Nuovo ospedale nella Bat, interviene Ventola
Il presidente della Provincia risponde a De Laurentis. «Nessun campanilismo. Mi batto per tutti»
giovedì 17 maggio 2012
21.48
«In merito al mio intervento circa la realizzazione di un nuovo ospedale, previsto nella programmazione regionale, sul territorio della Provincia di Barletta Andria Trani, devo purtroppo constatare alcuni commenti totalmente inopportuni e fuorvianti, ai quali non posso affatto rimanere impassibile». E' la risposta che il presidente della Bat, Francesco Ventola, ha voluto fornire alle accuse di campanilismo giunte dal consigliere comunale del Partito Democratico di Trani, Mimmo De Laurentis.
«Non sto assolutamente conducendo una battaglia a favore di qualcuno (Canosa) ed a scapito altri (Bisceglie e Trani), né ho mai detto che la realizzazione di un nuovo ospedale nella Bat debba coincidere con la chiusura di Trani, Bisceglie e Canosa. Se la Regione la pensa così, si sbaglia di grosso e troverà la nostra convinta ed incondizionata opposizione. Il consigliere De Laurentis è un importante esponente politico tranese di un partito molto vicino al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Piuttosto che rivolgersi ai suoi compagni di partito, cercando di capire il perché la comunità tranese sia così snobbata in ambito sanitario dai vertici regionali, preferisce prendersela con il sottoscritto, con accuse totalmente false ed opportunistiche. Il governo regionale, infatti, sembrerebbe optare per la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera in territorio di Andria lungo la ex strada statale 98 verso Corato (mentre sento parlare di direttrici Trani e Bisceglie, che non centrano affatto). La scelta della Regione di ubicare la nuova struttura verso Corato, da me definita nefasta, non tiene in assoluta considerazione le esigenze dei cittadini tranesi o biscegliesi, e di questo il consigliere De Laurentis dovrebbe rammaricarsi. Lui, anche per una questione di affinità politica, ha un interlocuzione diretta con i vertici regionali: si preoccupi pertanto di dialogarci e di comprendere il perché di tanto accanimento nei confronti della comunità tranese. E giacchè si ritrova, provi anche a chiedere conto di quella inaugurazione-farsa del reparto di ostetricia e ginecologia del 2010, avvenuta a pochi giorni dal voto per le elezioni regionali del 2010, o del perché si continuino ad accorpare reparti dell'ospedale di Trani per poi sancirne la definitiva chiusura. De Laurentis mi accusa di opportunismo e campanilismo in piena campagna elettorale a Canosa: non è invece lui, in pieno ballottaggio, a voler distogliere l'attenzione sui veri responsabili della paventata chiusura del nosocomio tranese, vale a dire presidente della Regione e compagni? Pensi, piuttosto, all'interesse di Trani e dei suoi cittadini, cui evidentemente sono più legato di lui».
Il presidente della Provincia ha poi parlato dell'ipotesi di chiusura degli ospedali di Trani e Canosa di Puglia: «Ribadisco per l'ennesima volta la mia posizione: tali strutture andrebbero valorizzate e non chiuse, non essendocene altre pronte ed idonee a sopperire alla loro chiusura. Qualcuno, però, evidentemente non la pensa così e ha deciso il contrario. La nostra Provincia ha indici di rapporto tra posti letto e numero di abitanti molto inferiori delle altre Province pugliesi ed ha già dato con le chiusure degli Ospedali di Minervino e Spinazzola. E' giunta l'ora che ad essere penalizzati siano altri».
«Non sto assolutamente conducendo una battaglia a favore di qualcuno (Canosa) ed a scapito altri (Bisceglie e Trani), né ho mai detto che la realizzazione di un nuovo ospedale nella Bat debba coincidere con la chiusura di Trani, Bisceglie e Canosa. Se la Regione la pensa così, si sbaglia di grosso e troverà la nostra convinta ed incondizionata opposizione. Il consigliere De Laurentis è un importante esponente politico tranese di un partito molto vicino al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Piuttosto che rivolgersi ai suoi compagni di partito, cercando di capire il perché la comunità tranese sia così snobbata in ambito sanitario dai vertici regionali, preferisce prendersela con il sottoscritto, con accuse totalmente false ed opportunistiche. Il governo regionale, infatti, sembrerebbe optare per la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera in territorio di Andria lungo la ex strada statale 98 verso Corato (mentre sento parlare di direttrici Trani e Bisceglie, che non centrano affatto). La scelta della Regione di ubicare la nuova struttura verso Corato, da me definita nefasta, non tiene in assoluta considerazione le esigenze dei cittadini tranesi o biscegliesi, e di questo il consigliere De Laurentis dovrebbe rammaricarsi. Lui, anche per una questione di affinità politica, ha un interlocuzione diretta con i vertici regionali: si preoccupi pertanto di dialogarci e di comprendere il perché di tanto accanimento nei confronti della comunità tranese. E giacchè si ritrova, provi anche a chiedere conto di quella inaugurazione-farsa del reparto di ostetricia e ginecologia del 2010, avvenuta a pochi giorni dal voto per le elezioni regionali del 2010, o del perché si continuino ad accorpare reparti dell'ospedale di Trani per poi sancirne la definitiva chiusura. De Laurentis mi accusa di opportunismo e campanilismo in piena campagna elettorale a Canosa: non è invece lui, in pieno ballottaggio, a voler distogliere l'attenzione sui veri responsabili della paventata chiusura del nosocomio tranese, vale a dire presidente della Regione e compagni? Pensi, piuttosto, all'interesse di Trani e dei suoi cittadini, cui evidentemente sono più legato di lui».
Il presidente della Provincia ha poi parlato dell'ipotesi di chiusura degli ospedali di Trani e Canosa di Puglia: «Ribadisco per l'ennesima volta la mia posizione: tali strutture andrebbero valorizzate e non chiuse, non essendocene altre pronte ed idonee a sopperire alla loro chiusura. Qualcuno, però, evidentemente non la pensa così e ha deciso il contrario. La nostra Provincia ha indici di rapporto tra posti letto e numero di abitanti molto inferiori delle altre Province pugliesi ed ha già dato con le chiusure degli Ospedali di Minervino e Spinazzola. E' giunta l'ora che ad essere penalizzati siano altri».