Logos Festival, la parola si fa cinema: oggi primo appuntamento della rassegna di film d'autore

Nel parco di Santa Geffa proiettato "Carnage" di Polanski

mercoledì 24 luglio 2019 6.23
"Nessuna cosa avviene per caso ma tutto secondo logos e necessità" (Leucippo, fr. 2).

La parola è una forza creatrice, uno strumento umano che permette di conoscere. Nel pensiero greco, il termine indica proprio la "parola" per come si articola nel discorso, quindi anche il "pensiero" che si esprime attraverso di essa.

"P3 = Parole al cubo. Logos e Cinema d'autore" è un ciclo di proiezioni curate dall'Associazione culturale tranese La Caméra-Stylo dedicato a quel cinema e a quegli autori che hanno saputo e voluto raccontare l'uomo e la società, l'inconscio individuale e collettivo, attraverso opere in cui l'intelletto si fa arte e la parola assume un potere pressoché infinito: può generare mostri, può divertire, può riassemblare l'esistente e raccontare le tante storie dell'uomo e del cinema.

La scelta di autori come Roman Polanski, Woody Allen e Nanni Moretti non è casuale, ma frutto di una riflessione precisa: sono cineasti/filosofi, che hanno indagato il reale ed elaborato una propria indagine, una propria visione della conoscenza utilizzando come strumento la Settima Arte (che per definizione amplifica, potenzia ed esalta la realtà). Per Polanski e il suo "Carnage" (2011), la parola diventa un'arma, in una commedia dark 'imprigionata' in soli 50 metri quadri di spazio; mentre Woody Allen con "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere)" (1972), parte da un famoso manuale di consigli sessuali e rilegge il fenomeno della "controcultura" giovanile, attraverso un film a episodi strutturato come una parodia di un genere cinematografico o televisivo. Invece in "Aprile" (1998), film-saggio di un Nanni Moretti autore-genitore-cittadino, troviamo l'uomo dubbioso che si guarda attorno ed parla della vita, della politica e di tutto ciò che non c'entra, ma c'entra.

Logos vuol dire scegliere, raccontare, elencare, parlare ma anche pensare: esattamente quello che ci piacerebbe accadesse dopo che la luce dello schermo si sarà spenta su dei film che, piuttosto che fornire risposte, stimoleranno domande.

La rassegna cinematografica "P3 = Parole al cubo. Logos e Cinema d'autore" è inserita nell'ambito della ricca programmazione del Logos Festival. Nato dalla collaborazione tra Comune di Trani Assessorato alle Culture e il Parco di S.Geffa, Logos Festival rappresenta un nuovo esperimento, una provocazione che vuole porre al centro dell'attenzione la bellezza della "Parola" nelle sue tante declinazioni, dal teatro alla musica, dal cinema alla comicità, dalla danza al gioco.


IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA RASSEGNA

I tre film della rassegna "P3 = Parole al cubo. Logos e Cinema d'autore" in programma:

Mercoledì 24 Luglio - "Carnage" di Roman Polanski (2011);

Martedì 30 Luglio"Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere)" di Woody Allen (1972);

Giovedì 8 Agosto – "Aprile" di Nanni Moretti (1998).

INGRESSO ORE 21.00. Le proiezioni si svolgeranno nel parco tra gli ulivi. L'introduzione al film è a cura dell'Associazione La Caméra Stylo. Gli spettatori riceveranno in omaggio un sacchetto di pop corn prima della proiezione di ogni film.

SCHEDA DEL FILM "CARNAGE" (2011) – Roman Polanski

"I suoi personaggi sono sempre prostrati alla fine del film. Se si mostra l'eroe trionfante, la gente esce soddisfatta: non c'è niente di più sterile della soddisfazione". (Roman Polanski, Positif 102, febbraio 1969).


Sin dagli esordi, Roman Polanski e il suo cinema si confrontano con la parola (o la sua assenza), il discorso sul proprio tempo e sull'incertezza che genera il pensiero sulle cose. In Carnage con pochi tratti, una tenue mobilità di ripresa e un montaggio emozionale, troviamo equilibrio e ritmo per un racconto chiuso fra quattro mura dove, grazie anche al contributo di attori in stato di grazia, si ride spesso. Però si ride amaro, perché il rischio di identificazione è molto alto: in seguito a una banale lite tra due ragazzini, i rispettivi genitori decidono di incontrarsi per parlare e chiarire. Comincia una lunga discussione che presto degenera su argomenti che nulla hanno a che fare con lo scontro tra i figli e che farà emergere l'odio, il risentimento, la violenza e l'indifferenza come i tratti più autentici e radicati che connotano la natura umana, borghesia compresa.

Grazie a dialoghi geniali e dissacranti, Polanski costruisce un film disturbante, imperniato su rapporti tra persone con visioni della vita opposte, costrette in un ambiente claustrofobico a conciliare i caratteri di ognuno: tratto dalla pièce teatrale "Il dio del massacro" di Yasmina Reza (Adelphi), l'autore si allontana dall'impianto teatrale per costruire puro cinema al vetriolo. Una specie di metafora crudele, specchio del perbenismo borghese e della società, dove il politically correct è solo di facciata. Ci si scontra per la famiglia, per l'appartenenza a un genere (maschile o femminile) e così via, creando alleanze irreali e frettolose marce indietro, in un tutti contro tutti leggendario. Carnefici e vittime, i protagonisti si colpiscono con le parole, assolvendosi e condannandosi a fasi alterne, in una generale mancanza di vie di fuga ad ogni livello (morale, fisico, esistenziale).

Carnage rappresenta il disfacimento della società contemporanea, dove ci si può chiudere in una scatola (al sicuro?) e aprire il coperchio (le finestre) solo quando la puzza di vomito o di un profumo di bassa lega disturbano quel mondo che a fatica ci si è costruiti attorno.


INFO E CONTATTI

Per informazioni e contatti chiamare: 392/8840561; 0883/506807; pagina facebook S.Geffa e La Caméra-Stylo; Logos festival per la partecipazione agli eventi si consiglia la prenotazione, ci aiuterete ad organizzare meglio le serate.