Nuovo organo della Cattedrale di Trani, ecco come sarà

I dettagli costruttivi e il prospetto della nuova cassa armonica.

giovedì 31 ottobre 2013 10.38
Sul nuovo organo in arrivo nella Cattedrale di Trani possiamo fornire nuovi dettagli tecnici ed alcune precisazioni grazie al contributo dell'architetto Enrico Parente, organista e progettista dell'estetica della cassa armonica in fase di realizzazione.

«L'organo della Cattedrale di Trani – spiega Parente - è un'opera della ditta fratelli Ruffatti di Padova realizzata nei primi anni '60 che necessitava di un radicale intervento di restauro. Oltre all'obsolescenza di alcuni componenti, e ad altre problematiche, risultava ormai compromesso ed irrecuperabile il sistema di trasmissione che era di tipo elettrico. Tale sistema, diffusissimo in quegli anni, si è rivelato nel tempo non idoneo per la costruzione di organi in località con le stesse caratteristiche climatiche delle città di mare come Trani. Considerato tutto questo, e dopo aver comunque vagliato diversi preventivi per un radicale restauro dell'organo esistente, tutti inevitabilmente molto costosi a causa della vastità delle opere necessarie, si è ritenuto più vantaggioso far costruire nuovi mantici, nuovi somieri, sostituire il sistema di trasmissione con quello meccanico e di far realizzare una nuova cassa armonica con spazi e accessi, per le parti soggette a manutenzione, più comodi e razionali rispetto alla precedente, recuperando, tuttavia, tutte le canne di buona qualità del vecchio organo».

Nuovo organo della Cattedrale di Trani
Dunque, nessun componente elettronico nel nuovo organo sinfonico ma, come spiega meglio l'architetto Parente, uno strumento a trasmissione meccanica servo-assistita che prevede la presenza dell'elettronica solo per la connessione della consolle: «nessun microprocessore o diavolerie informatiche, si è scelto il sistema ti trasmissione più antico cioè quello meccanico proprio perché il tempo ha dimostrato essere il più affidabile, mentre ha dimostrato che l'elettronica non è adatta ancora oggi alle nostre condizioni climatiche. Ci saranno due consolle, una del tipo "a finestra" ubicata in posizione centrale sotto il corpo dell'organo, e l'altra, recuperata dal vecchio organo, mobile per consentire di suonare l'organo a distanza ubicando la consolle in diversi punti della Chiesa a seconda delle necessità delle Celebrazioni. Solo questa consolle avrà il sistema di trasmissione elettronico che interagirà con la trasmissione meccanica dell'organo per mezzo del dispositivo di servo-assistenza. Pertanto il nuovo strumento è a tutti gli effetti un organo meccanico e sarà dotato di tre tastiere da 58 note e pedaliera concavo parallela da 32 note: nessun registro in più, anzi, qualcuno in meno»

La realizzazione di quest'opera è stata affidata alla ditta "Zanin" del Cav. Francesco Zanin di Codroipo (Udine), con la collaborazione del Maestro Francesco Di Lernia, organista di fama internazionale, titolare della cattedra di organo e attuale direttore del conservatorio "Giordano" di Foggia, per la progettazione della parte fonica e consulenza artistica, dell'architetto Enrico Parente per la progettazione architettonica.

Tenaci sostenitori di quest'opera sono stati Monsignor Savino Giannotti, vicario generale dell'Arcidiocesi, e Don Giovanni Masciullo, presidente del Capitolo Cattedrale, con la stretta collaborazione di Don Saverio Pellegrino e Don Nicola Napolitano in qualità di responsabili dell'Ufficio Beni Culturali, e di Don Mimmo De Toma, vicario territoriale e referente per la musica sacra. L'opera, il cui importo è di poco inferiore ai 400.000 euro, è stata finanziata in parte dal Capitolo Cattedrale, in parte dai fondi raccolti durante alcuni concerti di beneficenza, ed in parte da oblazioni volontarie di fedeli artisticamente sensibili.