Mare di Trani, rifiuti nelle coste e nelle acque: è allarme degrado
La testimonianza di un nostro lettore. L’appello alle autorità per i dovuti controlli
lunedì 30 aprile 2018
Una volta era il "mare nostrum". Una risorsa da tutelare pronta a ricambiarci in termini di salute, lavoro e benessere. Anche Amedeo Bottaro aveva avuto la "pensata" buona per un quadretto da campagna elettorale. Ed ora, il bozzetto, lo spot che promette ma non mantiene fa ancora più male. Ed i cittadini non gradiscono affatto. I nostri bambini non gradiscono ed ogni anno lamentano macchie sulla pelle e disagi per il contatto col nostro mare. Un'altra immagine che ci è rimasta negli occhi e nella mente risale a qualche mese fa: il nostro sindaco che inaugura il depuratore rimesso a nuovo e funzionante al 100%. Guarda un bicchiere d'acqua compiaciuto.
Non ricordiamo se ha il coraggio di berla. Il depuratore ed il sindaco col bicchiere sono online ovunque, sui social, sui siti, sugli smartphone. Proprio qualche giorno fa alcuni lettori ci segnalavano odore insopportabile nella zona del depuratore stesso. Due giorni fa un altro nostro concittadino, Fabio De Pace, appassionato di mare e reduce da un giro in barca lungo la nostra costa, con puntatine al largo, riprende le condizioni reali del nostro mare. E ce le inoltra perché tutti possano rendersi conto e affinché le istituzioni competenti possano rendersi conto del reale stato di salute del depuratore e se per caso non ci siano scarichi abusivi a mare, direttamente dalle imbarcazioni o, peggio ancora, dai soliti sospetti di questa storia di "cancro" nel nostro mare: gli scarichi abusivi.
I video sono due, ed impietosi, l'uno più dell'altro: schiuma, plastica, rifiuti, in un contesto balneare già in atto, in una città in cui la presente amministrazione aveva professato un intento preciso: ripartire dal mare. Come risorsa, strumento di salute, di lavoro, di benessere. Il quadro virtuale ed inesistente, tipico della promessa elettorale "da marinaio", mai definizione fu più pertinente e consona (torniamo al mare), cozza e fa a pugni con le immagini girate dal nostro concittadino. Lo schifo continua.
Trani ed il suo mare ringraziano chi dorme invece di far rispettare le regole, controllare e ripulire. Proprio domenica (ieri per chi legge) ai piedi della Cattedrale abbiamo immortalato lo stato del mare. Più su turisti a fare foto: schiuma, acqua opaca e rifiuti (vedi foto). C'era una volta il mare di Trani.
Non ricordiamo se ha il coraggio di berla. Il depuratore ed il sindaco col bicchiere sono online ovunque, sui social, sui siti, sugli smartphone. Proprio qualche giorno fa alcuni lettori ci segnalavano odore insopportabile nella zona del depuratore stesso. Due giorni fa un altro nostro concittadino, Fabio De Pace, appassionato di mare e reduce da un giro in barca lungo la nostra costa, con puntatine al largo, riprende le condizioni reali del nostro mare. E ce le inoltra perché tutti possano rendersi conto e affinché le istituzioni competenti possano rendersi conto del reale stato di salute del depuratore e se per caso non ci siano scarichi abusivi a mare, direttamente dalle imbarcazioni o, peggio ancora, dai soliti sospetti di questa storia di "cancro" nel nostro mare: gli scarichi abusivi.
I video sono due, ed impietosi, l'uno più dell'altro: schiuma, plastica, rifiuti, in un contesto balneare già in atto, in una città in cui la presente amministrazione aveva professato un intento preciso: ripartire dal mare. Come risorsa, strumento di salute, di lavoro, di benessere. Il quadro virtuale ed inesistente, tipico della promessa elettorale "da marinaio", mai definizione fu più pertinente e consona (torniamo al mare), cozza e fa a pugni con le immagini girate dal nostro concittadino. Lo schifo continua.
Trani ed il suo mare ringraziano chi dorme invece di far rispettare le regole, controllare e ripulire. Proprio domenica (ieri per chi legge) ai piedi della Cattedrale abbiamo immortalato lo stato del mare. Più su turisti a fare foto: schiuma, acqua opaca e rifiuti (vedi foto). C'era una volta il mare di Trani.