Movimento articolo 97: «L'aggressione a don Enzo è sintomo grave di una città malata»

Il bullismo e il vandalismo si vanno trasformando in criminalità, le avvisaglie ci sono da tempo

mercoledì 15 dicembre 2021 9.55
La riflessione dei componenti nel Movimento Articolo 97 cerca di andare oltre l'episodio di cronaca e di denunciare un fenomeno che soprattutto nell'arco degli ultimi due anni aveva avuto delle avvisaglie importanti, tra atti di vandalismo, bullismo, violenza gratuita.

Nel manifestare la propria solidarietà a don Enzo per il grave episodio subito, sottolineano la necessità, più volte sollevata, di una svolta nella gestione di questa città, con un monitoraggio delle criticità e delle nevralgie che serpeggiano in una fascia importante della cittadinanza, soprattutto per ragioni di difficoltà economiche , ma non solo, che spesso portano a un degrado morale». Riportiamo integralmente il loro pensiero.

«Nel quartiere della bella storia per poco non si trasforma in tragedia. A Trani da tempo bande di minorenni con comportamenti aggressivi hanno reso visibili a tutti le loro bravate con danni verso monumenti e devastazione di aiuole, ecc. Da tempo si denuncia tale gravità.

Adesso c'è una persona, un prete, Don Enzo de Ceglie, che cerca con dei cittadini, con la completa assenza dei nostri eletti, di far del bene e di cercare di redimere quei ragazzi problematici che molti accusano di avere dei genitori fantasma.

Anche chi cerca di far del bene viene preso a pugni e deriso, forse anche perché i giovani bulli adesso si stanno trasformando in piccoli delinquenti senza remore, liberi di scorrazzare per le vie completamente prive di controllo, facendo tutto ciò che desiderano.

I molti che accusano però non si chiedano che tipo di famiglia c'è dietro le spalle del ragazzo aggressivo, se la famiglia ha da mangiare, se ha un lavoro o meglio se riesce a mantenersi…

La miseria esiste e sta in quelle case in cui un adolescente e la stessa famiglia si sente abbandonata. Trani ci illumina con le luminarie e in qualche via a branchie di polpi, esattamente come fa una società che sta cercando solo di abbracciare poco, di non aiutare i deboli e di sottovalutare una microcriminalità che sta nascendo e si sta evolvendo. I nostri migliori auguri a Don Enzo de Ceglie con la nostra più viva solidarietà».