Lite col vigile, Gagliardi nella bufera
«Attacco strumentale, non ho fatto nulla». Il consigliere comunale racconta la sua versione dei fatti
lunedì 22 ottobre 2012
10.19
Sorpreso e arrabbiato dal clamore di quella che lui definisce "una non notizia". Riccardo Gagliardi, consigliere comunale de La Puglia prima di tutto, mostra gli artigli e si difende dalle accuse che gli sono piovute di aver "aggredito verbalmente" un vigile all'uscita di una scuola in via Tasselgardo.
Gagliardi non ci sta: «E' un attacco strumentale, non ho fatto nulla e chi ha enfatizzato questa vicenda ne pagherà le conseguenze». Il consigliere comunale racconta la sua versione dei fatti: «Partiamo dal presupposto che ero andato a prendere mia figlia a piedi e che la mia macchina era parcheggiata in tutt'altra parte di Trani. Quando sono arrivato sul posto ho notato una cosa strana: il solito traffico caotico che accompagna l'uscita degli studenti di tre scuole raggruppate nell'arco di poche decine di metri, tante macchine in sosta vietata ed in doppia fila ed un vigile che, anziché contestare sul posto l'infrazione, con un cellulare stava fotografando macchine e persone, bambini compresi. Mi sono avvicinato all'agente e gli ho chiesto cosa stesse facendo, se era legittima questa cosa e se il telefonino utilizzato per scattare fosse suo o fosse quello in dotazione agli agenti e se lo strumento fosse idoneo per accertare le infrazioni. Volendo presentare un'interrogazione sulla vicenda, nell'esercizio delle mie funzioni, gli ho chiesto il nome per poter scrivere dell'episodio, al comandante ed all'assessore competente, in maniera compiuta. Il vigile mi ha dato il suo numero di matricola, ho preso mia figlia e sono andato via».
Sta di fatto che il vigile, dopo la discussione con Gagliardi, si è recato al pronto soccorso: 2 giorni di prognosi. «Vi giuro che non ho fatto niente - dice Gagliardi - e tantomeno garantisco di non averlo aggredito. Abbiamo discusso, ma da qui a parlare di aggressione ce ne vuole. Ho testimoni pronti a confermare la mia versione». Fra le macchine fotografate dal vigile non c'era quella del consigliere ma c'era quella di sua moglie. «E' vero, ma ce n'erano almeno altre 100. Il vigile aveva tutte le buone ragioni per fare le multe, a lui ho contestato l'utilizzo del cellulare e la mancata contestazione sul posto dell'infrazione agli automobilisti».
Al momento non è dato sapere se il vigile sporgerà denuncia nei confronti di Gagliardi ed in virtù di cosa. L'opposizione intanto ci sguazza dentro. L'Udc ha già chiesto approfondimenti e c'è chi invoca sulla rete le sue dimissioni: «E sulla base di cosa?» attacca Gagliardi. «Ho la coscienza a posto, non ho fatto nulla, non c'è stata nessuna rissa e né aggressione. Tutta questa storia mi sembra solo una strumentalizzazione politica. Ecco perché ho dato mandato al mio legale di verificare tutto quello che è stato scritto sulla vicenda».
Gagliardi non ci sta: «E' un attacco strumentale, non ho fatto nulla e chi ha enfatizzato questa vicenda ne pagherà le conseguenze». Il consigliere comunale racconta la sua versione dei fatti: «Partiamo dal presupposto che ero andato a prendere mia figlia a piedi e che la mia macchina era parcheggiata in tutt'altra parte di Trani. Quando sono arrivato sul posto ho notato una cosa strana: il solito traffico caotico che accompagna l'uscita degli studenti di tre scuole raggruppate nell'arco di poche decine di metri, tante macchine in sosta vietata ed in doppia fila ed un vigile che, anziché contestare sul posto l'infrazione, con un cellulare stava fotografando macchine e persone, bambini compresi. Mi sono avvicinato all'agente e gli ho chiesto cosa stesse facendo, se era legittima questa cosa e se il telefonino utilizzato per scattare fosse suo o fosse quello in dotazione agli agenti e se lo strumento fosse idoneo per accertare le infrazioni. Volendo presentare un'interrogazione sulla vicenda, nell'esercizio delle mie funzioni, gli ho chiesto il nome per poter scrivere dell'episodio, al comandante ed all'assessore competente, in maniera compiuta. Il vigile mi ha dato il suo numero di matricola, ho preso mia figlia e sono andato via».
Sta di fatto che il vigile, dopo la discussione con Gagliardi, si è recato al pronto soccorso: 2 giorni di prognosi. «Vi giuro che non ho fatto niente - dice Gagliardi - e tantomeno garantisco di non averlo aggredito. Abbiamo discusso, ma da qui a parlare di aggressione ce ne vuole. Ho testimoni pronti a confermare la mia versione». Fra le macchine fotografate dal vigile non c'era quella del consigliere ma c'era quella di sua moglie. «E' vero, ma ce n'erano almeno altre 100. Il vigile aveva tutte le buone ragioni per fare le multe, a lui ho contestato l'utilizzo del cellulare e la mancata contestazione sul posto dell'infrazione agli automobilisti».
Al momento non è dato sapere se il vigile sporgerà denuncia nei confronti di Gagliardi ed in virtù di cosa. L'opposizione intanto ci sguazza dentro. L'Udc ha già chiesto approfondimenti e c'è chi invoca sulla rete le sue dimissioni: «E sulla base di cosa?» attacca Gagliardi. «Ho la coscienza a posto, non ho fatto nulla, non c'è stata nessuna rissa e né aggressione. Tutta questa storia mi sembra solo una strumentalizzazione politica. Ecco perché ho dato mandato al mio legale di verificare tutto quello che è stato scritto sulla vicenda».