Nasce a Trani "Dopo di noi": la città affianca la vita dei portatori di disabilità e delle loro famiglie
Il progetto si presenta come un modello nuovo di inclusione sociale
martedì 21 dicembre 2021
13.49
Presentato questa mattina nella sala Tamborrino del Comune "Dopo di noi": un progetto nato dall'esigenza manifestata da tante famiglie preoccupate per il futuro dei propri cari che vivono una condizione di disabilità oltre la propria esistenza.
La legge del 2010 si è occupata con una infarinatura generale delle questioni finanziarie legate alla vita delle persone con disabilità: la finalità di questa progettualità della amministrazione comunale è invece soprattutto essenzialmente sociale. Attualmente infatti quel che accade è che quando viene meno un familiare della persona con disabilità, il destino è quello del trasferimento in un una struttura, sicuramente necessaria per le disabilità più gravi che necessitano di una assistenza continua H24.
Alcune disabilità possono trovare una giusta collocazione anche in ambiti diversi dalle strutture, come ad esempio il cohousing familiare inserito nel tessuto sociale e economico della propria comunità di appartenenza eliminando qualsiasi tipo di ghettizzazione.
«La finalità del "Dopo di noi" non deve essere come accade in Regione quella di ristrutturare immobili destinati all'accoglienza - dichiara con forza Fabrizio Ferrante - ma coordinare le progettualità con le altre forze in campo nell'ambito sociale e sanitario». E aggiunge come al progetto guardi con interesse la regione Puglia, come se Trani costituisse con questa nuova modalità un modello da seguire per assicurare una esistenza dignitosa e inclusiva ai portatori di disabilità anche quando non potranno più essere assistiti dai propri cari: quasi una assunzione di responsabilità della Città.
Quattordici per il momento gli enti coinvolti tra quelli del terzo settore che hanno risposto all' avviso pubblico, più altri tre che interverranno come esperti non avendo tutti i requisiti richiesti dall' avviso.
Erano infatti presenti i rappresentanti istituzionali del Comune di Trani e della ASL BAT, il dirigente dei servizi sociali dott Alessandro Attolico, la dottoressa Daniela Prudente della direzione generale della ASL e la dottoressa Brigida Figliolia, una presenza già preziosa per il precorso "Trani autism friendly".
La prima convocazione, che avverrà entro il mese di gennaio, avrà il compito primario di rilevare i bisogni sulla disabilità (se in prevalenza di tipo motorio o psichico ad esempio); si dovrà poi provvedere elaborare una programmazione in base alle esperienze degli enti coinvolti.
Soddisfatto ma già proiettato a nuove iniziative il Sindaco: «Una sinergia che riguarda tutte le forme di disabilità, in tutte le forme: un intervento sul presente proiettato nel futuro, a un tempo nel quale mancherà il sostegno familiare alle persone portatrici di disabilità. Un progetto che per me è uno stimolo per proseguire su una strada che sappia individuare le necessità sociali e trovare forme di risoluzione dei problemi che esse portano con sé».
La legge del 2010 si è occupata con una infarinatura generale delle questioni finanziarie legate alla vita delle persone con disabilità: la finalità di questa progettualità della amministrazione comunale è invece soprattutto essenzialmente sociale. Attualmente infatti quel che accade è che quando viene meno un familiare della persona con disabilità, il destino è quello del trasferimento in un una struttura, sicuramente necessaria per le disabilità più gravi che necessitano di una assistenza continua H24.
Alcune disabilità possono trovare una giusta collocazione anche in ambiti diversi dalle strutture, come ad esempio il cohousing familiare inserito nel tessuto sociale e economico della propria comunità di appartenenza eliminando qualsiasi tipo di ghettizzazione.
«La finalità del "Dopo di noi" non deve essere come accade in Regione quella di ristrutturare immobili destinati all'accoglienza - dichiara con forza Fabrizio Ferrante - ma coordinare le progettualità con le altre forze in campo nell'ambito sociale e sanitario». E aggiunge come al progetto guardi con interesse la regione Puglia, come se Trani costituisse con questa nuova modalità un modello da seguire per assicurare una esistenza dignitosa e inclusiva ai portatori di disabilità anche quando non potranno più essere assistiti dai propri cari: quasi una assunzione di responsabilità della Città.
Quattordici per il momento gli enti coinvolti tra quelli del terzo settore che hanno risposto all' avviso pubblico, più altri tre che interverranno come esperti non avendo tutti i requisiti richiesti dall' avviso.
Erano infatti presenti i rappresentanti istituzionali del Comune di Trani e della ASL BAT, il dirigente dei servizi sociali dott Alessandro Attolico, la dottoressa Daniela Prudente della direzione generale della ASL e la dottoressa Brigida Figliolia, una presenza già preziosa per il precorso "Trani autism friendly".
La prima convocazione, che avverrà entro il mese di gennaio, avrà il compito primario di rilevare i bisogni sulla disabilità (se in prevalenza di tipo motorio o psichico ad esempio); si dovrà poi provvedere elaborare una programmazione in base alle esperienze degli enti coinvolti.
Soddisfatto ma già proiettato a nuove iniziative il Sindaco: «Una sinergia che riguarda tutte le forme di disabilità, in tutte le forme: un intervento sul presente proiettato nel futuro, a un tempo nel quale mancherà il sostegno familiare alle persone portatrici di disabilità. Un progetto che per me è uno stimolo per proseguire su una strada che sappia individuare le necessità sociali e trovare forme di risoluzione dei problemi che esse portano con sé».