Offese a una simpatizzante di centrodestra, Loconte getta acqua sul fuoco

L'esponente di Noi a Sinistra: «Nessun commento sessista, solo chiacchiere tra amici»

giovedì 7 gennaio 2016 18.20
Dopo la diatriba apertasi per offese e commenti sessisti - espressi su Facebbok - contro una simpatizzante di centrodestra da parte di due esponenti di maggioranza, arriva la replica di uno due protagonisti: il consigliere Gianni Loconte di Noi a Sinistra per la Puglia.

«Nel pomeriggio del 5 gennaio 2015 - spiega Loconte - passeggiavo in compagnia del mio fedele cane per le vie di Trani, allorquando la mia attenzione fu richiamata dalle esternazioni di una signora che si lamentava del fatto di aver pestato degli escrementi di cane; non appena mi vide, iniziò a rivolgere i suoi improperi nei miei confronti, adducendo una mia responsabilità, in uno alle istituzioni cittadine, derivante dal fatto che, a suo dire, non "siete capaci di far passare i guai ai proprietari dei cani che non puliscono le feci dei propri animali". Vista l'animosità e l'ineducazione con cui mi si rivolgeva, ho preferito continuare la mia passeggiata (non conosco la signora protagonista dell'episodio, anche se, evidentemente, lei conosce me)».

«Nella stessa sera del cinque gennaio - prosegue il consigliere comunale - leggo su Facebook un commento postato da un mio contatto, seguito da uno successivo con cui la stessa (è una donna), peraltro consigliere comunale eletta nel centro destra, con faccine sorridenti scrive "credo sia di estrema destra"; non mi è apparso un post mirato ad offendere chicchessia, anche in considerazione del fatto che proveniva da una "donna del centrodestra", apparendo evidente la sua intenzione di scherzarci su.
Tale situazione, collegata alla notoria passione per gli animali della detta consigliere, mi ha riportato alla mente l'episodio increscioso del pomeriggio, unica ragione per cui ho risposto, senza volermi riferire al alcuno o a chicchessia. Se qualcuno si è sentito in diritto di scegliere di sentirsi offeso o destinatario del mio commento, l'ha fatto deliberatamente, senza poter fondare tale suo sentimento su situazioni oggettive ovvero su precedenti intercorsi con la mia persona».

«Posso immaginare la voglia di visibilità - sottolinea - che pervade l'animo di alcuni invisibili che soffrono per tale loro situazione, ma non posso tollerare che tale voglia debba giungere a sfruttare l'altrui immagine, mistificando la realtà (da vocabolario treccani: mistificazióne s. f. [dal fr. mystification]. – Distorsione, per lo più deliberata, della verità e realtà dei fatti, che ha come effetto la diffusione di opinioni erronee o giudizî tendenziosi, sia in campo ideologico sia, per esesempio, nel settore del commercio e della pubblicità, al fine di trarre vantaggio dalla credulità altrui: operare una m.; rimanere vittima di una m.; tentativi di m.; le m. della società contemporanea. Con sign. più generico, imbroglio, falsificazione); nello scherzoso commento da me postato (posso condividere che sia stato di cattivo gusto, ragion per cui chiedo scusa a chi ha visto urtare la propria sensibilità nel sentire (rectius nel leggere) una così pesante "parolaccia"), non c'era niente di politico (a differenza di altri, per fortuna, la politica la faccio nelle sedi opportune e non sui social), non c'era niente di sessista (non era certo una offesa al genere femminile né una lesione ai diritti di alcuno); non c'era niente di niente. Erano solo due chiacchiere tra amici. Ribadisco il mio disappunto - aggiunge - per le strumentalizzazioni ed il mio sdegno nei confronti di chi le attua giungendo sino a richiamare diritti sacrosanti al solo scopo di farsi bello: evidentemente chi non ha valide argomentazioni politiche da porre in essere cerca altre vie di fuga pur di avere i suoi "cinque minuti di notorietà". A queste persone, comunque, voglio manifestare - conclude - la mia solidarietà e comunicare la mia disponibilità ad aiutarle nella ricerca della loro ragione di esistere».