Nuova replica ai giovani di AN sul tema Rifiuti
Le riflessioni dei Verdi sul termovalorizzatore a Trani
venerdì 13 ottobre 2006
«Riteniamo comunicare le nostre riflessioni relative la costruzione dell'inceneritore a Trani: l'occasione è offerta dalla recente pubblicazione delle considerazioni sul tema del gruppo giovani del partito di Alleanza Nazionale, partito del Sindaco dimissionario e grande sostenitore, con la ex maggioranza di centro-destra, del progetto dell'inceneritore.
Usualmente viene rimproverato a noi Verdi di innamorarci delle nostre idee: non siamo soli poichè i giovani di Alleanza nazionale sono "innamorati pazzi" dell'inceneritore a Trani. Ma a differenza degli altri noi amiamo documentarci, informarci, e studiare prima di esprimere valutazioni e, soprattutto, amiamo condividere con i cittadini i documenti e le informazioni alla base delle nostre proposte o contestazioni.
Con il Decreto n. 303 del 13.12.2003 il Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Puglia (Fitto) indiceva pubblico incanto per l'affidamento del servizio pubblico di gestione del sistema impiantistico per il recupero energetico dei rifiuti urbani, costituito da linee di produzione di CDR e/o termovalorizzatore per i bacini BA/1 e BA/4. L'inceneritore a Trani "nasce" con il successivo Decreto Fitto n. 269/CD del 26.11.2004. Con tale decreto veniva aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalle società Amet s.p.a., Noyvallesina Engeering s.p.a. e Gea s.r.l. "l'affidamento del pubblico servizio di gestione del sistema impiantistico per il recupero energetico dei rifiuti urbani a servizio dei bacini di utenza BA/1 e BA4 da realizzarsi nel comune di Trani".
In sostanza i rifiuti di 9 comuni del Nordbarese (Ambito Territoriale Ottimale BA/1) e di altri 9 comuni della Murgia (ATO BA/4) sarebbero stati bruciati nell'inceneritore di Trani. L'iniziativa, per noi disastrosa, veniva completata dalla maggioranza di centro-destra nella seduta del Consiglio Comunale del 26.5.2004 con l'approvazione della delibera di localizzazione del "mostro" nella città di Trani. Successivamente, a causa delle irregolarità del provvedimento (impugnato innanzi al TAR Puglia) il 29.11.2004 la maggioranza di centro-destra riapprovava la delibera. Vicende successive hanno portato fortunatamente alla revoca dell'aggiudicazione della gara da parte del Presidente Vendola con grande sconforto dei sostenitori Tranesi dell'ìnceneritore, (a dire la verità molto pochi), che avevano impedito, tra l'altro, la realizzazione di un referendum utilizzando gli stessi soldi dei cittadini, nonostante la raccolta di oltre tremila firme, con un ricorso al TAR dell'AMET nonostante la delibera di indizione approvata all'unanimità, compreso il Sindaco, dal Consiglio Comunale.
Per questa clamorosa vicenda non ci è parso leggere alcun comunicato stampa del gruppo giovanile di Alleanza Nazionale!!!! Questa la ridotta cronistoria della vicenda: tralasciamo ogni considerazione sull'acclarata pericolosità degli inceneritori in quanto produttori di sostanze altamente inquinanti e pericolose per la salute dei cittadini, poiché ampiamente trattate in altre innumerevoli occasioni pubbliche. NON E' POSSIBILE FAR PASSARE L'IDEA CHE CON LA COSTRUZIONE DELL'INCENERITORE TUTTI I PROBLEMI SAREBBERO STATI RISOLTI; AL CONTRARIO L'INCENERITORE ARRECHEREBBE PIU' DANNI (POICHE' INQUINANTE) SENZA RISOLVERE ALCUNA EMERGENZA CONSIDERATO CHE PER LA SUA COSTRUZIONE SERVONO CIRCA DUE ANNI.
