“Non nuovi edifici ma legame di comunità”: l’analisi di Oasi 2 dopo l’aggressione a don Enzo
Ma non c'è “spazio adeguato negli attuali programmi della pubblica amministrazione"
giovedì 16 dicembre 2021
15.52
La Comunità Oasi 2 S. Francesco esprime solidarietà a don Enzo per l'aggressione subita, ed analizza la situazione: "Innanzitutto esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra vicinanza a don Enzo, che solo pochi giorni fa è stato con noi a Villa Nappi per celebrare il periodo di Avvento e mai, in questi anni, ha fatto mancare il suo sostegno alla nostra cooperativa e alle persone che quotidianamente la vivono.
Ma l'episodio, per la sua gravità, merita un approfondimento più ampio. Siamo infatti molto preoccupati per l'aumento esponenziale di manifestazioni violente che coinvolgono i più giovani e ci pongono numerosi interrogativi sulle attività di prevenzione e di cura che dovrebbero essere messe in atto nei confronti degli adolescenti, specie quelli in condizioni di marginalità e disagio. Ma che di fatto non esistono.
Quando si parla di riqualificazione delle periferie cittadine, è importante che le risorse non vengano investite solo nella realizzazione di nuovi edifici e nel miglioramento degli spazi esistenti. Ciò che bisogna davvero costruire è un legame di comunità, un sentimento di appartenenza e di solidarietà nei confronti dell'altro. È un lavoro culturale complesso, ma fondamentale per il futuro delle nostre città. Che secondo noi, ancora non trova spazio adeguato negli attuali programmi della pubblica amministrazione".
Ma l'episodio, per la sua gravità, merita un approfondimento più ampio. Siamo infatti molto preoccupati per l'aumento esponenziale di manifestazioni violente che coinvolgono i più giovani e ci pongono numerosi interrogativi sulle attività di prevenzione e di cura che dovrebbero essere messe in atto nei confronti degli adolescenti, specie quelli in condizioni di marginalità e disagio. Ma che di fatto non esistono.
Quando si parla di riqualificazione delle periferie cittadine, è importante che le risorse non vengano investite solo nella realizzazione di nuovi edifici e nel miglioramento degli spazi esistenti. Ciò che bisogna davvero costruire è un legame di comunità, un sentimento di appartenenza e di solidarietà nei confronti dell'altro. È un lavoro culturale complesso, ma fondamentale per il futuro delle nostre città. Che secondo noi, ancora non trova spazio adeguato negli attuali programmi della pubblica amministrazione".