Omicidio Di Vito, la difesa a “caccia” di un testimone per addolcire la pena

Si cerca l’autore del messaggio WhatsApp con la dinamica dei fatti

lunedì 23 settembre 2019 2.11
La difesa di Celestino Troia, il falegname cinquantenne andriese accusato della morte di Giovanni Di Vito al culmine del diverbio per una precedenza stradale avvenuto ad Andria il 12 Settembre, ritiene di aver individuato il giovane che in un messaggio whatsapp diffuso poco dopo la tragedia ne ha raccontato la dinamica.

Una versione che si avvicina molto a quella resa da Troia nel corso dell'interrogatorio di garanzia successivo al suo fermo, quando spiegò di esser stato raggiunto dal ventottenne tranese che si sarebbe ferito al costato avventandosi contro di lui mentre aveva in mano un coltellino per difendersi.

A seguito dell'identificazione, la Polizia pare prossima a convocare il ragazzo in qualità di persona informata dei fatti, avendo assistito, proprio secondo il suo messaggio audio, al culmine del drammatico litigio. L'avvocato Vincenzo Scianandrone, difensore di Troia, chiederà formalmente al pubblico ministero Alessio Marangelli che il giovane venga interrogato per confermare la paternità del whatsapp e la versione dei fatti. Ancora nessun risultato, invece, dalle perlustrazioni sulla Strada Provinciale 13 mirate a trovare e a sequestrare il coltellino di Troia, da questi lanciato all'altezza di una curva quando apprese la notizia della morte del giovane tranese.

Sinora gli inquirenti non hanno ritenuto perlustrare la zona alla presenza dell'indagato detenuto nel carcere di Trani.