Mazzette per cancellare i bolli non pagati
Arrestato dai Carabinieri impiegato della Regione Puglia
lunedì 19 ottobre 2009
Si era recato presso l'Ufficio Finanze della Regione Puglia per regolarizzare il pagamento di bolli della propria autovettura. E proprio in quella sede, mentre cercava di ottenere chiarimenti sulle modalità di pagamento, un cittadino del nord barese era stato avvicinato da un impiegato del medesimo ufficio che, con modi fin troppo cordiali, lo invitava ad accomodarsi presso la sua postazione di lavoro. Lì, dopo una rapida consultazione del terminale, l'impiegato gli comunicava l'importo dovuto, 1.500 euro.
Ma qui la storia prende una piega diversa: lo stesso impiegato, avendo cura di non essere ascoltato dagli altri ignari colleghi d'ufficio, sussurrava all'incredulo cittadino anche una sua personale "offerta": «Se mi dai 800 euro ti cancello i bolli non pagati». L'uomo, realizzato quello che gli stava accadendo, con grande senso civico, ha, dapprima, lasciato intendere all'impiegato che avrebbe pagato la mazzetta, tanto che questi gli forniva il suo numero di cellulare al fine di concordare un appuntamento per la mattina successiva. Successivamente, sulla strada del ritorno ed ancora scosso per la proposta indecente, decideva di rivolgersi ai Carabinieri di Barletta, ai quali raccontava tutto e, con grande determinazione, accordava loro tutta la sua collaborazione per incastrare l'impiegato infedele.
Veniva, così, organizzato l'incontro, in località Molfetta-Pozzo Rosso e, quando l'impiegato ha intascato una mazzetta di banconote "fac-simile", cedutagli dal cittadino, in cambio delle ricevute attestanti il regolare pagamento dei bolli mancanti, i militari, che avevano monitorato l'intero incontro, sono saltati fuori ammanettando l'esterrefatto dipendente regionale. La collaborazione tra l'uomo ed i Carabinieri di Barletta ha permesso, così, di far luce su un'odiosa truffa ai danni della Regione Puglia che si protraeva, verosimilmente, da qualche anno. Addosso all'uomo, infatti sono state rinvenute numerose ricevute di versamenti "sospetti", sia in contanti che tramite assegni, tra i 400 e i 1.200 euro ciascuno, ora al vaglio degli inquirenti.
Il dipendente, che agiva ad insaputa dei suoi dirigenti, ha confessato che era solito avvicinare le persone più dimesse, approfittando della loro condizione di indigenza per proporre l'illecita offerta. L'uomo, arrestato ed accompagnato al carcere di Trani, dovrà rispondere ora di concussione, truffa ai danni di ente pubblico, falsità ideologica e falso materiale.
Ma qui la storia prende una piega diversa: lo stesso impiegato, avendo cura di non essere ascoltato dagli altri ignari colleghi d'ufficio, sussurrava all'incredulo cittadino anche una sua personale "offerta": «Se mi dai 800 euro ti cancello i bolli non pagati». L'uomo, realizzato quello che gli stava accadendo, con grande senso civico, ha, dapprima, lasciato intendere all'impiegato che avrebbe pagato la mazzetta, tanto che questi gli forniva il suo numero di cellulare al fine di concordare un appuntamento per la mattina successiva. Successivamente, sulla strada del ritorno ed ancora scosso per la proposta indecente, decideva di rivolgersi ai Carabinieri di Barletta, ai quali raccontava tutto e, con grande determinazione, accordava loro tutta la sua collaborazione per incastrare l'impiegato infedele.
Veniva, così, organizzato l'incontro, in località Molfetta-Pozzo Rosso e, quando l'impiegato ha intascato una mazzetta di banconote "fac-simile", cedutagli dal cittadino, in cambio delle ricevute attestanti il regolare pagamento dei bolli mancanti, i militari, che avevano monitorato l'intero incontro, sono saltati fuori ammanettando l'esterrefatto dipendente regionale. La collaborazione tra l'uomo ed i Carabinieri di Barletta ha permesso, così, di far luce su un'odiosa truffa ai danni della Regione Puglia che si protraeva, verosimilmente, da qualche anno. Addosso all'uomo, infatti sono state rinvenute numerose ricevute di versamenti "sospetti", sia in contanti che tramite assegni, tra i 400 e i 1.200 euro ciascuno, ora al vaglio degli inquirenti.
Il dipendente, che agiva ad insaputa dei suoi dirigenti, ha confessato che era solito avvicinare le persone più dimesse, approfittando della loro condizione di indigenza per proporre l'illecita offerta. L'uomo, arrestato ed accompagnato al carcere di Trani, dovrà rispondere ora di concussione, truffa ai danni di ente pubblico, falsità ideologica e falso materiale.