Invece, il gruppo giovani di Alleanza Nazionale si rammarica del fatto che a Trani non ci sarà un'inceneritore (produttore di veleni e pericoloso per i cittadini), lamenta il prossimo esaurimento della discarica per Rifiuti Solidi Urbani paventando il rischio di una situazione di emergenza e la possibilità che nella cemeteria di Barletta possa essere bruciato il c.d. CDR (combustibile da rifiuti). Per quanto riguarda la discarica di Trani occorrerebbe ricordare che dopo soli trenta giorni dall'aggiudicazione dell'inceneritore a Trani, con Decreto n. 350/CD/R il 29.12.2004, l'ex Presidente FITTO autorizzò il "completamento del sistema impiantistico di base di Trani…attraverso l'apprestamento del 3° lotto della discarica controllata e la realizzazione della linea di biostabilizzazione…".
Premesso che MAI NE' I VERDI NE' GLI ALTRI "AMBIENTALISTI" hanno espresso compiacimento per il sistema delle discariche, apprezzando la corretta gestione pubblica da parte dell'AMIU, occorre evidenziare due aspetti paradossali clamorosamente sfuggiti agli amici di Azione Giovani : a) solo dopo trenta giorni dall'autorizzazione dell'inceneritore, nonostante l'avversione alle discariche del sindaco e della maggioranza di centro-destra il loro sodale politico FITTO autorizzò un enorme ampliamento della discarica di Trani.Evidentemente pensavano di fare di Trani la città dei rifiuti!!!; b) dopo due anni l'amministrazione di centro-destra, non ha provveduto né per l'ampliamento della discarica, né ha realizzato l'impianto di biostabilizzazione!!!!!! Ora appare stupefacente che i sostenitori di chi ha dimostrato incapacità amministrativa, causando l'esaurimento prossimo della discarica (per il mancato avvio delle gare per l'ampliamento autorizzato sin dal 2004) e l'instaurazione di procedimenti penali (per la mancata realizzazione delle linee di biostabilizzazione autorizzate sin dal 2004), critichino chi ha sempre e soltanto cercato di salvaguardare la salute dei cittadini. Perché non si redige un bel comunicato stampa per evidenziare le responsabilità di chi ha autorizzato l'ampliamento della discarica, di chi non si è opposto all'ampliamento e soprattutto ha causato questa situazione di quasi emergenza, non riuscendo ad avviare i lavori dopo due anni dall'autorizzazione?????
L'amministrazione deve spiegare ai cittadini come mai dopo oltre due anni non è stata in grado di bandire le gare per i lavori di ampliamento.
La responsabilità di questa situazione gravissima è esclusivamente ed oggettivamente dell'amministrazione di centro-destra che ha "governato" la città: quali sono le iniziative intraprese per scongiurare l'emergenza????? Per quanto riguarda l'ipotesi di bruciare il c.d. "CDR" nella cementeria di Barletta riteniamo anche noi che quell'impianto non è assolutamente idoneo a bruciare rifiuti e ci opporremo a tale ipotesi. Tuttavia tale eventualità sarà di difficile realizzazione poiché, probabilmente, tutto il CDR prodotto in Puglia sarà bruciato dall'impianto ENEL di Brindisi, evidentemente dotato di ogni dispositivo di sicurezza previsto dalla legge. In ogni caso se qualcuno avesse avuto la pazienza di leggere i documenti avrebbe scoperto che la produzione del CDR era prevista anche dal piano Regionale di Gestione dei Rifiuti voluto da FITTO con Decreto n. 41 del 6.3.2001, come integrato dal Decreto n. 296 del 30.9.2002, e che soprattutto a pag. 36 del Decreto n. 187 del 9.12.2005 (nuovo Piano della gestione dei rifiuti voluto da Vendola) è scritto che le 432.000 t/anno di CDR saranno smaltite solo negli impianti che si adegueranno alla disciplina relativa ai limiti di emissione previsti dalla legge.
