Stasera l'apertura della Porta Santa con il logo del Giubileo del tranese Giacomo Travisani
Il logo era stato scelto tra circa 300 lavori provenienti da tutto il mondo
martedì 24 dicembre 2024
8.25
È in viaggio per Roma Giacomo Trevisani: con lui l'emozione di rappresentare con il suo logo il Giubileo 2025 che comincia questa sera alle 19,00 con l'apertura della Porta Santa; ma anche con la speranza di poter incontrare il Santo Padre, Papa Francesco, proprio lui che tra 294 proposte ha scelto l'opera creata dal tranese. Un'opera nata dalla fede ma anche dal desiderio artistico di creare qualcosa di bello?, gli abbiamo chiesto: "Direi che la risposta più onesta è entrambe le cose. Per me era l'ultimo lavoro da grafico e volevo farlo partecipando ad un concorso così importante. Ma mi aiutava anche molto la mia formazione di giovane impegnato in Parrocchia o in un Movimento ecclesiale, che mi ha permesso di nutrirmi dei concetti che sono stati inclusi nel lavoro finale e poi presentato". Un po' di Trani quindi all'apertura della Porta Santa grazie alla sensibilità, alla creatività, alla profondità dell'anima di Giacomo che ha rappresentato perfettamente il senso di una Umanità sempre più divisa dalle guerre e dalla indifferenza e che invece dovrebbe essere unita in un afflato di pace, l'unica arma per una vita migliore: oer tutti, a prescindere dal proprio credo religioso, in un messaggio universale di inclusione e accoglienza rappresentato proprio in questi giorni dalla rievocazione della nascita di Gesù in una grotta: il Santo Natale, del quale purtroppo sempre più si sta perdendo il senso.
La descrizione del logo, come aveva riportato il sito Vatican news, era stata di Mons. Rino Fisichella. "Si tratta di un'immagine con quattro figure stilizzate che indicano l'umanità proveniente dai quattro angoli della terra, l'una abbracciata all'altra, per indicare la solidarietà e la fratellanza che devono accomunare i popoli, con l'apri-fila aggrappato alla croce, segno della fede, che abbraccia anch'essa, e della speranza, che non può mai essere abbandonata. Le onde sottostanti sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille. E per invitare alla speranza nelle vicende personali e quando gli eventi del mondo lo impongono con maggiore intensità, la parte inferiore della Croce si prolunga trasformandosi in un'ancora - metafora della speranza -, che si impone sul moto ondoso. Non è casuale la scelta cromatica per i personaggi: il rosso è l'amore, l'azione e la condivisione; il giallo/arancio è il colore del calore umano; il verde evoca la pace e l'equilibrio; l'azzurro/blu richiama la sicurezza e la protezione. Il nero/grigio della Croce/Ancora, rappresenta invece l'autorevolezza e l'aspetto interiore. L'intera raffigurazione mostra anche quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario e dinamico che tende verso la Croce, anch'essa dinamica, nel suo curvarsi verso l'umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza".
L'immagine che identifica il Giubileo 2025 è frutto di un Concorso Internazionale al quale hanno partecipato studenti, studi grafici, istituti religiosi, professionisti e studiosi di arte che si sono dovuti confrontare con il tema del pellegrinaggio e della speranza. Sono giunte 294 proposte da 213 città e da 48 Paesi diversi. La fascia di età dei partecipanti è stata dai 6 agli 83 anni. Una Commissione ha valutato i lavori presentati secondo tre criteri: pastorale, perché il messaggio del Giubileo fosse facilmente intuibile; tecnico-grafico, che garantisse una buona fattura grafica per la riproducibilità; estetico, perché il disegno fosse ben fatto e accattivante. Quindi sono stati sottoposti al Papa tre progetti finali perché scegliesse quello che maggiormente lo colpiva. "La scelta non è stata facile neppure per lui - racconta il presule - dopo avere più volte osservato i progetti ed espresso il suo compiacimento, la scelta è caduta sulla proposta di Giacomo Travisani".
La descrizione del logo, come aveva riportato il sito Vatican news, era stata di Mons. Rino Fisichella. "Si tratta di un'immagine con quattro figure stilizzate che indicano l'umanità proveniente dai quattro angoli della terra, l'una abbracciata all'altra, per indicare la solidarietà e la fratellanza che devono accomunare i popoli, con l'apri-fila aggrappato alla croce, segno della fede, che abbraccia anch'essa, e della speranza, che non può mai essere abbandonata. Le onde sottostanti sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille. E per invitare alla speranza nelle vicende personali e quando gli eventi del mondo lo impongono con maggiore intensità, la parte inferiore della Croce si prolunga trasformandosi in un'ancora - metafora della speranza -, che si impone sul moto ondoso. Non è casuale la scelta cromatica per i personaggi: il rosso è l'amore, l'azione e la condivisione; il giallo/arancio è il colore del calore umano; il verde evoca la pace e l'equilibrio; l'azzurro/blu richiama la sicurezza e la protezione. Il nero/grigio della Croce/Ancora, rappresenta invece l'autorevolezza e l'aspetto interiore. L'intera raffigurazione mostra anche quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario e dinamico che tende verso la Croce, anch'essa dinamica, nel suo curvarsi verso l'umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza".
L'immagine che identifica il Giubileo 2025 è frutto di un Concorso Internazionale al quale hanno partecipato studenti, studi grafici, istituti religiosi, professionisti e studiosi di arte che si sono dovuti confrontare con il tema del pellegrinaggio e della speranza. Sono giunte 294 proposte da 213 città e da 48 Paesi diversi. La fascia di età dei partecipanti è stata dai 6 agli 83 anni. Una Commissione ha valutato i lavori presentati secondo tre criteri: pastorale, perché il messaggio del Giubileo fosse facilmente intuibile; tecnico-grafico, che garantisse una buona fattura grafica per la riproducibilità; estetico, perché il disegno fosse ben fatto e accattivante. Quindi sono stati sottoposti al Papa tre progetti finali perché scegliesse quello che maggiormente lo colpiva. "La scelta non è stata facile neppure per lui - racconta il presule - dopo avere più volte osservato i progetti ed espresso il suo compiacimento, la scelta è caduta sulla proposta di Giacomo Travisani".