Malattie respiratorie, la terapia termale come percorso di cura
Se ne è parlato a Trani durante il seminario “Pneumology around the clock”
lunedì 18 marzo 2024
9.32
Non solo un seminario scientifico di altissimo profilo per i professionisti della Sanità ma anche un'importante occasione di confronto sulle maggiori novità terapeutiche delle malattie respiratorie. È la sintesi del seminario "Pneumology around the clock" che si è tenuto lo scorso fine settimana a Trani. Il congresso scientifico, presieduto da Emmanuele Tupputi, già dirigente responsabile dell'Unità Operativa Territoriale di Pneumologia della Asl Bt, e da Daniela Margiotta, che lo sostituisce, ha riscosso un grandissimo successo di partecipanti, oltre 300 nelle due giornate di lavori a Palazzo San Giorgio. Sei le sessioni di lavori durante le quali i pneumologi si sono confrontati con esperti di varie specializzazioni e del pregevole board scientifico. Si è partiti dal Covid per poi affrontare malattie polmonati specifiche come l'asma - la cui diffusione è stimata a circa l'8% della popolazione, con significativo incremento nelle fasce di età giovanili – la riabilitazione respiratoria, le apnee notturne, il trattamento della bpco e la neoplasia polmonare.
"Il Covid ha lasciato poche sequele – ha detto il dottor Tupputi - i polmoni sani sono rimasti tali anche negli individui che sono stati colpiti dal virus, senza effetti collaterali. Ora il problema grave è rappresentato dal fumo". Tra i trattamenti più indicati c'è la medicina termale, che sta acquisendo un ruolo sempre più importante anche nel trattamento di differenti patologie respiratorie. Oltre alle cure inalatorie, per queste patologie può risultare utile anche un ciclo integrato di ventilazione polmonare. "È un importante percorso di cura" ha continuato il dottor Tupputi. "Si tratta di una opportunità che si rende necessaria per tutti i pazienti che continuano ad avere bisogno di attività riabilitativa. Possiamo considerarla una svolta ma non è una cura risolutiva bensì propedeutica".
Durante il seminario, a cura di E20EConvegni, segreteria organizzativa e provider del convegno, presente anche la direttrice generale delle Terme di Margherita di Savoia, Marina Lalli, che ha spiegato quanto la riabilitazione respiratoria in ambito termale sia notevolmente cresciuta negli ultimi anni. "È una terapia – spiega Lalli – che, grazie alla funzione di rafforzamento delle difese immunitarie dell'acqua termale e alla meccanicità che prevede una idro chinesiterapia, aiuta tutti quei pazienti affetti da cronicità. I risultati sono apprezzabili già dal primo ciclo ma è importante essere costanti nelle cure".
Fondamentale è la collaborazione fra le strutture termale e gli pneumologi. "È divenuto fondamentale lo scambio di esperienze e confronto tra pneumologie esperti e specialisti di altre discipline per garantire, proteggere, curare e preservare le persone fragili. In questo la pneumologia è centrale, ancor di più adesso, e solo noi potremmo svolgere il compito in modo costruttivo e produttivo nella salute pubblica".
"Il Covid ha lasciato poche sequele – ha detto il dottor Tupputi - i polmoni sani sono rimasti tali anche negli individui che sono stati colpiti dal virus, senza effetti collaterali. Ora il problema grave è rappresentato dal fumo". Tra i trattamenti più indicati c'è la medicina termale, che sta acquisendo un ruolo sempre più importante anche nel trattamento di differenti patologie respiratorie. Oltre alle cure inalatorie, per queste patologie può risultare utile anche un ciclo integrato di ventilazione polmonare. "È un importante percorso di cura" ha continuato il dottor Tupputi. "Si tratta di una opportunità che si rende necessaria per tutti i pazienti che continuano ad avere bisogno di attività riabilitativa. Possiamo considerarla una svolta ma non è una cura risolutiva bensì propedeutica".
Durante il seminario, a cura di E20EConvegni, segreteria organizzativa e provider del convegno, presente anche la direttrice generale delle Terme di Margherita di Savoia, Marina Lalli, che ha spiegato quanto la riabilitazione respiratoria in ambito termale sia notevolmente cresciuta negli ultimi anni. "È una terapia – spiega Lalli – che, grazie alla funzione di rafforzamento delle difese immunitarie dell'acqua termale e alla meccanicità che prevede una idro chinesiterapia, aiuta tutti quei pazienti affetti da cronicità. I risultati sono apprezzabili già dal primo ciclo ma è importante essere costanti nelle cure".
Fondamentale è la collaborazione fra le strutture termale e gli pneumologi. "È divenuto fondamentale lo scambio di esperienze e confronto tra pneumologie esperti e specialisti di altre discipline per garantire, proteggere, curare e preservare le persone fragili. In questo la pneumologia è centrale, ancor di più adesso, e solo noi potremmo svolgere il compito in modo costruttivo e produttivo nella salute pubblica".