Nasce Trip, la startup tranese che stampa il marmo in 3D
L'idea di Claudia Marciano e Costantino Forte presentata al Web Summit di Dublino
giovedì 19 novembre 2015
5.13
Si chiama Trip, acronimo di Techniques recovery innovative printable, la nuova startup tranese, ideata dall'architetto Claudia Marciano e dal geometra Costantino Forte, che sta riscuotendo un discreto successo a livello internazionale per la soluzione ecologica alla base del progetto: riciclare i residui della lavorazione del marmo per utilizzarli come materia prima per una nuova tecnica di stampa 3D.
L'idea nasce nel 2014 e prende forma nel 2015, grazie all'iniziativa di Arti Puglia "Giovani Innovatori in Azienda", attraverso la quale il primo progetto, "Re-cycle Dust / Arredi in Polvere", viene accolto da un'azienda marmifera di Trani, la Inter Marmi Srl, altamente qualificata nell'ambito lapideo. Il piano si poneva diversi obiettivi sotto il profilo "eco", in quanto è finalizzato al raggiungimento di un ciclo produttivo chiuso, in cui ogni distretto industriale riduca al minimo i materiali di risulta e la produzione di rifiuti da discarica evitando il processo di smaltimento complesso e dal costo elevato. Inter Marmi Srl ha provveduto alla messa in funzione di uno spazio, all'interno della propria sede, destinandolo a laboratorio dove Marciano e Forte hanno lavorato alla miscela e realizzato i primi test adattando una pressa i3, stampante 3d disponibile sul mercato in kit assemblabili.
Il "fango di scarto" torna, in questa maniera, allo stato solido con caratteristiche superiori, e questa "eco – miscela", oltre ad avere tutti i vantaggi della stampa 3D, costa meno di un terzo della materia prima di partenza. Il livello di qualità è stato certificato da un organismo nazionale di accreditamento. A settembre, in partnership con l'azienda che ha ospitato il primo progetto, è nata TRIP, startup che punta a rivoluzionare le imprese che lavorano nell'ambito della lavorazione della pietra.
Fondamentale lo studio su cui si basa la sostenibilità dell'azienda, che parte da alcuni dati statistici. Il territorio mondiale, infatti, ha subito un forte impatto ambientale causato dall'escavazione e dalla lavorazione industriale del marmo, ogni anno in Italia vengono prodotti quasi 45 milioni di tonnellate di rifiuti inerti; sul nostro territorio insistono 2.500 cave da inerti attive e tra le 15 mila abbandonate, la maggior parte sono ex cave di sabbia e ghiaia; nel complesso oltre il 62,5% di quanto viene cavato è composto da inerti.
Il territorio pugliese, in particolare, ricade nei grandi bacini marmiferi italiani con la pietra di Apricena, estratta sulle pendici Nord occidentali del Gargano, e la pietra di Trani, nelle Murge settentrionali. Il progetto accende la luce sulla qualità dei materiali, sulla bellezza delle pietre ma anche sul rapporto tra cave e paesaggio, tra attività estrattive e ambiente. Sono ben noti i problemi che insistono in questo settore e diverse sono le strade che si stanno intraprendendo per ridurre sensibilmente l'utilizzo delle discariche che sono ormai in fase di esaurimento, evitando il processo di smaltimento complesso e dal costo elevato. Ridurre il prelievo di materie prime e l'impatto delle cave sul paesaggio è possibile e auspicabile e non solo a vantaggio del territorio: attraverso il riutilizzo dei fanghi di marmo si avvierebbe una nuova filiera "verde" in grado di produrre nuovi posti di lavoro, valorizzare ricerca e innovazione, contribuire a ridurre le emissioni di gas di serra.
Ad ottobre Trip è stata selezionata per fare parte, dal 3 al 5 novembre, della classe "Alpha 2015" al Web Summit di Dublino, conferenza annuale internazionale incentrata sulla tecnologia, dove ha presentato il progetto accanto alle migliori imprese innovative europee del settore tecnologico. I prossimi appuntamenti in programma sono a Torino, il 24 novembre, al Murazzi Student Zone per "Startuppato 2015", evento sponsorizzato da "i3P - Incubatore Imprese Innovative" del Politecnico di Torino, e a Milano, il 14 dicembre, al Palazzo del Ghiaccio dove si terrà l'Open Summit di StartupItalia, primo summit italiano dedicato alle startup. Nel frattempo, la ricerca continua, con l'obiettivo di definire, con questo materiale rigenerato, un percorso sostenibile che valorizza cultura e competenze tecniche.
