Omicidio Zanni, il Comune proverà a costituirsi parte civile
L'avvocato di Pilato difenderà l'ente tranese pro bono
giovedì 5 ottobre 2017
16.06
Il Comune di Trani ha deciso di provare a costituirsi parte civile nel procedimento penale per il delitto di Biagio Zanni. A scatenare la decisione probabilmente è stato l'appello del fratello della vittima, Francesco, che aveva raccontato come, a due anni di distanza da quel terribile evento, la sua famiglia fosse rimasta sola. Il 34enne tranese era deceduto all'alba del 20 settembre 2015 all'ospedale Bonomo di Andria poche ore dopo esser stato accoltellato sulla banchina del porto di Trani, in piena movida. A difendere l'ente locale sarà l'avvocato Pasqua di Pilato che ha deciso di assumere l'incarico pro bono, per amore verso la città.
Il processo entrerà nel vivo il 13 ottobre. Saranno escussi i primi testi indicati dal pubblico ministero Marcello Catalano, e cioè i carabinieri che condussero le indagini sin dalle prime battute, mirate a risalire agli autori della rissa poi sfociata in omicidio volontario. Nel processo, in cui il Comune di Trani non si è costituito parte civile, sono imputati i due maggiorenni del gruppo di cinque persone identificate con le indagini: il 20enne Gianluca Napoletano ed il 23enne Gabriele Lorusso. I due tranesi rispondono di rissa aggravata; Napoletano anche di concorso anomalo per reato diverso (omicidio) da quello voluto.
Si sono costituiti parte civile la madre, il padre ed il fratello di Zanni.
Il processo entrerà nel vivo il 13 ottobre. Saranno escussi i primi testi indicati dal pubblico ministero Marcello Catalano, e cioè i carabinieri che condussero le indagini sin dalle prime battute, mirate a risalire agli autori della rissa poi sfociata in omicidio volontario. Nel processo, in cui il Comune di Trani non si è costituito parte civile, sono imputati i due maggiorenni del gruppo di cinque persone identificate con le indagini: il 20enne Gianluca Napoletano ed il 23enne Gabriele Lorusso. I due tranesi rispondono di rissa aggravata; Napoletano anche di concorso anomalo per reato diverso (omicidio) da quello voluto.
Si sono costituiti parte civile la madre, il padre ed il fratello di Zanni.