NoTriv, il tempo stringe. E l'assessore all'Ambiente?

È ancora una priorità per Bottaro? Intanto la città attende

lunedì 27 luglio 2015 8.22
A cura di Vincenzo Membola
Lo aveva dichiarato nell'incontro di lunedì scorso Amedeo Bottaro: la città di Trani chiarirà nel primo consiglio comunale la propria posizione sull'argomento trivellazioni in Adriatico. Alla luce degli sviluppi di questi giorni, che vedono l'amministrazione costretta ad affrontare innumerevoli problemi di carattere locale, l'attenzione su questa questione ambientale fondamentale per tutto il territorio costiero orientale italiano pare scemata, nonostante i gravi moniti della cittadinanza attiva.

Il presidente di Legambiente, Pierluigi Colangelo, all'interno dell'incontro con Assonautica, era stato chiaro: va bene la disponibilità del governo cittadino e regionale, ma c'è poco ottimismo. «Il ricorso annunciato del presidente Emiliano di fronte alla Corte Costituzionale, che sicuramente ci sarà, riguarda l'articolo 117, ovvero le competenze Stato-Regione. Ma la palla rimarrà con molta probabilità nelle mani del governo centrale. Con il decreto "Salva-Italia", contenente un articolo "Salva-Trivelle", è stato spostato a dodici miglia nautiche il limite delle perforazioni, entrando in acque extra-territoriali e, di conseguenza, esautorando il potere regionale. Serve una sollevazione popolare, come nel 2010, quando la reazione dell'opinione pubblica all'incidente del Golfo del Messico portò ad un rinvio di queste direttive statali. Proprio in relazione a quell'incidente, è importante sottolineare come, nel mar Adriatico, un avvenimento simile sarebbe un'ecatombe totale. Partendo dagli spiaggiamenti dei delfini: la tecnica dell'airgun, attraverso la quale viene sparata aria compressa, danneggia l'apparato uditivo di questi mammiferi marini. Una tecnica che sarebbe dovuta finire tra gli ecoreati ma ne è stata estrapolata. Vista la strategia nazionale, anche i ricorsi presso il Tar del Lazio avranno fine interlocutorio. Una possibilità per prendere tempo e organizzare meglio la reazione popolare».

Colangelo chiarisce come quello delle trivellazioni sia «un rischio certo. L'unica strada sarebbe impugnare presso la Corte Europea i principi di precauzione e prevenzione, che impongono, in presenza di un rischio seppur minimo, di non operare, di desistere. Al momento la Slovenia sta agendo in questa maniera nei confronti della Croazia, chiedendo che si esprima la comunità internazionale». Il movimento NoTriv, inoltre, sottolinea come sia falsa la ricaduta economica positiva sui territori: le Royalty sono bassissime, se paragonate a quelle imposte da altre Nazioni.

Sulle trivellazioni in Adriatico, il resto della Puglia è in fermento: domani, alle ore 18.30, in piazza Eroi del Mare a Bari, è infatti prevista un'assemblea pubblica del Coordinamento NoTriv - Terra di Bari, che si focalizzerà sui sedici permessi di ricerca e prospezione concessi dal Ministero dell'Ambiente nella prima metà di giugno, undici dei quali insistono sul nostro territorio regionale. Un appuntamento che costituirà un'occasione per continuare un percorso politico comune del territorio sul problema.

In vista dei numerosi impegni che riguarderanno l'argomento, sarebbe necessario che il primo cittadino faccia sintesi sulle diverse possibilità sul suo tavolo e nomini, finalmente, l'assessore all'Ambiente. Una carica fondamentale per Trani, visto che dovrà occuparsi di coordinare le varie associazioni cittadine nella presentazione di un documento, in assise comunale, quanto più di peso e condiviso.

Proprio sulla necessità di una svolta nell'assessorato all'ambiente si era pronunciato qualche giorno fa il circolo cittadino di Legambiente: «Per affrontare il deficit ambientale che segna la nostra città ed addirittura ipotizzare un'agenda ecologica che rilanci l'economia cittadina si rende indispensabile coinvolgere nella scelta dell'atteso assessore quella consapevolezza e conoscenza dei problemi del territorio maturata in trenta anni di impegno ambientale. Solo una tale condivisione con il "vissuto ambientale del territorio" potrà assicurare una robusta e duratura ecologia della politica in grado di ridare dignità e forza ai compiti di rappresentare la volontà dei cittadini e di esercitare le funzioni pubbliche giammai così screditate come con l'ultima amministrazione cittadina. Una svolta tale è indispensabile se si vuol evitare che finisca sotto accusa l'idea stessa della rappresentanza democratica ed invece si sia finalmente ad aprire alle forme della partecipazione politica della cittadinanza attiva da sempre impegnata sulle istanze ambientali sino ad oggi spesso disattese nei fatti».

Bottaro, quindi, rompa gli indugi: il movimento NoTriv, la discarica, il depuratore e tante altre questioni di controllo e salvaguardia del territorio non possono più aspettare. La parola chiave della campagna elettorale del nuovo sindaco è stata "ripartire": al momento, si è visto solo una pastosa riaccensione di quella che è la macchina amministrativa. Sulla sua direzione, pochissime le informazioni.