Mistery, le visioni figurative di Edoardo Velon
L'artista espone a Trani fino al 6 gennaio. Nella sede dell'associazione Peleda. Foto e video
venerdì 4 gennaio 2013
10.50
E' visitabile fino al 6 gennaio la personale di Edoardo Velon dal titolo "Mistery". Nella sede dell'associazione Peleda (via Goffredo 20, dalle 20.00 alle 23.00) l'artista tranese, che vive ed opera a Milano, torna all'arte figurativa dopo trent'anni. Dopo un periodo nel corso del quale ha sperimentato diverse forme espressive (in particolare con la musica e la letteratura) l'artista torna alla pittura, al realismo magico che lo stesso Velon descrive come gothic-industrial, a metà tra espressionismo gelido e meta-patafisica.
L'arte di Velon è fatta di intuizioni, di visioni catturate e trasfigurate da un occhio spaventato da panorami che non riesce a interpretare. Nelle sue opere la normalità la si ritrova nelle deformazioni, nell'incubo e nell'assurdo. La realtà è spinta ai confini dell'ammissibilità perché prevale la vacuità, la desolazione. Sono questi gli scenari descritti da Velon che propone un moderno trionfo della morte.
Le opere esposte a Trani sono realizzate con pochi ma determinati elementi: una bi-tricromia degli acquerelli, giocata sostanzialmente con le formule bianco nero e grigio marrone, con rare ma indovinate pause cobalto, che si coniuga efficacemente con le già di per sé scarne figure e rappresentazioni. Volumi e prospettive non sono meditati né ponderati, piuttosto proiettati oniricamente sul piano quasi di botto. Spesso i pezzi sono stati concepiti e realizzati nell'arco di una notte.
L'arte di Velon è fatta di intuizioni, di visioni catturate e trasfigurate da un occhio spaventato da panorami che non riesce a interpretare. Nelle sue opere la normalità la si ritrova nelle deformazioni, nell'incubo e nell'assurdo. La realtà è spinta ai confini dell'ammissibilità perché prevale la vacuità, la desolazione. Sono questi gli scenari descritti da Velon che propone un moderno trionfo della morte.
Le opere esposte a Trani sono realizzate con pochi ma determinati elementi: una bi-tricromia degli acquerelli, giocata sostanzialmente con le formule bianco nero e grigio marrone, con rare ma indovinate pause cobalto, che si coniuga efficacemente con le già di per sé scarne figure e rappresentazioni. Volumi e prospettive non sono meditati né ponderati, piuttosto proiettati oniricamente sul piano quasi di botto. Spesso i pezzi sono stati concepiti e realizzati nell'arco di una notte.
Edoardo Velon è nato a Trani nel 1960. Da sempre amante dell'arte, si diletta con le avanguardie nel campo figurativo, letterario, musicale contemporaneo ed è profondo conoscitore della new wave.