Omicidio Ferrante, ucciso con un calibro 12
Un solo colpo al volto, probabilmente sparato da un professionista
sabato 17 gennaio 2015
8.27
Un colpo solo, sparato da distanza ravvicinata, colpendolo al volto, è stato ucciso in questo modo Francesco Ferrante, pregiudicato tranese di 41 anni, freddato nel tardo pomeriggio di venerdì 16 gennaio.
In città era conosciuto come "Geppetto". Il suo sicario, apparentemente un professionista, dovrebbe averlo raggiunto a piedi, probabilmente con un cappuccio in testa, armato di fucile un calibro 12, mentre l'uomo era di spalle intento a chiudere la saracinesca del circolo ricreativo dove era solito intrattenersi con gli amici, a conferma di ciò le chiavi ancora attaccate al meccanismo elettronico. Poi la fuga. Probabilmente il sicario era atteso da un'auto, guidata da un complice, non molto distante dal luogo dell'omicidio.
Un episodio choc, in via Palestro, una traversa di Corso Vittorio Emanuele, nei pressi di piazza Sant'Agostino, in orario di punta. Ed infatti in pochissimi istanti intorno al cadavere si è radunata una folla incredibile. È ancora presto per poter chiarire le cause di un gesto tanto feroce, ci stanno lavorando gli agenti della Polizia di Stato, sul posto fino a tarda sera per i rilevamenti del caso. Il regolamento di conti, la lotta per il controllo del territorio, non si sentono di escludere nessuna pista al momento gli investigatori.
La certezza è una sola, la città ha paura. Lo si leggeva negli occhi dei numerosi presenti sul posto. Si torna a sparare con l'intento di uccidere a distanza di poco più di un anno dall'omicidio di Otello Bagli, ucciso il 29 ottobre del 2013. Quello di Bagli è tutt'ora un caso senza spiegazione, senza un responsabile, che si lega inevitabilmente a quello di Ferrante perché entrambi legati al mondo delle cooperative. Ma non esiste nessuna certezza, si continuerà a lavorare per trovare i colpevoli.
In città era conosciuto come "Geppetto". Il suo sicario, apparentemente un professionista, dovrebbe averlo raggiunto a piedi, probabilmente con un cappuccio in testa, armato di fucile un calibro 12, mentre l'uomo era di spalle intento a chiudere la saracinesca del circolo ricreativo dove era solito intrattenersi con gli amici, a conferma di ciò le chiavi ancora attaccate al meccanismo elettronico. Poi la fuga. Probabilmente il sicario era atteso da un'auto, guidata da un complice, non molto distante dal luogo dell'omicidio.
Un episodio choc, in via Palestro, una traversa di Corso Vittorio Emanuele, nei pressi di piazza Sant'Agostino, in orario di punta. Ed infatti in pochissimi istanti intorno al cadavere si è radunata una folla incredibile. È ancora presto per poter chiarire le cause di un gesto tanto feroce, ci stanno lavorando gli agenti della Polizia di Stato, sul posto fino a tarda sera per i rilevamenti del caso. Il regolamento di conti, la lotta per il controllo del territorio, non si sentono di escludere nessuna pista al momento gli investigatori.
La certezza è una sola, la città ha paura. Lo si leggeva negli occhi dei numerosi presenti sul posto. Si torna a sparare con l'intento di uccidere a distanza di poco più di un anno dall'omicidio di Otello Bagli, ucciso il 29 ottobre del 2013. Quello di Bagli è tutt'ora un caso senza spiegazione, senza un responsabile, che si lega inevitabilmente a quello di Ferrante perché entrambi legati al mondo delle cooperative. Ma non esiste nessuna certezza, si continuerà a lavorare per trovare i colpevoli.