Ospedale di Trani, ortopedia non chiude

Lettera del sindaco: «Sconcerto per l'impossibilità di riaprire ginecologia»

sabato 11 luglio 2009
Il reparto di ortopedia dell'ospediale di Trani non chiuderà: il direttore generale dell'Asl, Rocco Canosa, sta emanando una revoca del provvedimento che prevedeva la chiusura del reparto da questo lunedì, 13 luglio, al 30 settembre.

Sulla questione scrive il sindaco di Trani, dott. Giuseppe Tarantini:

«Desidero innanzitutto ringraziare sentitamente il Direttore Generale Dr. Rocco Canosa per aver ascoltato le istanze provenienti dalla Città di Trani sulla chiusura temporanea della Ortopedia del nostro Ospedale. E' un mio preciso obbligo morale, nel contempo, dare atto pubblicamente del fatto che si è potuto far si che il Direttore Generale rivedesse la iniziale decisione solo grazie allo spirito di sacrificio dei Colleghi Medici e del personale paramedico i quali, rinunciando in molti casi anche ai propri diritti, hanno assicurato l'assistenza qualificata anche per il periodo estivo.

Alla gioia per la mancata chiusura della Ortopedia corrisponde però lo sconcerto per le notizie apparse sulla stampa sulle risultanze di un incontro tra il Cons. Regionale Laurora e l' Ass. Regionale alla Sanità Fiore dal quale sarebbe scaturita l'impossibilità di riaprire la Ginecologia di Trani per mancanza di fondi. Voglio ricordare che la firma del sottoscritto al PAL (Piano attuativo locale) del Riordino ospedaliero proposto dalla ASL BAT è stata posta perchè il documento era rispettoso di un elementare principio da noi ribadito e cioè che ogni presidio ospedaliero debba necessariamente comprendere, in ogni fase della sua esistenza e indipendentemente dal proprio destino futuro, le quattro discipline di base (Medicina, Chirurgia, Ortopedia e, appunto, Ginecologia).

Va da sè che una legge regionale, quando approvata, debba obbligatoriamente prevedere la sussistenza delle risorse economiche per la sua attuazione, non vorrei quindi che il nostro Piano attuativo locale resti soltanto un elenco di buone intenzioni nonostante l'impegno e la buona fede di quanti (quorum ego) hanno lavorato ai tavoli di confronto della più volte proclamata partecipazione del territorio. Resto fiduciosamente in attesa di ulteriori, e istituzionali, precisazioni».