Omicio Zanni, al via anche il processo in Corte d'Assise
Il Comune non si costituisce parte civile
sabato 23 settembre 2017
Entrerà nel vivo il 13 ottobre il filone del processo iniziato stamattina dinanzi alla Corte d'Assise per il delitto di Biagio Zanni, il 34enne tranese deceduto all'alba del 20 Settembre 2015 all'ospedale Bonomo di Andria poche ore dopo esser stato accoltellato sulla banchina del porto di Trani, in piena movida.
Tra meno di un mese, dunque, saranno escussi i primi testi indicati dal pubblico ministero Marcello Catalano, e cioè i carabinieri che condussero le indagini sin dalle prime battute, mirate a risalire agli autori della rissa poi sfociata in omicidio volontario. Nel processo, in cui il Comune di Trani non si è costituito parte civile, sono imputati i due maggiorenni del gruppo di cinque persone identificate con le indagini: il 20enne Gianluca Napoletano ed il 23enne Gabriele Lorusso. I due tranesi rispondono di rissa aggravata; Napoletano anche di concorso anomalo per reato diverso (omicidio) da quello voluto.
Si sono, invece, costituiti parte civile la madre, il padre ed il fratello di Zanni. Stamattina dinanzi alla Corte ha giurato ed assunto l'incarico il perito incaricato di trascrivere alcune intercettazioni. Lo scorso Aprile il Tribunale per i Minorenni di Bari condannò i fratelli tranesi, A.B. e D.B. Quest'ultimo fu condannato col rito abbreviato a 10 anni di reclusione per esser stato l'autore dell'omicidio. Suo fratello (A.B.) fu condannato, invece, alla pena pecuniaria di 200 euro per aver partecipato alla rissa da cui sfociò il grave delitto. Misura della messa alla prova (in un istituto molfettese) per un terzo minorenne, G.B. accusato di rissa.
Tra meno di un mese, dunque, saranno escussi i primi testi indicati dal pubblico ministero Marcello Catalano, e cioè i carabinieri che condussero le indagini sin dalle prime battute, mirate a risalire agli autori della rissa poi sfociata in omicidio volontario. Nel processo, in cui il Comune di Trani non si è costituito parte civile, sono imputati i due maggiorenni del gruppo di cinque persone identificate con le indagini: il 20enne Gianluca Napoletano ed il 23enne Gabriele Lorusso. I due tranesi rispondono di rissa aggravata; Napoletano anche di concorso anomalo per reato diverso (omicidio) da quello voluto.
Si sono, invece, costituiti parte civile la madre, il padre ed il fratello di Zanni. Stamattina dinanzi alla Corte ha giurato ed assunto l'incarico il perito incaricato di trascrivere alcune intercettazioni. Lo scorso Aprile il Tribunale per i Minorenni di Bari condannò i fratelli tranesi, A.B. e D.B. Quest'ultimo fu condannato col rito abbreviato a 10 anni di reclusione per esser stato l'autore dell'omicidio. Suo fratello (A.B.) fu condannato, invece, alla pena pecuniaria di 200 euro per aver partecipato alla rissa da cui sfociò il grave delitto. Misura della messa alla prova (in un istituto molfettese) per un terzo minorenne, G.B. accusato di rissa.