Omicidio Mastrodonato, la Dda: «Ucciso mentre una mamma passava col passeggino»
Particolari sconcertanti svelati dalle indagini di polizia e carabinieri
venerdì 24 febbraio 2017
12.33
L'omicidio del 21enne Antonio Mastrodonato, avvenuto a Trani il 12 febbraio scorso, sarebbe maturato nell'ambito di uno scontro fra gruppi criminali emergenti per il controllo dei traffici illeciti sul territorio. E' l'esito dell'indagine condotta dal pm della Dda di Bari Giuseppe Maralfa con il collega di Trani Marcello Catalano.
Gli accertamenti di Polizia e Carabinieri hanno consentito di ricostruire la dinamica del delitto, commesso in pieno giorno in una zona centrale ella città, mentre - come si vede dalle immagini di telecamere di videosorveglianza acquisite dagli inquirenti - una donna con un passeggino passava da quella strada.
Due giorni dopo il fatto fu fermato Giulio Vitolano, reo confesso di essere l'esecutore materiale dell'omicidio. Le successive indagini hanno permesso di identificare due suoi presunti complici, Alessandro Corda e l'albanese Albi Duda, che aspettavano Vitolano in macchina per aiutarlo a fuggire dopo l'agguato. E' finito in manette anche un amico della vittima, Alessandro Brescia, accusato del tentato omicidio di Vitolano.
Il giorno prima dell'omicidio Mastrodonato aveva picchiato Vitolano e Corda durante un litigio in una locale sala giochi. Quindi i due avevano concepito l'agguato per punire l'affronto, nato da contrasti legati al controllo dello spaccio di droga a Trani. Intorno alle 16.45 del 12 febbraio quindi, mentre Vitolano - sotto i portici fra via Superga e via Parini - inseguiva Mastrodonato uccidendolo poi poche centinaia di metri piu' avanti, Brescia tentava di fermare il killer del suo amico puntandogli contro una pistola, un'arma giocattolo modificata, che tuttavia si sarebbe inceppata. Ai fermati la magistratura contesta omicidio e tentato omicidio, porto e detenzione di armi clandestine, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.
Gli accertamenti di Polizia e Carabinieri hanno consentito di ricostruire la dinamica del delitto, commesso in pieno giorno in una zona centrale ella città, mentre - come si vede dalle immagini di telecamere di videosorveglianza acquisite dagli inquirenti - una donna con un passeggino passava da quella strada.
Due giorni dopo il fatto fu fermato Giulio Vitolano, reo confesso di essere l'esecutore materiale dell'omicidio. Le successive indagini hanno permesso di identificare due suoi presunti complici, Alessandro Corda e l'albanese Albi Duda, che aspettavano Vitolano in macchina per aiutarlo a fuggire dopo l'agguato. E' finito in manette anche un amico della vittima, Alessandro Brescia, accusato del tentato omicidio di Vitolano.
Il giorno prima dell'omicidio Mastrodonato aveva picchiato Vitolano e Corda durante un litigio in una locale sala giochi. Quindi i due avevano concepito l'agguato per punire l'affronto, nato da contrasti legati al controllo dello spaccio di droga a Trani. Intorno alle 16.45 del 12 febbraio quindi, mentre Vitolano - sotto i portici fra via Superga e via Parini - inseguiva Mastrodonato uccidendolo poi poche centinaia di metri piu' avanti, Brescia tentava di fermare il killer del suo amico puntandogli contro una pistola, un'arma giocattolo modificata, che tuttavia si sarebbe inceppata. Ai fermati la magistratura contesta omicidio e tentato omicidio, porto e detenzione di armi clandestine, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.