Miranda: «Per salvare la casa di riposo basta vendere le proprietà»

Per l'ex assessore il cda ha a disposizione 15 miliardi di vecchie lire di proprietà immobiliari

mercoledì 31 gennaio 2007
«Ho letto con grande meraviglia la proposta di chiudere la Casa di Riposo Vittorio Emanuele II per debiti che il Consiglio di Amministrazione non riesce a ripianare, debiti che provengono da vecchia data dovuti alla mancanza di ricoveri, essendo la struttura vecchia e non a norma secondo la legge. Il tentativo del CdA di ripianare i vecchi debiti con la vendita di un immobile va incoraggiata perché oltre a ripianare i debiti si dà inizio ai lavori per adeguare la vecchia struttura mentre invece con l'alienazione degli altri beni si avrebbe la possibilità di costruire la nuova struttura tenendo presente che c'è già il progetto approvato che è un vero e proprio albergo per anziani!
Atteso che la nuova Casa di Riposo verrebbe costruita nell'agglomerato urbano dove l'anziano autosufficiente potrà disporre di tutti i servizi esistenti nel quartiere. Tutto questo è possibile perché la Casa di Riposo detiene un patrimonio immobiliare stimabile in oltre 15 miliardi di vecchie lire. Altro che chiudere!
Il Consiglio di Amministrazione deve avere il coraggio di perseguire l'alienazione dei beni che gli acconsentirebbe di risanare i debiti pregressi e costruire la nuova struttura. Invito tutte le forze politiche ad essere solidali con il Consiglio di Amministrazione, indipendentemente dal colore politico, per far si che questo progetto venga realizzato nell'interesse degli anziani che tuttora vivono nella struttura e di altri anziani che domani potranno usufruire di una struttura al passo con i tempi.»

Domenico Miranda
Movimento politico Sviluppo Trani