«Natale tranese, figli e figliastri»
Dopo il caso presepi, i Verdi denunciano le disparità per l'illuminazione
mercoledì 30 dicembre 2009
Non solo presepi di serie A e presepi di serie B. I quartieri di Trani sono diversi anche per la scelta fatta dall'amministrazione di addobbarli o meno, di illuminarli o no. A puntare l'attenzione su questo sono i Verdi, che prima di Natale avevano denunciato la disparità di trattamento tra cittadini e commercianti che (per loro fortuna) si trovano nel centro cittadino e quanti (per loro sfortuna) lavorano e vivono in periferia.
«Avevamo evidenziato - dice il capogruppo consiliare Michele di Gregorio - che nonostante i circa 80mila di euro spesi non si era riusciti ad accontentare tutti privilegiando di fatto, con mille cerimonie, una parte della città ed i suoi residenti. Tuttavia con molta tristezza constatiamo che l'amministrazione non è stata netta nella sua scelta poiché, per motivi vari, gli addobbi natalizi, sempre che non siano stati commissionati dai residenti o dai commercianti della zona, sono per incanto spuntati anche in zone non segnatamente rientranti nel perimetro del centro, come ad esempio via Baldassarre (probabilmente in onore alla statua di San Nicola dell'ospedaletto) o via Annibale Maria di Francia».
Sono rimaste spente altre zone di richiamo di Trani come piazza Dante, la pinetina di via Andria, la zona a ridosso del cavalcaferrovia di via Imbriani, la zona di Pozzopiano e molte altre. «Quello che chiediamo - continua il consigliere Franco Laurora - è perché non andare incontro alle esigenze di tutti i commercianti indistintamente, concordando ad esempio con l'azienda individuata dall'amministrazione un listino prezzi di favore per tutti coloro che avessero voluto illuminare le strade. In questo modo sarebbero stati agevolati tutti i commercianti e tutti i residenti senza imbarazzanti e antipatiche differenze di trattamento».
Il riferimento è anche all'intervento di qualche esponente di maggioranza che si è prodigato per far ottenere le luci in alcune zone. «Figurarsi - conclude ironicamente di Gregorio - che possibilità avrebbero avuto i poveri consiglieri di minoranza di illuminare tutta la città».
«Avevamo evidenziato - dice il capogruppo consiliare Michele di Gregorio - che nonostante i circa 80mila di euro spesi non si era riusciti ad accontentare tutti privilegiando di fatto, con mille cerimonie, una parte della città ed i suoi residenti. Tuttavia con molta tristezza constatiamo che l'amministrazione non è stata netta nella sua scelta poiché, per motivi vari, gli addobbi natalizi, sempre che non siano stati commissionati dai residenti o dai commercianti della zona, sono per incanto spuntati anche in zone non segnatamente rientranti nel perimetro del centro, come ad esempio via Baldassarre (probabilmente in onore alla statua di San Nicola dell'ospedaletto) o via Annibale Maria di Francia».
Sono rimaste spente altre zone di richiamo di Trani come piazza Dante, la pinetina di via Andria, la zona a ridosso del cavalcaferrovia di via Imbriani, la zona di Pozzopiano e molte altre. «Quello che chiediamo - continua il consigliere Franco Laurora - è perché non andare incontro alle esigenze di tutti i commercianti indistintamente, concordando ad esempio con l'azienda individuata dall'amministrazione un listino prezzi di favore per tutti coloro che avessero voluto illuminare le strade. In questo modo sarebbero stati agevolati tutti i commercianti e tutti i residenti senza imbarazzanti e antipatiche differenze di trattamento».
Il riferimento è anche all'intervento di qualche esponente di maggioranza che si è prodigato per far ottenere le luci in alcune zone. «Figurarsi - conclude ironicamente di Gregorio - che possibilità avrebbero avuto i poveri consiglieri di minoranza di illuminare tutta la città».