Morte del giovane pescatore, Negrogno: «Assurda»
Le riflessione dal direttivo della Uil Funzione Pubblica. «Ora stringiamoci intorno alla sua famiglia»
martedì 11 dicembre 2012
12.51
Rino Negrogno, componente del direttivo della Uil Funzione Pubblica interviene sulla tragica morte del giovane pescatore tranese, avvenuta questa mattina a ridosso della villa comunale di Trani. «Stamane un pescatore, un ragazzo di 28 anni è morto sul lavoro. Quest'uomo - scrive Negrogno - aveva 2 figli. Cosa ci fa un uomo di 28 anni, che ha già 2 figli, in un mare gelido e sbattuto dal vento e dalle onde? È un uomo che deve dar da mangiare ai suoi figli, non può dire ai suoi bambini che oggi non si mangia perché il mare è agitato, deve andare a combattere la sua battaglia contro la natura per poter sfamare la sua famiglia».
«Questa morte - continua Negrogno - è assurda tante volte, è assurda perché è avvenuta sul lavoro, è assurda perché è avvenuta a 28 anni, in un ora che per i coetanei è quella del sonno dopo una bella serata al bar con gli amici, è assurda perché è avvenuta oggi, quando la fame, che molti chiamano crisi, ti impone di andare a pescare con un mare che non te lo permette. Ora stringiamoci intorno alla sua famiglia, ai suoi bambini ma non solo simbolicamente, non abbandoniamo questa famiglia al dolore, alla solitudine, alla fame ed alla disperazione. È un dovere nostro e di chi amministra».
«Questa morte - continua Negrogno - è assurda tante volte, è assurda perché è avvenuta sul lavoro, è assurda perché è avvenuta a 28 anni, in un ora che per i coetanei è quella del sonno dopo una bella serata al bar con gli amici, è assurda perché è avvenuta oggi, quando la fame, che molti chiamano crisi, ti impone di andare a pescare con un mare che non te lo permette. Ora stringiamoci intorno alla sua famiglia, ai suoi bambini ma non solo simbolicamente, non abbandoniamo questa famiglia al dolore, alla solitudine, alla fame ed alla disperazione. È un dovere nostro e di chi amministra».