Mercato settimanale di Trani: «E' giunta l'ora delle decisioni»

Scrive Unimpresa. Dal 2005 un calo di affluenza del 59%

mercoledì 11 marzo 2009
Martedì 15 novembre 2005: il mercato settimanale di Trani viene trasferito dal centro cittadino alla periferia. Un duro colpo accettato con gravissimo disagio dalla Categoria ma anche dagli stessi consumatori, che già prevedevano notevoli difficoltà per raggiungere il nuovo sito mercatale e un drastico calo delle vendite. Un trasferimento avvenuto dopo una "soppressione" delle attività di vendita, quindi del mercato, per alcune settimane e, dopo innumerevoli incontri, che portarono alla condivisione del trasferimento, subordinata alla predisposizione di strumenti e condizioni che avrebbero dovuto, di li a poco, portare alla definitiva soluzione di quello che continuava ancora ad essere considerato un problema, da chi continua a non capire che i mercati sono una grande risorsa, anche rispetto alla leale concorrenza del mercato, oltre che occupazionale.

Senza soffermarci sulle tante condizioni che non si sono mai concretizzate, ci sembra doveroso, opportuno e leale tornare sull'argomento per riaffermare i tanti problemi che il mercato, nell'attuale area, continua a comportare, alcuni dei quali sono altresì riportati nei rapporti della Polizia Municipale, pervenuti da parte dei Vigili addetti al mercato i quali, con grande spirito di sacrificio, ne stanno subendo le conseguenze, anche di natura personale.



Nella fattispecie, in modo da evitare subito che il nostro intervento possa essere tacciato di essere strumentale e vago, ci preme sottolineare due importanti aspetti:

1. Il mercato del martedì, allocato nell'area di via Superga, per quanto riguarda il Settore Non Alimentare, ha registrato un calo di affluenza di consumatori, dal 2005 ad oggi, del 59% ed un calo delle vendite di oltre il 68%. Se per il calo delle vendite le motivazioni possono essere molteplici ed andrebbero seriamente analizzate, per il calo dei visitatori e consumatori il dato è oggettivo e non può certamente essere disgiunto dal fatto che il mercato è stato trasferito dal centro alla periferia della città. Li abbiamo intervistati i consumatori, noi, ed abbiamo registrato, ancor oggi il grandissimo dissenso rispetto a tale decisione, la quale penalizza soprattutto i consumatori più anziani che, in verità, sono la maggior parte dell'utenza del mercato, nonché coloro che, più di altri, cercano di approvvigionarsi di merci "a costi ragionevoli", con un buon rapporto qualità-prezzo. Altre difficoltà vengono registrate in merito all'assenza delle condizioni di sicurezza che garantiscano il regolare svolgimento del mercato e alla necessità di salvaguardare il rispetto delle rigorose norme in materia igienico-sanitaria. Un mercato "troppo lungo", con poche vie di fuga e comunque molto difficile che venga percorso completamente perché strutturalmente poco adeguato.

2. nel momento in cui venne trasferito il mercato, vennero garantiti servizi di supporto, bus navetta in continuo collegamento tra il centro della città e lo stesso mercato; incremento del servizio di vigilanza della Polizia Municipale per il controllo dell'abusivismo commerciale e per la garanzia di rapidi interventi in caso di emergenze ecc. Ai Vigili in servizio al mercato va la nostra gratitudine e la totale solidarietà per il duro lavoro che svolgono ma, in verità, il loro numero è insufficiente. Sempre in sede di trasferimento che, ricordiamolo, è "provvisorio", ci venne data rassicurazione che, nel contempo, si sarebbe lavorato per la individuazione e realizzazione dell'area mercatale attrezzata, così come previsto dalla vigente legge regionale in materia.

A proposito di tale necessità, non siamo certo rimasti a sonnecchiare, noi. Infatti, grazie alla stretta collaborazione con il più "anziano" Consorzio di Operatori su Aree Pubbliche "Le Città I Mercati" di Andria, venne protocollata, in data 20 febbraio 2008, una precisa proposta di tale Consorzio, indirizzata al Sindaco di Trani, all'Assessore Alle Attività Produttive e al Responsabile Ufficio Tecnico comunale, con la quale si portava a conoscenza dell'esistenza di un Bando della Regione Puglia, approvato con Determinazione n.309/06 B.U.R.P. n.121 del 02/09/2006 - interventi finalizzati alla riqualificazione e ristrutturazione di aree mercatali, così come ripubblicato sul B.U.R.P. N. 145 dell'11.10.2007, con la possibilità di usufruire di fondi, tramite il suddetto Consorzio, fino a 516.456,89= (investimento massimo ammissibile dei previsti 3.700.683,84= stanziati), quale aiuto concesso nella forma di contributo in conto impianti nella misura del 35% dell'Equivalente Sovvenzione Netto (ESN) + 15% dell'Equivalente Sovvenzione lorde (ESL);



In seguito a tale proposta, avvenne un incontro presso il comune di Trani, con il Dirigente Responsabile dell'Ufficio Tecnico del comune di Trani e venne avviata una prima fase di confronto, che vorremmo venga ripresa al più presto.
Oggi quel Bando è stato ripubblicato sul B.U.R.P. n. 201 del 24 dicembre 2008 ed è stata prorogata al 31 ottobre 2009 la data ultima per il termine della conclusione degli investimenti ammessi alle agevolazioni. Sarebbe da sciocchi far scadere anche questo termine che, seppur breve, ci offre un'opportunità unica per realizzare opere che tutti attendono.

Ci adopereremo perché questo termine venga ulteriormente prorogato da parte della Regione Puglia ma ciò non può accadere se non supportato dall'avvio di Progetti che i comuni devono necessariamente prioritariamente predisporre, individuando le aree mercatali sulle quali intervenire e sottoscrivendo le relative convenzioni con i soggetti proponenti, che abbiano i requisiti di accesso ai fondi, cioè il Consorzio. Non sappiamo se, anche di fronte alla possibilità di tali agevolazioni per gli investimenti in infrastrutture, intervengano "strani meccanismi" che ne blocchino la loro realizzazione, ciò di cui siamo certi è che se non si comincia a comprendere che la gestione della cosa pubblica, sia chiaro che ci riferiamo a tutti i comuni, specie del Sud Italia, non assume le forme della gestione di Un'Impresa, non si va molto lontano.

Se non si attivano capacità manageriali e se non si cerca di avvicinare i tempi della Politica (leeeeeeeeeeeeeeeeenti!) a quelli dell'Impresa (Rock!), il Federalismo ci schiaccerà e ci ridurrà a piccolissime formiche che continueranno ad elemosinare fondi che, allorquando arrivano, non si è mai in grado di utilizzare opportunamente. Noi continuiamo ad esserci. Gli altri comincino a farsi avanti, stanno perdendo troppo tempo in cose inutili.»

Savino Montaruli Unimpresa BAT