Mancato inserimento di Trani nella Zes, Laurora: «Errori commessi nella individuazione delle aree?»
Il sospetto avanzato dal capogruppo d'Italia in Comune
lunedì 22 febbraio 2021
13.41
Alcuni mesi fa richiamai l'attenzione sul mancato inserimento del nostro comune nella Zona Economica Speciale (ZES). L'inserimento nella ZES avrebbe garantito notevoli agevolazioni per gli imprenditori che avessero avviato nuove attività in zona produttiva.
Infatti, il regime di favore previsto dalla Legge di Bilancio, art.1, commi 173 e segg., prevedono la riduzione del 50% dell'importo sul reddito derivante dallo svolgimento della nuova attività, a partire dall'anno di inizio della stessa e per i successivi sei anni.
L'isitituzione delle ZES, che ha visto protagonisti altri comuni a noi vicini e confinanti, è stata una grande opportunità, che avrebbe meritato l'impegno qualificato e costante, in primis dell'assessore alle attività produttive.
Chi doveva utilizzare il proprio tempo per strategie di sviluppo importanti per la nostra città, quasi sempre si è limitato alla organizzazione di qualche piccola manifestazione estiva o a distribuire mancette ai poveri esercenti ormai disperati.
A seguito del mio richiamo, l'assessore al ramo attività produttive, Nenna Marina, esprimendosi sulla vicenda ZES, preannunciò la partecipazione al nuovo bando regionale e, come se fosse Nostradamus, l'arrivo di grandi novità entro il 22 settembre. Di quale anno però non lo disse. La campagna elettorale è finita, il problema resta. La questione è molto seria e potrebbe determinare un ulteriore arretramento della nostra economia rispetto alle comunità vicine.
Ci sta sorgendo un legittimo sospetto: non è che la mancanza di informazioni sul'esito della partecipazione al bando deriva da ulteriori errori commessi nella individuazione di aree non coerenti o non compatibili con il bando stesso? Se così dovesse essere, se fossimo stati nuovamente esclusi dalla possibilità di essere inseriti in una ZES, il danno economico potrebbe essere irreversibile, e in quel caso tutti si dovrebbero rendere conto che il settore delle attività produttive e quelli che lo coadiuvano, dovrebbero essere delegati a soggetti con altra e alta competenza, in possesso di una conoscenza e futura visione della economia cittadina, in grado, quindi, di sostenere il residuo tessuto economico che sopravvive con grande difficoltà. La politica deve dare delle risposte.
L'assessore Nenna esca dal suo lungo silenzio e informi la città, a partire dalla vicenda della ZES Adriatica.
Tommaso Laurora, Capogruppo Italia in Comune
Infatti, il regime di favore previsto dalla Legge di Bilancio, art.1, commi 173 e segg., prevedono la riduzione del 50% dell'importo sul reddito derivante dallo svolgimento della nuova attività, a partire dall'anno di inizio della stessa e per i successivi sei anni.
L'isitituzione delle ZES, che ha visto protagonisti altri comuni a noi vicini e confinanti, è stata una grande opportunità, che avrebbe meritato l'impegno qualificato e costante, in primis dell'assessore alle attività produttive.
Chi doveva utilizzare il proprio tempo per strategie di sviluppo importanti per la nostra città, quasi sempre si è limitato alla organizzazione di qualche piccola manifestazione estiva o a distribuire mancette ai poveri esercenti ormai disperati.
A seguito del mio richiamo, l'assessore al ramo attività produttive, Nenna Marina, esprimendosi sulla vicenda ZES, preannunciò la partecipazione al nuovo bando regionale e, come se fosse Nostradamus, l'arrivo di grandi novità entro il 22 settembre. Di quale anno però non lo disse. La campagna elettorale è finita, il problema resta. La questione è molto seria e potrebbe determinare un ulteriore arretramento della nostra economia rispetto alle comunità vicine.
Ci sta sorgendo un legittimo sospetto: non è che la mancanza di informazioni sul'esito della partecipazione al bando deriva da ulteriori errori commessi nella individuazione di aree non coerenti o non compatibili con il bando stesso? Se così dovesse essere, se fossimo stati nuovamente esclusi dalla possibilità di essere inseriti in una ZES, il danno economico potrebbe essere irreversibile, e in quel caso tutti si dovrebbero rendere conto che il settore delle attività produttive e quelli che lo coadiuvano, dovrebbero essere delegati a soggetti con altra e alta competenza, in possesso di una conoscenza e futura visione della economia cittadina, in grado, quindi, di sostenere il residuo tessuto economico che sopravvive con grande difficoltà. La politica deve dare delle risposte.
L'assessore Nenna esca dal suo lungo silenzio e informi la città, a partire dalla vicenda della ZES Adriatica.
Tommaso Laurora, Capogruppo Italia in Comune