Niente ponte lungo la Trani-Andria, monta la protesta degli imprenditori
Incontro promosso da Unibat con Giorgino e Spina
mercoledì 16 novembre 2016
0.06
Monta la rabbia a Trani tra gli imprenditori riuniti in pubblica assemblea all'Hotel Trani. Il pasticcio deriva dalla mancata realizzazione di una rotatoria, piuttosto che un ponte che consenta la possibilità di evitare di arrivare fino a Trani o viceversa per poter raggiungere le proprie aziende. Da qui, la necessità di percorrere quattordici chilometri per raggiungere opifici che distano solo qualche chilometro dalle città, che prima si raggiungevano in qualche minuto.
Unimpresa Bat ha già affrontato pubblicamente il delicato tema ed anche a Trani il presidente di Unibat, Savino Montaruli, si è intrattenuto a lungo ieir sera con gli operatori, cogliendone tutte le legittime rimostranze rispetto ad una penalizzazione che nessuno mai si sarebbe immaginato. Le istituzioni presenti nella sala gremita si sballottano responsabilità che addirittura verrebbero a ricadere sulla vecchia Provincia di Bari ora Città Metropolitana. Due complanari realizzate ed operative che si stanno mostrando insufficienti al contenimento del traffico pesante anche a causa delle ridotte dimensioni e molto pericolose. Da parte dei politici presenti in sala l'unica risposta giunta ė stata la "speranza" che si possa ricercare finanziamenti per realizzare qualcosa già previsto in progetto, stranamente mai realizzato. All'incontro erano presenti il sindaco di Andria e presidente della Bat, Nicola Giorgino; il vicepresidente Francesco Spina; l'assessore alle Finanze di Trani, Luca Lignola.
Montaruli ha dichiarato: «È impensabile che una progettualità attesa da trent'anni possa oggi manifestare tali disagi al punto da sollevare l'ira di centinaia di imprenditori oggi qui presenti. Una leggerezza imperdonabile, frutto di assoluta mancata considerazione delle imprese, che addirittura compromette quella stessa sicurezza che era alla base del progetto costato una miniera di soldi pubblici. Questa situazione è diventata una fortissima penalizzazione non solo per le imprese dei vari settori presenti sulla tratta stradale ma per l'intero territorio che rischia di nuovo oggi di vedere importanti aziende migrare verso altre aree produttive con gravissime ripercussioni per l'occupazione e per la nostra economia locale».
«Questo è un progetto beffa per le imprese - ha aggiunto Montaruli - e non ha assolutamente alcun senso posto che i disagi che ne deriveranno saranno ben superiori a qualsiasi beneficio che non vediamo. Uno spreco di denaro pubblico ed un'opera indifendibile costata ben venticinque milioni di euro che andrà solo a peggiorare la situazione con alcuni chilometri da Andria verso Trani e viceversa che non saranno mai interessati da questi lavori di allargamento quindi anche una fortissima discriminazione. Aspettare lo stanziamento di altro denaro per la costruzione del ponte o di opere alternative sostitutive può significare l'illusione di qualcosa che non si avvererà mai o si avvererà fra altri trent'anni quando le aziende avranno già chiuso. Ė incredibile che non ci sia mai stata in tutti questi anni alcuna concertazione tra gli Enti interessati e gli imprenditori così come incredibile è lo stato di inerzia di associazioni e sodalizi, completamente ignorati. Un'ulteriore dimostrazione di un territorio - ha concluso - scollato e assolutamente disgregato».
Unimpresa Bat ha già affrontato pubblicamente il delicato tema ed anche a Trani il presidente di Unibat, Savino Montaruli, si è intrattenuto a lungo ieir sera con gli operatori, cogliendone tutte le legittime rimostranze rispetto ad una penalizzazione che nessuno mai si sarebbe immaginato. Le istituzioni presenti nella sala gremita si sballottano responsabilità che addirittura verrebbero a ricadere sulla vecchia Provincia di Bari ora Città Metropolitana. Due complanari realizzate ed operative che si stanno mostrando insufficienti al contenimento del traffico pesante anche a causa delle ridotte dimensioni e molto pericolose. Da parte dei politici presenti in sala l'unica risposta giunta ė stata la "speranza" che si possa ricercare finanziamenti per realizzare qualcosa già previsto in progetto, stranamente mai realizzato. All'incontro erano presenti il sindaco di Andria e presidente della Bat, Nicola Giorgino; il vicepresidente Francesco Spina; l'assessore alle Finanze di Trani, Luca Lignola.
Montaruli ha dichiarato: «È impensabile che una progettualità attesa da trent'anni possa oggi manifestare tali disagi al punto da sollevare l'ira di centinaia di imprenditori oggi qui presenti. Una leggerezza imperdonabile, frutto di assoluta mancata considerazione delle imprese, che addirittura compromette quella stessa sicurezza che era alla base del progetto costato una miniera di soldi pubblici. Questa situazione è diventata una fortissima penalizzazione non solo per le imprese dei vari settori presenti sulla tratta stradale ma per l'intero territorio che rischia di nuovo oggi di vedere importanti aziende migrare verso altre aree produttive con gravissime ripercussioni per l'occupazione e per la nostra economia locale».
«Questo è un progetto beffa per le imprese - ha aggiunto Montaruli - e non ha assolutamente alcun senso posto che i disagi che ne deriveranno saranno ben superiori a qualsiasi beneficio che non vediamo. Uno spreco di denaro pubblico ed un'opera indifendibile costata ben venticinque milioni di euro che andrà solo a peggiorare la situazione con alcuni chilometri da Andria verso Trani e viceversa che non saranno mai interessati da questi lavori di allargamento quindi anche una fortissima discriminazione. Aspettare lo stanziamento di altro denaro per la costruzione del ponte o di opere alternative sostitutive può significare l'illusione di qualcosa che non si avvererà mai o si avvererà fra altri trent'anni quando le aziende avranno già chiuso. Ė incredibile che non ci sia mai stata in tutti questi anni alcuna concertazione tra gli Enti interessati e gli imprenditori così come incredibile è lo stato di inerzia di associazioni e sodalizi, completamente ignorati. Un'ulteriore dimostrazione di un territorio - ha concluso - scollato e assolutamente disgregato».