Ospedale di Trani, «penalizzato dal piano Fitto»

Il dott. Rocco Canosa risponde al sindaco Tarantini

martedì 10 marzo 2009
Rocco Canosa, Direttore Generale Asl Bat, risponde alle dichiarazioni del sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, relative alla proposta di Pal (Piano attuativo locale) della Asl Bat:

«Con somma sorpresa apprendiamo dagli organi di stampa che il sindaco di Trani ritiene che il locale ospedale sia penalizzato dalla Asl. Vorremmo ricordare che la vera penalizzazione a danno dell'ospedale di Trani è stata perpetuata dal piano di riordino ospedaliero di Raffaele Fitto e che invece questa direzione ha accettato pienamente la proposta presentata nel tavolo tecnico del Pal da parte di Tommaso Fontana (delegato del sindaco di Bisceglie) e dello stesso sindaco di Trani. Anzi, questa direzione ha aggiunto nel Pal anche l'unità operativa complessa di Pneumologia con 22 posti letto, ora assente.

Più precisamente l'ospedale di Trani rispetto alla situazione attuale avrà 24 posti in più per la struttura complessa di Medicina Generale (per un totale di 34 posti letto), 8 posti letto in più per la struttura complessa di Urologia (per un totale di 15 posti letto) e la Ginecologia (struttura complessa di 12 posti letto): a questo si aggiungono altri 4 posti letto per Ematologia, la cui permanenza a Trani è stata fortemente voluta da questa direzione. La polemica sui numeri scaturisce da un mero errore materiale contenuto nella bozza del Pal, ampiamente perfettibile, che aveva attributo alla Medicina Generale di Bisceglie 34 posti letto e a quella di Trani 15 posti letto, cioè il contrario di quello che deve essere. Tale errore, già corretto nei giorni scorsi, non può essere preso a pretesto da chicchessia per affermare che questa direzione vuole penalizzare l'ospedale di Trani.

Il sindaco Tarantini, il quale tra l'altro è stato presente al tavolo tecnico solo quattro volte su sei ed è intervenuto soltanto due volte, farebbe bene a tenere per sé la facile ironia e a non gettare ingenerosamente discredito su questa direzione per perseguire altri fini. Il sindaco di un Comune e il Direttore Generale di una Asl devono essere sempre super partes perché devono avere a cuore innanzitutto la salute della propria comunità. Le campagne elettorali lasciamole agli altri».