Olio per strada, intervista al cittadino-vigile eroe per caso

Spopola sul web, lui accusa: «Quei ritardi una vergogna»

domenica 5 luglio 2009
Si chiama Dino De Benedictis, ha 49 anni ed un diploma di geometra, lavora in un'azienda tranese che produce premiscelati per l'edilizia. Da domenica è diventato, suo malgrado, uno dei personaggi più popolari della rete. Il video, girato da Paolo Nugnes, in cui viene immortalato mentre si sostituisce ai vigili per bloccare il traffico su corso Vittorio Emanuele invasa dall'olio, gli ha regalato una insolita celebrità. Telefonate da tutta Italia, da parenti e conoscenti, attestati di stima sul web e c'è chi pensa persino di spedirgli da Padova, come premio, un completo da vigile urbano con tanto di fischietto. A Dino De Benedictis poco importano le luci della ribalta. «Ho sentito il dovere di rendermi utile e di sostituirmi a chi avrebbe dovuto effettuare questo tipo di intervento» dice raccontando la sua domenica bestiale, trascorsa per oltre due ore a dirigere il traffico in pieno centro cittadino per evitare altri incidenti a causa della perdita di olio da parte della circolare dell'Amet.

Dino De Benedictis ha contattato la redazione di Traniweb per raccontare tutta la storia. «Stavo tornando a casa con il motorino dopo aver pranzato da mia madre. Erano le 13.30, minuto più, minuto meno. Una volta arrivato sul corso ho visto, all'altezza della piazza, l'ambulanza del 118 ed un capannello di persone ferme. Mi sono precipitato a vedere cosa fosse accaduto».



Giunto all'altezza dell'incrocio fra corso Vittorio Emanuele e via Cavour, De Benedictis ha potuto comprendere il motivo di tutta quella confusione: «All'altezza delle strisce pedonali di via Cavour c'era un'enorme pozza di olio per terra che proseguiva lungo tutto corso Vittorio Emanuele. In quel punto esatto la pavimentazione è sconnessa, c'è un vero e proprio cratere che, evidentemente, ha causato un danno alla sottocoppa dell'olio dell'autobus, finendo col romperla». Un autobus mediamente accoglie dai 30 ai 40 litri di olio, De Benedictis non sa dire quanto ce ne fosse per terra ma sottolinea che "era tantissimo" e che «creava un pericoloso effetto di pattinamento per le ruote di macchine e motori, accentuato dal tipo di materiale del basolato, di per sé insidioso».

Dal momento del suo arrivo, almeno quattro motorini sono caduti. «Ma anche le macchine avevano difficoltà nel frenare, soprattutto agli incroci. Fra i feriti c'era anche il papà di un mio amico, il primo a cadere con la moto ed a chiedere l'intervento del 118». Ed è stato il medico del 118 a sollecitare De Benedictis per richiamare l'attenzione delle Forze dell'Ordine: «Insieme ad alcuni cittadini abbiamo cominciato il giro di telefonate. A quell'ora c'è gente che torna a casa per pranzo o che sta uscendo per andare al mare. Era necessario far qualcosa, bloccare la strada».

De Benedictis racconta: «La prima telefonata l'abbiamo fatta ai Vigili del Fuoco. Il piantone ci ha risposto che avrebbe avvisato le Forze dell'Ordine presenti sul territorio. Poi abbiamo provato al comando dei Vigili Urbani dove ci hanno risposto che la prima pattuglia disponibile non poteva arrivare prima delle 16. Infine abbiamo chiamato il 113 e lì mi sono arrabbiato di brutto». Il momento della telefonata al 113 è immortalato nel filmato di Paolo Nugnes postato su Traniweb: «Mi hanno risposto che la volante era impegnata in un altro intervento, ma esattamente mentre mi davano quella risposta, a 20 metri dalla piazza, stava transitando una macchina della Polizia. Inutili i tentativi di richiamare l'attenzione. La macchina è sfilata via davanti ai nostri occhi senza fermarsi. Non ci ho visto più ed ho iniziato a gridare al telefono con l'operatore».



Il solo ricordo fa ribollire il sangue di De Benedictis: «E' stata una cosa vergognosa. Una città come Trani, definita turistica, non può permettersi situazioni di questo tipo. Sono rimasto, insieme ad altre persone, per quasi due ore a dirigere il traffico segnalando ai conducenti di auto e motorini di rallentare per non cadere. Dal corso sono passati anche dei turisti: ci avranno presi per pazzi e si saranno chiesti come è possibile che in una città come la nostra i cittadini debbano sostituirsi ai vigili. Siamo andati via soltanto quando è arrivato un dipendente dell'Amet con due sacchi di calce idrata. Erano le 15.15 e sul posto non c'era ancora nessun vigile».

A tal proposito, De Benedictis smentisce quanto detto a Traniweb dal comandante di Polizia municipale, circa l'ora di arrivo della pattuglia di Polizia municipale. «Quando è arrivato il dipendente dell'Amet sono tornato a casa, mi son fatto la doccia e sono uscito dal balcone per vedere a che punto fossero i soccorsi. Mancavano 20 minuti alle 16 e non c'era ancora nessuno sul posto. Un avvocato stava filmando e scattando foto con il cellulare. I vigili sono arrivati qualche minuto prima delle 16, di certo non alle 15 come ha detto il comandante».



L'eroe per caso della domenica tranese si augura che episodi analoghi non si verifichino più e denuncia anche il mancato intervento di pulizia (a posteriori) della strada: «Conosco delle persone che sono cadute il giorno dopo, lunedì, nello stesso punto. La calce idrata non assorbe rapidamente l'olio, sarebbe servito un secondo intervento nella notte, più efficace, magari con le macchine dell'Amiu. Invece nulla è stato fatto, la calce è ancora lì e la gente continua a cadere».

Intanto, da Palazzo di Città, abbiamo ascoltato l'assessore alla polizia municipale, Giuseppe Paolillo, che ha voluto rilasciare a Traniweb la seguente precisazione: "Il Comandante non ha mai detto che la pattuglia è arrivata sul posto alle ore 15. Invero mentre la pattuglia in servizio era impegnata in un sinistro sul porto, il Comandante ha anticipato di circa un'ora l'entrata in servizio della seconda pattuglia che, effettuato il disbrigo delle consuete procedure di entrata in servizio, è arrivata sul posto alle ore 15.45-15.50 circa".