Operazione "Marmi puliti" a Trani
Sversamento di acque reflue: dopo i blitz della GdF 8 denunce
venerdì 29 maggio 2009
Cinquantasei imprese ispezionate, nove violazioni di carattere penale accertate, otto persone denunciate all'autorità giudiziaria, 100 aree sequestrate per una superficie complessiva di oltre 30mila metri quadrati, 500 metri cubi di rifiuti speciali e pericolosi e 1800 metri cubi di scarti di pietra sequestrati: è questo il bilancio di un'operazione, denominata "Marmi puliti", condotta dalla compagnia di Trani e della stazione navale di Bari della Guardia di Finanza con il coordinamento dal comando provinciale di Bari e del reparto operativo aereonavale di Bari.
L'operazione ha portato i militari a scoprire scarichi abusivi sul suolo e nel sottosuolo di acque reflue industriali oltre che un impianto di depurazione non conforme alla normativa vigente.
Tutto è partito da una segnalazione al 117 in cui si denunciava lo sversamento in mare di acque reflue, verosimilmente rinvenienti dalla lavorazione della pietra. L'attività, svolta in piena sintonia dai tre reparti della Finanza, ha permesso di rilevare la veridicità della segnalazione. La zona interessata dallo sversamento era a Trani, in zona Fontanella, lungo la direttrice che collega Trani a Barletta.
I militari, non avendo trovato sul posto elementi che potessero permettere di risalire immediatamente ai responsabili, hanno avviato un'attività di indagine a campione delle 150 imprese operanti nel settore della lavorazione della pietra e del marmo, attraverso un controllo capillare delle aziende ubicate lungo il tratto costiero, esteso poi alle aziende del settore dell'entroterra.
L'operazione è stata organizzata dal tenente Antonio Maggiore della stazione navale di Bari e dal capitano Sabino Scolletta della Compagnia di Trani. Basandosi su accurati rilevamenti effettuati con l'ausilio di mezzi terrestri, navali ed aerei, è partita l'attività di indagine tesa alla verifica dell'osservanza della normativa ambientale che disciplina la corretta gestione del ciclo dei rifiuti.
Un mese di lavoro investigativo, 15 blitz che hanno portato alla contestazione di nove violazioni di carattere amministrativo ed alla denuncia di otto persone.
L'operazione ha portato i militari a scoprire scarichi abusivi sul suolo e nel sottosuolo di acque reflue industriali oltre che un impianto di depurazione non conforme alla normativa vigente.
Tutto è partito da una segnalazione al 117 in cui si denunciava lo sversamento in mare di acque reflue, verosimilmente rinvenienti dalla lavorazione della pietra. L'attività, svolta in piena sintonia dai tre reparti della Finanza, ha permesso di rilevare la veridicità della segnalazione. La zona interessata dallo sversamento era a Trani, in zona Fontanella, lungo la direttrice che collega Trani a Barletta.
I militari, non avendo trovato sul posto elementi che potessero permettere di risalire immediatamente ai responsabili, hanno avviato un'attività di indagine a campione delle 150 imprese operanti nel settore della lavorazione della pietra e del marmo, attraverso un controllo capillare delle aziende ubicate lungo il tratto costiero, esteso poi alle aziende del settore dell'entroterra.
L'operazione è stata organizzata dal tenente Antonio Maggiore della stazione navale di Bari e dal capitano Sabino Scolletta della Compagnia di Trani. Basandosi su accurati rilevamenti effettuati con l'ausilio di mezzi terrestri, navali ed aerei, è partita l'attività di indagine tesa alla verifica dell'osservanza della normativa ambientale che disciplina la corretta gestione del ciclo dei rifiuti.
Un mese di lavoro investigativo, 15 blitz che hanno portato alla contestazione di nove violazioni di carattere amministrativo ed alla denuncia di otto persone.