L'idea nasce nel 2014 e prende forma nel 2015, grazie all'iniziativa di Arti Puglia "Giovani Innovatori in Azienda", attraverso la quale il primo progetto, "Re-cycle Dust / Arredi in Polvere", viene accolto da un'azienda marmifera di Trani, la Inter Marmi Srl, altamente qualificata nell'ambito lapideo. Il piano si poneva diversi obiettivi sotto il profilo "eco", in quanto è finalizzato al raggiungimento di un ciclo produttivo chiuso, in cui ogni distretto industriale riduca al minimo i materiali di risulta e la produzione di rifiuti da discarica evitando il processo di smaltimento complesso e dal costo elevato. Inter Marmi Srl ha provveduto alla messa in funzione di uno spazio, all'interno della propria sede, destinandolo a laboratorio dove Marciano e Forte hanno lavorato alla miscela e realizzato i primi test adattando una pressa i3, stampante 3d disponibile sul mercato in kit assemblabili.
Il "fango di scarto" torna, in questa maniera, allo stato solido con caratteristiche superiori, e questa "eco – miscela", oltre ad avere tutti i vantaggi della stampa 3D, costa meno di un terzo della materia prima di partenza. Il livello di qualità è stato certificato da un organismo nazionale di accreditamento. A settembre, in partnership con l'azienda che ha ospitato il primo progetto, è nata TRIP, startup che punta a rivoluzionare le imprese che lavorano nell'ambito della lavorazione della pietra.
Fondamentale lo studio su cui si basa la sostenibilità dell'azienda, che parte da alcuni dati statistici. Il territorio mondiale, infatti, ha subito un forte impatto ambientale causato dall'escavazione e dalla lavorazione industriale del marmo, ogni anno in Italia vengono prodotti quasi 45 milioni di tonnellate di rifiuti inerti; sul nostro territorio insistono 2.500 cave da inerti attive e tra le 15 mila abbandonate, la maggior parte sono ex cave di sabbia e ghiaia; nel complesso oltre il 62,5% di quanto viene cavato è composto da inerti.
Il territorio pugliese, in particolare, ricade nei grandi bacini marmiferi italiani con la pietra di Apricena, estratta sulle pendici Nord occidentali del Gargano, e la pietra di Trani, nelle Murge settentrionali. Il progetto accende la luce sulla qualità dei materiali, sulla bellezza delle pietre ma anche sul rapporto tra cave e paesaggio, tra attività estrattive e ambiente. Sono ben noti i problemi che insistono in questo settore e diverse sono le strade che si stanno intraprendendo per ridurre sensibilmente l'utilizzo delle discariche che sono ormai in fase di esaurimento, evitando il processo di smaltimento complesso e dal costo elevato. Ridurre il prelievo di materie prime e l'impatto delle cave sul paesaggio è possibile e auspicabile e non solo a vantaggio del territorio: attraverso il riutilizzo dei fanghi di marmo si avvierebbe una nuova filiera "verde" in grado di produrre nuovi posti di lavoro, valorizzare ricerca e innovazione, contribuire a ridurre le emissioni di gas di serra.
Ad ottobre Trip è stata selezionata per fare parte, dal 3 al 5 novembre, della classe "Alpha 2015" al Web Summit di Dublino, conferenza annuale internazionale incentrata sulla tecnologia, dove ha presentato il progetto accanto alle migliori imprese innovative europee del settore tecnologico. I prossimi appuntamenti in programma sono a Torino, il 24 novembre, al Murazzi Student Zone per "Startuppato 2015", evento sponsorizzato da "i3P - Incubatore Imprese Innovative" del Politecnico di Torino, e a Milano, il 14 dicembre, al Palazzo del Ghiaccio dove si terrà l'Open Summit di StartupItalia, primo summit italiano dedicato alle startup. Nel frattempo, la ricerca continua, con l'obiettivo di definire, con questo materiale rigenerato, un percorso sostenibile che valorizza cultura e competenze tecniche.