiobulb presenta Lissajous: «È un media project nato con lo scopo di investigare la relazione tra suono e immagini, caos e ordine, strettamente connesso a discipline quali astronomia, matematica e fisica. Esplora i campi di armonia e disordine e immerge l'utente in uno spazio elegante, indeterminato, minimalistico e caotico, che riflette le complesse regole dell'universo, in tutta la sua astratta bellezza».
Nonostante la breve vita, il tool del tranese Gagliardi sta già riscuotendo discreto successo, tanto da essere stato recensito favorevolmente, sulla webzine Vital Weekly, dal musicista elettronico Frans de Waard, che l'ha definito "un grande strumento, interessante da utilizzare, che si avvicina alla ricerca già fatta in questo campo dal giapponese Ryoji Ikeda o dal tedesco Alva Noto".
Il software, unico nella sua particolarità, trova utilizzo sia nelle performance dal vivo che nelle installazioni di arte contemporanea che prevedono la connessione tra vista e udito. Così Audiobulb presenta Lissajous: «È un media project nato con lo scopo di investigare la relazione tra suono e immagini, caos e ordine, strettamente connesso a discipline quali astronomia, matematica e fisica. Esplora i campi di armonia e disordine e immerge l'utente in uno spazio elegante, indeterminato, minimalistico e caotico, che riflette le complesse regole dell'universo, in tutta la sua astratta bellezza».
Nonostante la breve vita, il tool del tranese Gagliardi sta già riscuotendo discreto successo, tanto da essere stato recensito favorevolmente, sulla webzine Vital Weekly, dal musicista elettronico Frans de Waard, che l'ha definito "un grande strumento, interessante da utilizzare, che si avvicina alla ricerca già fatta in questo campo dal giapponese Ryoji Ikeda o dal tedesco Alva Noto".