Massa aggrovigliata di capelli nello stomaco: la sindrome di Raperonzolo
Una nuova pagina della rubrica "Cinema e Scienza"
sabato 23 maggio 2020
6.07
Oggi parleremo della principessa Raperonzolo. Sicuramente tutti sapranno per che cosa è nota la principessa: per i suoi bellissimi capelli lunghi. A tal proposito la sindrome di Raperonzolo prende il nome proprio dal cartone animato.
Questa sindrome si caratterizza come una rara condizione medica in cui i capelli che la persona ingerisce formano una massa aggrovigliata (tricobezoario) che rimane intrappolata nello stomaco estendendosi fino all'intestino tenue. In particolare alcune persone affette da disturbi psichiatrici hanno la tendenza ad ingerire i propri capelli, un comportamento noto come tricofagia e chi ne soffre corre più rischio di sviluppare la sindrome di Raperonzolo.
Sono due i disturbi che affliggono queste persone: la tricotillomania e la pica. Queste persone affette da tricotillomania si sentono costrette a strapparsi ciocche di capelli, fino al punto di procurarsi una perdita di capelli visibile. E' molto comune poi per queste persone giocare con i capelli strappati, ad esempio mordicchiandone la radice o appoggiando il capello sulle labbra: tutti comportamenti che servono a calmare chi li attua. Il disturbo pica invece identifica un disturbo del comportamento alimentare che implica il cibarsi di sostanze non commestibili come argilla, sporcizia, carta, sapone, vestiti, lana, piccoli sassi e, appunto, capelli.
Inoltre si è visto che sia la tricofagia che la pica spesso si verificano in persone che hanno carenza di ferro. In alcuni casi documentati di sindrome di Raperonzolo, la compulsione di strapparsi i capelli e poi ingerirli è scomparsa dopo che i pazienti sono stati trattati per carenza di ferro o per celiaci (la Malattia Celiaca provoca danni all'intestino tenue, che inducono uno scarso assorbimento dei nutrienti). I capelli contengono tracce di ferro e altri minerali, ma non è chiaro se questo favorisce una sorta di spinta biologica ad ingerirli. In effetti, alcuni studi hanno riscontrato che il blocco causato dal tricobezoario è in realtà la causa principale della carenza di ferro, e non viceversa.
- Teresa Moccia
Questa sindrome si caratterizza come una rara condizione medica in cui i capelli che la persona ingerisce formano una massa aggrovigliata (tricobezoario) che rimane intrappolata nello stomaco estendendosi fino all'intestino tenue. In particolare alcune persone affette da disturbi psichiatrici hanno la tendenza ad ingerire i propri capelli, un comportamento noto come tricofagia e chi ne soffre corre più rischio di sviluppare la sindrome di Raperonzolo.
Sono due i disturbi che affliggono queste persone: la tricotillomania e la pica. Queste persone affette da tricotillomania si sentono costrette a strapparsi ciocche di capelli, fino al punto di procurarsi una perdita di capelli visibile. E' molto comune poi per queste persone giocare con i capelli strappati, ad esempio mordicchiandone la radice o appoggiando il capello sulle labbra: tutti comportamenti che servono a calmare chi li attua. Il disturbo pica invece identifica un disturbo del comportamento alimentare che implica il cibarsi di sostanze non commestibili come argilla, sporcizia, carta, sapone, vestiti, lana, piccoli sassi e, appunto, capelli.
Inoltre si è visto che sia la tricofagia che la pica spesso si verificano in persone che hanno carenza di ferro. In alcuni casi documentati di sindrome di Raperonzolo, la compulsione di strapparsi i capelli e poi ingerirli è scomparsa dopo che i pazienti sono stati trattati per carenza di ferro o per celiaci (la Malattia Celiaca provoca danni all'intestino tenue, che inducono uno scarso assorbimento dei nutrienti). I capelli contengono tracce di ferro e altri minerali, ma non è chiaro se questo favorisce una sorta di spinta biologica ad ingerirli. In effetti, alcuni studi hanno riscontrato che il blocco causato dal tricobezoario è in realtà la causa principale della carenza di ferro, e non viceversa.
- Teresa Moccia