Ciò significa che, per poter bruciare i rifiuti (se mai ciò dovesse accadere) la cementeria di Barletta dovrà dotarsi, di tutti i dispositivi tecnici necessari previsti dalla legge e non potrà bruciare i rifiuti utilizzando le stesse linee di produzione. Ma, augurandoci che ciò non accada, se dovessimo invece seguire la tesi dei sostenitori degli inceneritori, nella nostra città avremo non un solo inceneritore ma due "mostri" (cementeria ed inceneritore) dannosi per la salute dei cittadini. Noi, al contrario, contrasteremo fermamente entrambi i due inceneritori nell'interesse dei cittadini. Per documentarVi ancora di più sugli effetti nocivi degli inceneritori, Vi invitiamo (noi ci saremo per incrementare le nostre conoscenze) a partecipare alla conferenza che Domenica 15 ottobre sarà tenuta a Canosa di Puglia dal dott. Montanari, uno dei massimi esperti italiani in materia di inceneritori. Il problema dei rifiuti deve essere risolto investendo mezzi e risorse (che alcuni vogliono destinare per gli inceneritori) per attuare una seria raccolta differenziata "porta a porta" (promessa mai mantenuta dall'amministrazione) come oramai avviene in tutti i paesi industrializzati. In questa maniera, tra le altre cose, si creerebbero molti posti di lavoro: risultato, pensiamo, che ad Azione Giovani non dispiacerebbe, così come ai tanti concittadini disoccupati. Ma vi è di più. Invitiamo gli innamorati degli inceneritori a documentarsi circa la esistenza di nuovissime tecnologie non inquinanti, che permettono lo smaltimento dei rifiuti urbani. In Islanda e precisamente a Husavik, è in funzione da molti mesi un impianto di smaltimento dei rifiuti tramite la dissociazione molecolare.
Questo impianto è meno costoso di un inceneritore e lavorando a basse temperature non produce diossine ed evita il trasporto delle polveri insieme ai fumi. Inoltre trasforma in energia ben il 97% della sostanza organica, che non viene riciclata, contro il 70% scarso degli inceneritori ed il gas prodotto dall'impianto può essere utilizzato direttamente per produrre energia ed anche per produrre idrogeno. Confermiamo che il problema dei rifiuti può essere senz'altro risolto con la riduzione alla fonte degli stessi e con una vera "raccolta differenziata"; ma se proprio si vogliono creare "mostri" industriali si utilizzino, almeno, le tecnologie, non solo meno dannose per la salute dei cittadini ma anche più utili. Infine se vogliamo salvaguardare l'AMET, perché non imporre ai suoi amministratori di investire nelle vere energie rinnovabili (solare, eolico, fotovoltaico etc.): il vero "affare" dei prossimi anni???? Piuttosto che perseverare in progetti oramai anacronistici perché non si impegnano idee, proposte e risorse in azioni concrete ed idonee a risolvere i problemi della città?? Per questo saremo sempre interlocutori disponibili con tutti coloro che si adopereranno per il bene della nostra città e dei suoi cittadini.»
Michele di Gregorio
Consigliere Comunale dei Verdi
Usualmente viene rimproverato a noi Verdi di innamorarci delle nostre idee: non siamo soli poichè i giovani di Alleanza nazionale sono "innamorati pazzi" dell'inceneritore a Trani. Ma a differenza degli altri noi amiamo documentarci, informarci, e studiare prima di esprimere valutazioni e, soprattutto, amiamo condividere con i cittadini i documenti e le informazioni alla base delle nostre proposte o contestazioni.
Con il Decreto n. 303 del 13.12.2003 il Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Puglia (Fitto) indiceva pubblico incanto per l'affidamento del servizio pubblico di gestione del sistema impiantistico per il recupero energetico dei rifiuti urbani, costituito da linee di produzione di CDR e/o termovalorizzatore per i bacini BA/1 e BA/4. L'inceneritore a Trani "nasce" con il successivo Decreto Fitto n. 269/CD del 26.11.2004. Con tale decreto veniva aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalle società Amet s.p.a., Noyvallesina Engeering s.p.a. e Gea s.r.l. "l'affidamento del pubblico servizio di gestione del sistema impiantistico per il recupero energetico dei rifiuti urbani a servizio dei bacini di utenza BA/1 e BA4 da realizzarsi nel comune di Trani".
In sostanza i rifiuti di 9 comuni del Nordbarese (Ambito Territoriale Ottimale BA/1) e di altri 9 comuni della Murgia (ATO BA/4) sarebbero stati bruciati nell'inceneritore di Trani. L'iniziativa, per noi disastrosa, veniva completata dalla maggioranza di centro-destra nella seduta del Consiglio Comunale del 26.5.2004 con l'approvazione della delibera di localizzazione del "mostro" nella città di Trani. Successivamente, a causa delle irregolarità del provvedimento (impugnato innanzi al TAR Puglia) il 29.11.2004 la maggioranza di centro-destra riapprovava la delibera. Vicende successive hanno portato fortunatamente alla revoca dell'aggiudicazione della gara da parte del Presidente Vendola con grande sconforto dei sostenitori Tranesi dell'ìnceneritore, (a dire la verità molto pochi), che avevano impedito, tra l'altro, la realizzazione di un referendum utilizzando gli stessi soldi dei cittadini, nonostante la raccolta di oltre tremila firme, con un ricorso al TAR dell'AMET nonostante la delibera di indizione approvata all'unanimità, compreso il Sindaco, dal Consiglio Comunale.
