Omicidio Zanni, fermati in tre
Arrestato un diciannovenne, due minorenni in comunità
giovedì 1 ottobre 2015
11.28
I carabinieri della compagnia di Trani, coordinati dal pm Marcello Catalano della Procura della Repubblica di Trani, alla prime ore del mattino hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per un diciannovenne tranese, Gianluca Napoletano.
Il ragazzo già noto al locale comando dei carabinieri per precedenti reati contro la persona è accusato a vario titolo dei reati di rissa e di omicidio volontario in concorso ai minori. Insieme a lui il Tribunale per i Minorenni di Bari, sempre questa mattina, ha previsto di collocare due dei minorenni presunti responsabili della rissa che ha portato alla morte del 34enne tranese Biagio Zanni presso una comunità.
Di seguito la ricostruzione dei fatti. A seguito delle risultanze investigative acquisite il movente di quanto è accaduto è ascrivibile a motivi abietti e futili: nel corso di una normale serata nella quale un folto gruppo di cittadini, giovani e adulti, si intrattenevano nella locale piazza Teatro e nelle vie limitrofe, un gruppetto di giovanissimi avrebbe iniziato una discussione verbale con un giovane, amico dello Zanni. L'accesa discussione ben presto degenerava passando alle vie di fatto con spintoni, pugni e schiaffi. In tale contesto interveniva il malcapitato Zanni, che nel tentativo di allontanare il gruppetto degli aggressori rimaneva a sua volta coinvolto nel violento parapiglia. È emerso dai primi accertamenti che l'odierno destinatario dell'ordinanza custodiale, anche utilizzando l'ingessature dell'arto superiore a mo' di arma impropria altamente lesiva, ha concorso fattivamente a quelle fasi concitate che causavano il decesso del 34enne.
Quest'ultimo, attinto da almeno due fendenti all'addome, verosimilmente infertigli con un coltello a scatto, avrebbe per altro cercato di difendersi dai colpi ripetuti e quasi incessanti ricevuti al capo ed al corpo, accasciandosi sul selciato. In tale fase si apprezza la brutale lucidità del gruppo delinquenziale: nonostante la vittima fosse palesemente inoffensiva poiché accasciata al suolo e peraltro già ferita, gli aggressori continuavano a percuoterla violentemente con calci e gionocchiate, incuranti delle lesioni che avevano causato nonché delle gravissime conseguenze che le stesse avrebbero comportato. Solo l'intervento di un presente, ha potuto interrompere momentaneamente la furia omicida degli indagati. Questi aiutava la vittima a sottrarsi alla brutale aggressione e a raggiungere Piazza Quercia nei pressi di quella che sembrava essere un'ambulanza. A questo punto, da un bar adiacente giungeva il fratello della vittima in soccorso della stessa. Gli aggressori, non soddisfatti della loro violenta azione, inseguivano lo Zanni e il suo soccorritore, correndo dalla zona portuale nei pressi di Piazza Teatro in direzione di Piazza Quercia ed ivi giunti insistevano nel profferire insulti e minacce nei confronti della vittima. L'intervento di altri passanti, faceva si che gli aggressori si allontanassero definitivamente. La gravità delle lesioni, sulle quali si è già preliminarmente pronunciato il medico legale incaricato dell'esecuzione degli esami autopici, determinava il decesso del giovane Zanni presso l'Ospedale Civile di Andria.
Fondamentale apporto alle indagini, che sono tutt'ora attivamente in corso, è stato fornito dai sistemi di videosorveglianza dell'area cittadina e da alcune testimonianze di alcuni testimoni coraggiosi e collaborativi. Le investigazioni, volte tra l'altro a stabilire l'identità di altri responsabili del gravissimo episodio criminoso, proseguono anche a cura della Procura per i Minorenni di Bari, che è stata tempestivamente informata.
Il ragazzo già noto al locale comando dei carabinieri per precedenti reati contro la persona è accusato a vario titolo dei reati di rissa e di omicidio volontario in concorso ai minori. Insieme a lui il Tribunale per i Minorenni di Bari, sempre questa mattina, ha previsto di collocare due dei minorenni presunti responsabili della rissa che ha portato alla morte del 34enne tranese Biagio Zanni presso una comunità.
Di seguito la ricostruzione dei fatti. A seguito delle risultanze investigative acquisite il movente di quanto è accaduto è ascrivibile a motivi abietti e futili: nel corso di una normale serata nella quale un folto gruppo di cittadini, giovani e adulti, si intrattenevano nella locale piazza Teatro e nelle vie limitrofe, un gruppetto di giovanissimi avrebbe iniziato una discussione verbale con un giovane, amico dello Zanni. L'accesa discussione ben presto degenerava passando alle vie di fatto con spintoni, pugni e schiaffi. In tale contesto interveniva il malcapitato Zanni, che nel tentativo di allontanare il gruppetto degli aggressori rimaneva a sua volta coinvolto nel violento parapiglia. È emerso dai primi accertamenti che l'odierno destinatario dell'ordinanza custodiale, anche utilizzando l'ingessature dell'arto superiore a mo' di arma impropria altamente lesiva, ha concorso fattivamente a quelle fasi concitate che causavano il decesso del 34enne.
Quest'ultimo, attinto da almeno due fendenti all'addome, verosimilmente infertigli con un coltello a scatto, avrebbe per altro cercato di difendersi dai colpi ripetuti e quasi incessanti ricevuti al capo ed al corpo, accasciandosi sul selciato. In tale fase si apprezza la brutale lucidità del gruppo delinquenziale: nonostante la vittima fosse palesemente inoffensiva poiché accasciata al suolo e peraltro già ferita, gli aggressori continuavano a percuoterla violentemente con calci e gionocchiate, incuranti delle lesioni che avevano causato nonché delle gravissime conseguenze che le stesse avrebbero comportato. Solo l'intervento di un presente, ha potuto interrompere momentaneamente la furia omicida degli indagati. Questi aiutava la vittima a sottrarsi alla brutale aggressione e a raggiungere Piazza Quercia nei pressi di quella che sembrava essere un'ambulanza. A questo punto, da un bar adiacente giungeva il fratello della vittima in soccorso della stessa. Gli aggressori, non soddisfatti della loro violenta azione, inseguivano lo Zanni e il suo soccorritore, correndo dalla zona portuale nei pressi di Piazza Teatro in direzione di Piazza Quercia ed ivi giunti insistevano nel profferire insulti e minacce nei confronti della vittima. L'intervento di altri passanti, faceva si che gli aggressori si allontanassero definitivamente. La gravità delle lesioni, sulle quali si è già preliminarmente pronunciato il medico legale incaricato dell'esecuzione degli esami autopici, determinava il decesso del giovane Zanni presso l'Ospedale Civile di Andria.
Fondamentale apporto alle indagini, che sono tutt'ora attivamente in corso, è stato fornito dai sistemi di videosorveglianza dell'area cittadina e da alcune testimonianze di alcuni testimoni coraggiosi e collaborativi. Le investigazioni, volte tra l'altro a stabilire l'identità di altri responsabili del gravissimo episodio criminoso, proseguono anche a cura della Procura per i Minorenni di Bari, che è stata tempestivamente informata.