Lo scempio della San Marco Sud: discarica e bagnanti con vista Cattedrale
Oltre 60 foto dello scandalo. Anni di inciviltà hanno sedimentato i rifiuti
lunedì 20 luglio 2015
8.30
Uno scempio che dura da anni, rifiuti su altri rifiuti che giorno dopo giorno sedimentano, creando un nuovo territorio, fatto di immondizia. Tutto a pochi metri dal mare, anzi proprio sul mare, in una delle spiagge meno conosciute di Trani e, forse per questo, trascurata e presa di mira dagli incivili. Il luogo è la San Marco Sud, tratto di litoranea compreso tra Trani e Barletta, nascosto dalle segherie ma comunque affollato da una quarantina di auto, alla ricerca di un riparo dal caldo di questo luglio. Un mare poco invitante, poco distante dal depuratore e a contatto con una vera e propria discarica incontrollata.
Senza scavare, a vista d'occhio sono innumerevoli i materiali qui abbandonati: rifiuti domestici; vestiti; bottiglie di ogni forma, materiale e dimensione; impianti stereo e televisori; cisterne; resti di animali; peluches; copertoni; tazze e bicchieri; buste di pane. Ma a farla da padrone sono gli scarti edili: mattoni, vetri, secchi, water lavandini, materiali elettrici e tanto amianto. Lamiere integre e non, molte bruciate. Questa è la vera novità: dopo la denuncia di qualche anno fa, i farabutti si sono evoluti. Bruciano tutto con l'arrivo della stagione calda.
La segnalazione giunta in redazione ci porta a scoprire anche una piccola casetta usata come ricovero di fortuna da qualche sventurato, magari ignaro di ciò che lo circonda. La città può ancora accettare tutto questo? Buona visione del fotoreportage, sperando che possa spingere gli amministratori locali verso una repentina bonifica. Ci sarà da scavare.
Senza scavare, a vista d'occhio sono innumerevoli i materiali qui abbandonati: rifiuti domestici; vestiti; bottiglie di ogni forma, materiale e dimensione; impianti stereo e televisori; cisterne; resti di animali; peluches; copertoni; tazze e bicchieri; buste di pane. Ma a farla da padrone sono gli scarti edili: mattoni, vetri, secchi, water lavandini, materiali elettrici e tanto amianto. Lamiere integre e non, molte bruciate. Questa è la vera novità: dopo la denuncia di qualche anno fa, i farabutti si sono evoluti. Bruciano tutto con l'arrivo della stagione calda.
La segnalazione giunta in redazione ci porta a scoprire anche una piccola casetta usata come ricovero di fortuna da qualche sventurato, magari ignaro di ciò che lo circonda. La città può ancora accettare tutto questo? Buona visione del fotoreportage, sperando che possa spingere gli amministratori locali verso una repentina bonifica. Ci sarà da scavare.