Per questa clamorosa vicenda non ci è parso leggere alcun comunicato stampa del gruppo giovanile di Alleanza Nazionale!!!! Questa la ridotta cronistoria della vicenda: tralasciamo ogni considerazione sull'acclarata pericolosità degli inceneritori in quanto produttori di sostanze altamente inquinanti e pericolose per la salute dei cittadini, poiché ampiamente trattate in altre innumerevoli occasioni pubbliche. NON E' POSSIBILE FAR PASSARE L'IDEA CHE CON LA COSTRUZIONE DELL'INCENERITORE TUTTI I PROBLEMI SAREBBERO STATI RISOLTI; AL CONTRARIO L'INCENERITORE ARRECHEREBBE PIU' DANNI (POICHE' INQUINANTE) SENZA RISOLVERE ALCUNA EMERGENZA CONSIDERATO CHE PER LA SUA COSTRUZIONE SERVONO CIRCA DUE ANNI.
Invece, il gruppo giovani di Alleanza Nazionale si rammarica del fatto che a Trani non ci sarà un'inceneritore (produttore di veleni e pericoloso per i cittadini), lamenta il prossimo esaurimento della discarica per Rifiuti Solidi Urbani paventando il rischio di una situazione di emergenza e la possibilità che nella cemeteria di Barletta possa essere bruciato il c.d. CDR (combustibile da rifiuti). Per quanto riguarda la discarica di Trani occorrerebbe ricordare che dopo soli trenta giorni dall'aggiudicazione dell'inceneritore a Trani, con Decreto n. 350/CD/R il 29.12.2004, l'ex Presidente FITTO autorizzò il "completamento del sistema impiantistico di base di Trani…attraverso l'apprestamento del 3° lotto della discarica controllata e la realizzazione della linea di biostabilizzazione…".
Premesso che MAI NE' I VERDI NE' GLI ALTRI "AMBIENTALISTI" hanno espresso compiacimento per il sistema delle discariche, apprezzando la corretta gestione pubblica da parte dell'AMIU, occorre evidenziare due aspetti paradossali clamorosamente sfuggiti agli amici di Azione Giovani : a) solo dopo trenta giorni dall'autorizzazione dell'inceneritore, nonostante l'avversione alle discariche del sindaco e della maggioranza di centro-destra il loro sodale politico FITTO autorizzò un enorme ampliamento della discarica di Trani.Evidentemente pensavano di fare di Trani la città dei rifiuti!!!; b) dopo due anni l'amministrazione di centro-destra, non ha provveduto né per l'ampliamento della discarica, né ha realizzato l'impianto di biostabilizzazione!!!!!! Ora appare stupefacente che i sostenitori di chi ha dimostrato incapacità amministrativa, causando l'esaurimento prossimo della discarica (per il mancato avvio delle gare per l'ampliamento autorizzato sin dal 2004) e l'instaurazione di procedimenti penali (per la mancata realizzazione delle linee di biostabilizzazione autorizzate sin dal 2004), critichino chi ha sempre e soltanto cercato di salvaguardare la salute dei cittadini. Perché non si redige un bel comunicato stampa per evidenziare le responsabilità di chi ha autorizzato l'ampliamento della discarica, di chi non si è opposto all'ampliamento e soprattutto ha causato questa situazione di quasi emergenza, non riuscendo ad avviare i lavori dopo due anni dall'autorizzazione?????
L'amministrazione deve spiegare ai cittadini come mai dopo oltre due anni non è stata in grado di bandire le gare per i lavori di ampliamento.
