Ospedale di Trani, Santorsola chiarisce in maniera definitiva «la via da seguire»
E Mennea aggiunge: «La sanità non può essere oggetto di strumentalizzazioni politiche». La Lega chiede soluzioni concrete
lunedì 28 gennaio 2019
«La sanità dei tranesi non può essere oggetto di strumentalizzazioni politiche. Vanno rispettati i ruoli istituzionali ed è solo il sindaco il responsabile della salute dei cittadini. Il direttore del dipartimento regionale Salute, Giancarlo Ruscitti, prima di incontrare chicchessia, in merito al presidio sanitario tranese, deve rapportarsi con il primo cittadino Amedeo Bottaro». Lo dichiara il consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, commentando quanto accaduto nei giorni scorsi con l'incontro tra il capo dipartimento Salute Giancarlo Ruscitti, e alcuni consiglieri comunali di Trani.
«Ruscitti - prosegue - non può piegarsi a strumentalizzazioni che nulla hanno a che fare con la salute dei cittadini, ma solo con la speculazione elettorale. Stigmatizzo perciò il suo comportamento. Ce ne stavamo occupando io e, in particolare modo, il collega Santorsola in maniera istituzionale, insieme al sindaco Bottaro in prima linea. Del resto il dg Delle Donne aveva già fornito rassicurazioni sul fatto che nulla sarebbe cambiato rispetto al protocollo sottoscritto per il pta di Trani. Intervenga subito - rimarca Mennea - il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, coinvolgendo innanzitutto il sindaco Bottaro, il consigliere Santorsola e, se vuole, anche gli altri consiglieri regiona li del territorio. Diversamente, queste iniziative - conclude - sono soltanto atti di sciacallaggio politico sulla salute dei tranesi».
Ma l'argomento ospedale è all'ordine del giorno e ad intervenire è anche il consigliere regionale Mimmo Santorsola. «L'argomento "ospedale" è un punto dolente per tutta la comunità tranese e, considerando la messe di comunicati, post, video e commenti che si sono abbattuti sui media, ritengo necessario chiarire in maniera definitiva la via da seguire. Plaudo all'iniziativa di un gruppo di consiglieri comunali che hanno incontrato i vertici della sanità regionale, iniziativa tesa a rafforzare l'azione intrapresa congiuntamente dal sindaco Bottaro, dalle organizzazioni sindacali e da me per contrastare l'ennesimo provvedimento limitativo a danno del Presidio Territoriale di Trani. Il linguaggio utilizzato nel relativo comunicato stampa, tuttavia, appartiene al più enigmatico politichese e, nonostante lo abbia riletto più volte, non riesco ancora ad afferrarne il senso ed il nesso. Sarà l'età a giocarmi brutti scherzi o, forse, il mio scarso acume politico, ma mi pare di capire che l'oggetto della discussione fosse la riproposizione di un progetto di potenziamento del punto di primo intervento gestito dal 118.
Legittima è la proposta che, mi auguro, possa incardinarsi adeguatamente all'interno del PTA cittadino, così come disegnato dal protocollo di intesa sottoscritto da Regione, Comune ed ASL BAT. Meno legittima è la composizione del gruppo che, specie in questo momento di aperto dissenso con la Direzione ASL, avrebbe dovuto avere un mandato ufficiale da parte dell'Amministrazione tranese e avrebbe "potuto" fare riferimento al "suo" consigliere regionale; si tratta, comunque, di una questione di stile e di fair play politico che non tutti sono capaci di avere e che spesso soccombe alla foga delle primogeniture e dei comunicati web, se non alla umanissima invidia. Illegittima e impropria sarebbe la deduzione che la delegazione fosse abilitata ad accettare la garanzia che " …tale ordine di servizio non andrà ad intaccare tutto il lavoro e la prosecuzione e soprattutto la finalizzazione del virtuoso percorso...(sic!!!).
