«Non siamo funghi autunnali. La nostra, una battaglia di civiltà»
Franzoni, risposta a Giovanni Ronco del sindacato Uilta Uil
martedì 13 aprile 2010
«I nemici si evolvono e, per farlo, danno spintoni in ogni direzione. Ovviamente sono ridicoli nel loro tentativo di dissacrare quanto si tenta di mettere in campo. Per loro tutto ciò che tenta di mutare l'ordine delle cose, va abbattuto. Beninteso a tutti deve essere dato il diritto di opinione ma quando questo viene mesciato con dosi artate di mistificazione, allora non si tratta di libere opinioni ma bensì di qualcosa di molto diverso.
L'editorialista della rubrica Chiaro e tondo del portale Traniweb probabilmente in questi anni non è stato attento alla lunghissima cronaca della vicenda Franzoni Filati, perché se così non fosse stato, non si sarebbe lanciato in definizioni ed asserzioni in assoluto gratuite. Noi della Uilta Uil combattiamo una battaglia da anni contro la scelta nefasta di distruggere il sito produttivo di Trani e lo abbiamo fatto spesso da soli. Lo abbiamo fatto con forza e con determinazione come d'altronde stiamo conducendo questa ulteriore fase.
Lo sciopero della fame non è stato una teatrale azione bensì una forma di lotta sindacale perché si risvegliasse il senso di civiltà della nostra gente da tempo assopita dal sonno in cui versa. I quasi 5000 disoccupati di questa città devono poter capire che la loro dignità non è nell'arte dell'arrangiarsi, bensì nella forza del loro grido nel dire basta. Non siamo funghi autunnali apparsi solo dopo la pioggia. Siamo un'organizzazione sindacale che non molla e non mollerà mai.
Abbiamo dato vita ad un'assemblea cittadina. Dov'era Lei quel giorno, caro editorialista? A nostro avviso, visto che esorta l'ex assessore ed ex senatore Roberto Visibelli, chieda a lui cosa avveniva a Roma, nei vari incontri Ministeriali, un po' di tempo fa quando ci accompagnava e volentieri accettavamo la sua presenza?
Noi non abbiamo permesso a nessun politico di usarci e non lo permettiamo neanche a Lei. Lasci in pace i lavoratori che lottano, non protestano come dice Lei. Ci lasci condurre la nostra lotta di civiltà. Noi indiremo un'altra assemblea cittadina, venga in quella sede a trovarci ed avrà tutte le risposte alle sue domande (sic) dell'ultima ora».
Il sindacato Uilta Uil di Bari e della Bat
L'editorialista della rubrica Chiaro e tondo del portale Traniweb probabilmente in questi anni non è stato attento alla lunghissima cronaca della vicenda Franzoni Filati, perché se così non fosse stato, non si sarebbe lanciato in definizioni ed asserzioni in assoluto gratuite. Noi della Uilta Uil combattiamo una battaglia da anni contro la scelta nefasta di distruggere il sito produttivo di Trani e lo abbiamo fatto spesso da soli. Lo abbiamo fatto con forza e con determinazione come d'altronde stiamo conducendo questa ulteriore fase.
Lo sciopero della fame non è stato una teatrale azione bensì una forma di lotta sindacale perché si risvegliasse il senso di civiltà della nostra gente da tempo assopita dal sonno in cui versa. I quasi 5000 disoccupati di questa città devono poter capire che la loro dignità non è nell'arte dell'arrangiarsi, bensì nella forza del loro grido nel dire basta. Non siamo funghi autunnali apparsi solo dopo la pioggia. Siamo un'organizzazione sindacale che non molla e non mollerà mai.
Abbiamo dato vita ad un'assemblea cittadina. Dov'era Lei quel giorno, caro editorialista? A nostro avviso, visto che esorta l'ex assessore ed ex senatore Roberto Visibelli, chieda a lui cosa avveniva a Roma, nei vari incontri Ministeriali, un po' di tempo fa quando ci accompagnava e volentieri accettavamo la sua presenza?
Noi non abbiamo permesso a nessun politico di usarci e non lo permettiamo neanche a Lei. Lasci in pace i lavoratori che lottano, non protestano come dice Lei. Ci lasci condurre la nostra lotta di civiltà. Noi indiremo un'altra assemblea cittadina, venga in quella sede a trovarci ed avrà tutte le risposte alle sue domande (sic) dell'ultima ora».
Il sindacato Uilta Uil di Bari e della Bat