La responsabilità di questa situazione gravissima è esclusivamente ed oggettivamente dell'amministrazione di centro-destra che ha "governato" la città: quali sono le iniziative intraprese per scongiurare l'emergenza????? Per quanto riguarda l'ipotesi di bruciare il c.d. "CDR" nella cementeria di Barletta riteniamo anche noi che quell'impianto non è assolutamente idoneo a bruciare rifiuti e ci opporremo a tale ipotesi. Tuttavia tale eventualità sarà di difficile realizzazione poiché, probabilmente, tutto il CDR prodotto in Puglia sarà bruciato dall'impianto ENEL di Brindisi, evidentemente dotato di ogni dispositivo di sicurezza previsto dalla legge. In ogni caso se qualcuno avesse avuto la pazienza di leggere i documenti avrebbe scoperto che la produzione del CDR era prevista anche dal piano Regionale di Gestione dei Rifiuti voluto da FITTO con Decreto n. 41 del 6.3.2001, come integrato dal Decreto n. 296 del 30.9.2002, e che soprattutto a pag. 36 del Decreto n. 187 del 9.12.2005 (nuovo Piano della gestione dei rifiuti voluto da Vendola) è scritto che le 432.000 t/anno di CDR saranno smaltite solo negli impianti che si adegueranno alla disciplina relativa ai limiti di emissione previsti dalla legge.
Ciò significa che, per poter bruciare i rifiuti (se mai ciò dovesse accadere) la cementeria di Barletta dovrà dotarsi, di tutti i dispositivi tecnici necessari previsti dalla legge e non potrà bruciare i rifiuti utilizzando le stesse linee di produzione. Ma, augurandoci che ciò non accada, se dovessimo invece seguire la tesi dei sostenitori degli inceneritori, nella nostra città avremo non un solo inceneritore ma due "mostri" (cementeria ed inceneritore) dannosi per la salute dei cittadini. Noi, al contrario, contrasteremo fermamente entrambi i due inceneritori nell'interesse dei cittadini. Per documentarVi ancora di più sugli effetti nocivi degli inceneritori, Vi invitiamo (noi ci saremo per incrementare le nostre conoscenze) a partecipare alla conferenza che Domenica 15 ottobre sarà tenuta a Canosa di Puglia dal dott. Montanari, uno dei massimi esperti italiani in materia di inceneritori. Il problema dei rifiuti deve essere risolto investendo mezzi e risorse (che alcuni vogliono destinare per gli inceneritori) per attuare una seria raccolta differenziata "porta a porta" (promessa mai mantenuta dall'amministrazione) come oramai avviene in tutti i paesi industrializzati. In questa maniera, tra le altre cose, si creerebbero molti posti di lavoro: risultato, pensiamo, che ad Azione Giovani non dispiacerebbe, così come ai tanti concittadini disoccupati. Ma vi è di più. Invitiamo gli innamorati degli inceneritori a documentarsi circa la esistenza di nuovissime tecnologie non inquinanti, che permettono lo smaltimento dei rifiuti urbani. In Islanda e precisamente a Husavik, è in funzione da molti mesi un impianto di smaltimento dei rifiuti tramite la dissociazione molecolare.
Questo impianto è meno costoso di un inceneritore e lavorando a basse temperature non produce diossine ed evita il trasporto delle polveri insieme ai fumi. Inoltre trasforma in energia ben il 97% della sostanza organica, che non viene riciclata, contro il 70% scarso degli inceneritori ed il gas prodotto dall'impianto può essere utilizzato direttamente per produrre energia ed anche per produrre idrogeno. Confermiamo che il problema dei rifiuti può essere senz'altro risolto con la riduzione alla fonte degli stessi e con una vera "raccolta differenziata"; ma se proprio si vogliono creare "mostri" industriali si utilizzino, almeno, le tecnologie, non solo meno dannose per la salute dei cittadini ma anche più utili. Infine se vogliamo salvaguardare l'AMET, perché non imporre ai suoi amministratori di investire nelle vere energie rinnovabili (solare, eolico, fotovoltaico etc.): il vero "affare" dei prossimi anni???? Piuttosto che perseverare in progetti oramai anacronistici perché non si impegnano idee, proposte e risorse in azioni concrete ed idonee a risolvere i problemi della città?? Per questo saremo sempre interlocutori disponibili con tutti coloro che si adopereranno per il bene della nostra città e dei suoi cittadini.»
Michele di Gregorio
Consigliere Comunale dei Verdi