«No all'Italia senza Province»: anche la Bat aderisce
Convocato un Consiglio monotematico martedì 31 gennaio. Il Pri di Trani contrario: «Basta con spese ed Enti inutili»
sabato 28 gennaio 2012
11.34
Seduta monotematica del Consiglio provinciale di Barletta Andria Trani, quella convocata per martedì 31 gennaio alle 9.30 presso la sede della Provincia, in Piazza San Pio X ad Andria.
Nel corso dell'assemblea sarà discusso ed eventualmente approvato l'ordine del giorno dal titolo "No all'Italia senza Province". Dunque, anche la Provincia di Barletta Andria Trani aderisce alla giornata di mobilitazione proposta dall'Unione delle Province d'Italia, convocando una seduta straordinaria ed aperta per ribadire il netto dissenso ad un'Italia senza le Province e per far comprendere alla comunità il valore demagogico e propagandistico della campagna contro le stesse.
Nei giorni scorsi, la segreteria del partito Repubblicano di Trani, aveva invitato la Bat a non aderire all'iniziativa: «Il Pri di Trani - si legge in una nota di Vito Cialdella - chiede al presidente della Bat ed al suo Consiglio di non prendere iniziative e decisioni che siano in contrasto con le vere liberalizzazioni che consentano la riduzione delle spese inutili che gravano sui cittadini con tasse e balzelli vari». L'appello è caduto nel vuoto.
Nel corso dell'assemblea sarà discusso ed eventualmente approvato l'ordine del giorno dal titolo "No all'Italia senza Province". Dunque, anche la Provincia di Barletta Andria Trani aderisce alla giornata di mobilitazione proposta dall'Unione delle Province d'Italia, convocando una seduta straordinaria ed aperta per ribadire il netto dissenso ad un'Italia senza le Province e per far comprendere alla comunità il valore demagogico e propagandistico della campagna contro le stesse.
Nei giorni scorsi, la segreteria del partito Repubblicano di Trani, aveva invitato la Bat a non aderire all'iniziativa: «Il Pri di Trani - si legge in una nota di Vito Cialdella - chiede al presidente della Bat ed al suo Consiglio di non prendere iniziative e decisioni che siano in contrasto con le vere liberalizzazioni che consentano la riduzione delle spese inutili che gravano sui cittadini con tasse e balzelli vari». L'appello è caduto nel vuoto.