Movida, nuova ondata di informazioni di garanzia

Notificati 26 avvisi di conclusione delle indagini. I reati? I soliti

giovedì 24 settembre 2009
Un nuovo terremoto scuote il mondo della movida tranese. Si è conclusa la seconda indagine sulle occupazioni di suolo pubblico nel centro storico, coordinata dalla Procura di Trani e dal Pm Luigi Scimé. Ventisei avvisi di conclusione delle indagini sono stati notificati ad altrettanti proprietari di locali. I commercianti sono indagati, a vario titolo, per aver realizzato ed installato manufatti e strutture in assenza dell'autorizzazione della Soprintendenza per i Beni culturali e paesaggistici, per aver effettuato occupazione in area demaniale in assenza di concessioni e senza aver rispettato la fascia di 30 metri di distanza dal confine marittimo. A quasi tutti è contestato il reato di aver intenzionalmente occupato spazio ed area pubblica comunale in assenza di autorizzazione rilasciata dal Suap e senza aver aver pagato la Tosap. I fatti contestati risalgono al 2007.

Il provvedimento di notifica di questa seconda inchiesta giunge sei mesi dopo la notifica di 39 informazioni di garanzia nei confronti di altrettanti proprietari di locali al termine delle indagini coordinate dalla Procura di Trani e dal Pm Antonio Savasta. Ai 39 indagati furono contestati vari reati: 23 per la realizzazione di manufatti, strutture ed opere nel centro storico in assenza dell'autorizzazione rilasciata dalla Soprintendeza, 13 per aver effettuato costruzioni in area demaniale marittima in assenza di autorizzazione rilasciata dalla Capitaneria, 26 per occupazione di suolo pubblico senza essere in possesso dell'autorizzazione dell'Ufficio Tributi e senza aver pagato la Tosap.

Su questa nuova ondata di informazioni di garanzia, Traniweb ha raccolto la dichiarazione dell'assessore al commercio del Comune di Trani, Luca Memola: «Sono dispiaciuto per questa notizia che ho appreso direttamente dagli esercenti ma dobbiamo saper andare oltre quanto accaduto negli anni passati. Per questa estate, ad esempio, l'amministrazione ha inviato ai commercianti, dopo averli ascoltati, una comunicazione nella quale era precisato che il Comune avrebbe rilasciato le autorizzazioni previo pagamento dell'imposta dovuta e nel rispetto delle prescrizioni dettate dalla Soprintendenza in una recente nota, sanando, nelle more, un'occupazione di fatto abusiva. Ad oggi però in pochi hanno risposto all'invito, costringendoci a porre un termine perentorio per la regolarizzazione, fissato al 15 ottobre. Parallelamente, l'ufficio Suap e l'ufficio tecnico si sono attivati per la richiesta d'incontro con il nuovo Soprintendente per discutere la questione dei piani d'ambito. Da parte nostra è evidente la buona volontà nel voltar pagina».

Per l'associazione dei ristoratori tranesi (ART) abbiamo ascoltato il segretario, Mario Petrocelli: «Siamo sconcertati e stanchi. Vogliamo leggere attentamente le carte prima di assumere una posizione ufficiale ma di sicuro non resteremo con le mani in mano. I problemi sono ben noti a tutti: fino a quando non si arriverà alla redazione dei piani d'ambito saremo sempre esposti a questo tipo di provvedimenti di natura giudiziaria. Ma cosa possiamo fare? Chiudere e non lavorare?».