Omicidio Mastrodonato, fermato Giulio Vitolano
Svolta nelle indagini della Direzione antimafia. Domani l'udienza di convalida
giovedì 16 febbraio 2017
17.03
Svolta nelle indagini per l'omicidio di Antonio Mastrodonato, il 21enne ucciso con diversi colpi di pistola domenica pomeriggio in via Superga. Su disposizione della Dda barese è stato fermato Giulio Vitolano, tranese di 32 anni, volto noto alle forze dell'ordine. L'udienza di convalida si terrà domani davanti al gip del Tribunale di Bari, Marco Galesi.
Secondo la ricostruzione della polizia di Trani e della squadra mobile di Bari, l'assassino avrebbe seguito la vittima all'uscita di una sala scommesse di via Superga, per fare fuoco. Cinque i colpi esplosi, tra gli sguardi attoniti dei passanti. Il fermo risale a qualche giorno fa, ma se ne è avuta notizia solo in seguito alla fissazione dell'udienza di convalida. All'origine del delitto ci sarebbe una lite, avvenuta alcune ore prima. Dunque l'omicidio sarebbe stato una vendetta.
Antonio Mastrodonato aveva avuto qualche problema con la giustizia, ma soprattutto era figlio di quel Vincenzo Salvatore arrestato nel settembre 2014 dai carabinieri di Barletta (insieme ad altre sette persone) per il sequestro di un 37enne di Palo del Colle, che stava per essere dato in pasto ai maiali in un casolare nelle campagne di Trani per non aver consegnato una partita di droga. Il blitz che portò in carcere il padre di Mastrodonato rientrava in una più ampia indagine della Dda barese su un traffico di stupefacenti e con lui in manette finì anche Luigi Colangelo, poi diventato collaboratore di giustizia.
Secondo la ricostruzione della polizia di Trani e della squadra mobile di Bari, l'assassino avrebbe seguito la vittima all'uscita di una sala scommesse di via Superga, per fare fuoco. Cinque i colpi esplosi, tra gli sguardi attoniti dei passanti. Il fermo risale a qualche giorno fa, ma se ne è avuta notizia solo in seguito alla fissazione dell'udienza di convalida. All'origine del delitto ci sarebbe una lite, avvenuta alcune ore prima. Dunque l'omicidio sarebbe stato una vendetta.
Antonio Mastrodonato aveva avuto qualche problema con la giustizia, ma soprattutto era figlio di quel Vincenzo Salvatore arrestato nel settembre 2014 dai carabinieri di Barletta (insieme ad altre sette persone) per il sequestro di un 37enne di Palo del Colle, che stava per essere dato in pasto ai maiali in un casolare nelle campagne di Trani per non aver consegnato una partita di droga. Il blitz che portò in carcere il padre di Mastrodonato rientrava in una più ampia indagine della Dda barese su un traffico di stupefacenti e con lui in manette finì anche Luigi Colangelo, poi diventato collaboratore di giustizia.