Muro a secco intonacato alla Baia del Pescatore: la protesta del consigliere Di Leo (Lega)
"La pietra di Trani non va coperta"
giovedì 24 febbraio 2022
12.31
"Mi riferiscono che alla Baia del Pescatore sia stato intonacato e imbiancato una intera porzione di muratura in pietra di Trani posta a secco. Ritengo che questa operazione edilizia sia criticabile e da verificare se compatibile con quanto stabilito dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (P.P.T.R.), il quale dispone addirittura delle Linee Guida le relazioni la tutela, il restauro e gli interventi sulle strutture in pietra a secco della Puglia": in una nota il consigliere comunale della Lega, Giovanni Di Leo, esprime perplessità sul lavoro effettuato al muretto che delimita la Baia del Pescatore a Colonna.
"Lo dico dal mio punto di vista: non sentivo assolutamente l'esigenza di "coprire" le nostre chiancarelle della baia, che stanno lì da molti decenni. A chi è venuta in mente questa genialata che nasconde la nostra storia, il perché sia stato fatto, a chi dava fastidio, sono questioni che occorre appurare.
Chiedo pertanto di conoscere le motivazioni, di acquisire copia del titolo abilitativo concesso dal competente ufficio tecnico, copia della richiesta avanzata da chissà chi, e se sia stato acquisito il parere di compatibilità paesaggistica.
Chiedo questo perché non rammento provvedimenti dirigenziali che abbiano impegnato somme per tale eccelsa opera edilizia. La cosa incredibile è che da un lato, alla Baia del Pescatore, la pietra di Trani viene nascosta e dall'altro lato del monastero un tratto di costa viene trasformato in una cava, a detta di tutti coloro che si sono recati sul posto (tranne i silenti ambientalisti). Cari amministratori la Pietra di Trani non solo non si deve nascondere, ma la si deve pure sapere utilizzare. In questo modo spersonalizzate ulteriormente la nostra città, già vituperata da incuria del verde e rifiuti, già invasa e colonizzata da altre influenze sia politiche sia economiche provenienti da altre città (a buon intenditor poche parole). Possibile che non si faccia nessuno sforzo per essere degni di coloro che ci hanno preceduto?"
"Lo dico dal mio punto di vista: non sentivo assolutamente l'esigenza di "coprire" le nostre chiancarelle della baia, che stanno lì da molti decenni. A chi è venuta in mente questa genialata che nasconde la nostra storia, il perché sia stato fatto, a chi dava fastidio, sono questioni che occorre appurare.
Chiedo pertanto di conoscere le motivazioni, di acquisire copia del titolo abilitativo concesso dal competente ufficio tecnico, copia della richiesta avanzata da chissà chi, e se sia stato acquisito il parere di compatibilità paesaggistica.
Chiedo questo perché non rammento provvedimenti dirigenziali che abbiano impegnato somme per tale eccelsa opera edilizia. La cosa incredibile è che da un lato, alla Baia del Pescatore, la pietra di Trani viene nascosta e dall'altro lato del monastero un tratto di costa viene trasformato in una cava, a detta di tutti coloro che si sono recati sul posto (tranne i silenti ambientalisti). Cari amministratori la Pietra di Trani non solo non si deve nascondere, ma la si deve pure sapere utilizzare. In questo modo spersonalizzate ulteriormente la nostra città, già vituperata da incuria del verde e rifiuti, già invasa e colonizzata da altre influenze sia politiche sia economiche provenienti da altre città (a buon intenditor poche parole). Possibile che non si faccia nessuno sforzo per essere degni di coloro che ci hanno preceduto?"