Marco Pilone si aggiudica il Primo Premio del concorso "Osservatorio" sezione teatro
Il tranese si aggiudica la 16ª edizione del prestigioso Concorso Nazionale Letterario
giovedì 27 marzo 2014
7.04
Il lavoro teatrale "Bianco, il colore dell'anima" si classifica primo nella sezione "Teatro" del Premio Nazionale di Letteratura e Teatro "Osservatorio". Il testo di Marco Pilone ha convinto la giuria di qualità che ha esaminato testi provenienti da ogni parte d'Italia e tutti, di ottimo livello. Il riconoscimento ribadisce le già note qualità drammaturgiche dell'autore di "Mio marito ha partorito", "Fermata facoltativa", "Con la morte nel cuore" e tanti altri testi teatrali, in italiano ed in vernacolo, e giunge a coronamento di un felice quarto di secolo di attività, che ha visto Pilone affermarsi sulle ribalte nazionali con testi sempre ottimamente riconosciuti e rappresentati con grande successo di critica e di pubblico.
Tali eccellenti risultati evidenziano la qualità indiscussa del lavoro svolto in questi anni, che ha sempre puntato sull'innovazione e su di una profonda ricerca, nonostante le tante difficoltà che si incontrano nel promuovere teatro in lingua. Questa la motivazione data dalla giuria: "La struttura semplice ma efficace del testo contribuisce a trattare la delicata e stretta argomentazione con originalità e crescente interesse. Tre personaggi in scena. Tre stati d'animo diversi. Attraverso l'arte della parola, capace di dipingere le tante sfaccettature dell'anima, emergono forti ed apparentemente stridenti ed inconciliabili: il senso di colpa, l'omosessualità, l'egoismo, l'interesse, l'immolazione e la morte. Il dramma, oltre che della parola, diventa del reciproco ascolto, perché è proprio nel saper ascoltare l'altro, che si nasconde la capacità di condividerne anche le emozioni. I dialoghi si sovrappongono, si incrociano, si lacerano e poi si ricostruiscono. L'emozione diventa la padrona della scena, avvolge lo spettatore e lo porta per mano, coinvolgendolo in maniera serrata nell'evoluzione della storia, che poi è un gran cerchio che si chiude in quel quadro bianco che, come la parola, è all'origine e alla fine della storia. Un quadro bianco, nel quale si può non vedere nulla o anche tutto, giacché il bianco non è assenza di colori, ma la sommatoria di tutti. E tutti i colori sono le emozioni della vita. Ovvero, il colore dell'anima".
Tali eccellenti risultati evidenziano la qualità indiscussa del lavoro svolto in questi anni, che ha sempre puntato sull'innovazione e su di una profonda ricerca, nonostante le tante difficoltà che si incontrano nel promuovere teatro in lingua. Questa la motivazione data dalla giuria: "La struttura semplice ma efficace del testo contribuisce a trattare la delicata e stretta argomentazione con originalità e crescente interesse. Tre personaggi in scena. Tre stati d'animo diversi. Attraverso l'arte della parola, capace di dipingere le tante sfaccettature dell'anima, emergono forti ed apparentemente stridenti ed inconciliabili: il senso di colpa, l'omosessualità, l'egoismo, l'interesse, l'immolazione e la morte. Il dramma, oltre che della parola, diventa del reciproco ascolto, perché è proprio nel saper ascoltare l'altro, che si nasconde la capacità di condividerne anche le emozioni. I dialoghi si sovrappongono, si incrociano, si lacerano e poi si ricostruiscono. L'emozione diventa la padrona della scena, avvolge lo spettatore e lo porta per mano, coinvolgendolo in maniera serrata nell'evoluzione della storia, che poi è un gran cerchio che si chiude in quel quadro bianco che, come la parola, è all'origine e alla fine della storia. Un quadro bianco, nel quale si può non vedere nulla o anche tutto, giacché il bianco non è assenza di colori, ma la sommatoria di tutti. E tutti i colori sono le emozioni della vita. Ovvero, il colore dell'anima".