Ricordo, ma solo per i meno informati, che l'ordine di servizio in questione prevede dal primo febbraio la chiusura dell'ambulatorio di cardiologia, riduce alle sole ore antimeridiane l'attività della radiologia e della guardia rianimatoria, trasforma in centro prelievi il laboratorio analisi e rende ancora più difficile e frammentato lo svolgersi delle attività cliniche residue a danno esclusivo dei pazienti afferenti alla struttura. Illogiche, e per alcuni versi offensive, sono le motivazioni che sottendono a quella disposizione ed a tutti i tentativi di utilizzare l'ex ospedale di Trani come magazzino cui attingere risorse umane e materiali per le necessità degli ospedali viciniori, già sopravvalutati dalla sorte e dagli amministratori nonostante le disposizioni di legge. Assolutamente valide rimangono le rivendicazioni espresse nelle precedenti comunicazioni ed in particolare la diffida ad operare qualsiasi riduzione in termini di orario e di personale delle UU.OO. attualmente operanti presso il PTA di Trani in attesa della indizione urgente di una Cabina di Regia in seduta pubblica che, sola, per l'autorevolezza dei componenti, può e deve dare le soluzioni di cui la comunità ha bisogno. Mi sono confrontato con il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, che condivide e sottoscrive con me questo comunicato».
Conclude così, invece, la Lega Salvini Premier di Trani. «Si infittisce il numero degli attori nella spinosa questione dell'ospedale di Trani ma noi non ci crediamo e raccogliendo l'amarezza della cittadinanza tranese chiediamo soluzioni concrete».
«Ruscitti - prosegue - non può piegarsi a strumentalizzazioni che nulla hanno a che fare con la salute dei cittadini, ma solo con la speculazione elettorale. Stigmatizzo perciò il suo comportamento. Ce ne stavamo occupando io e, in particolare modo, il collega Santorsola in maniera istituzionale, insieme al sindaco Bottaro in prima linea. Del resto il dg Delle Donne aveva già fornito rassicurazioni sul fatto che nulla sarebbe cambiato rispetto al protocollo sottoscritto per il pta di Trani. Intervenga subito - rimarca Mennea - il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, coinvolgendo innanzitutto il sindaco Bottaro, il consigliere Santorsola e, se vuole, anche gli altri consiglieri regiona li del territorio. Diversamente, queste iniziative - conclude - sono soltanto atti di sciacallaggio politico sulla salute dei tranesi».
Ma l'argomento ospedale è all'ordine del giorno e ad intervenire è anche il consigliere regionale Mimmo Santorsola. «L'argomento "ospedale" è un punto dolente per tutta la comunità tranese e, considerando la messe di comunicati, post, video e commenti che si sono abbattuti sui media, ritengo necessario chiarire in maniera definitiva la via da seguire. Plaudo all'iniziativa di un gruppo di consiglieri comunali che hanno incontrato i vertici della sanità regionale, iniziativa tesa a rafforzare l'azione intrapresa congiuntamente dal sindaco Bottaro, dalle organizzazioni sindacali e da me per contrastare l'ennesimo provvedimento limitativo a danno del Presidio Territoriale di Trani. Il linguaggio utilizzato nel relativo comunicato stampa, tuttavia, appartiene al più enigmatico politichese e, nonostante lo abbia riletto più volte, non riesco ancora ad afferrarne il senso ed il nesso. Sarà l'età a giocarmi brutti scherzi o, forse, il mio scarso acume politico, ma mi pare di capire che l'oggetto della discussione fosse la riproposizione di un progetto di potenziamento del punto di primo intervento gestito dal 118.
Legittima è la proposta che, mi auguro, possa incardinarsi adeguatamente all'interno del PTA cittadino, così come disegnato dal protocollo di intesa sottoscritto da Regione, Comune ed ASL BAT. Meno legittima è la composizione del gruppo che, specie in questo momento di aperto dissenso con la Direzione ASL, avrebbe dovuto avere un mandato ufficiale da parte dell'Amministrazione tranese e avrebbe "potuto" fare riferimento al "suo" consigliere regionale; si tratta, comunque, di una questione di stile e di fair play politico che non tutti sono capaci di avere e che spesso soccombe alla foga delle primogeniture e dei comunicati web, se non alla umanissima invidia. Illegittima e impropria sarebbe la deduzione che la delegazione fosse abilitata ad accettare la garanzia che " …tale ordine di servizio non andrà ad intaccare tutto il lavoro e la prosecuzione e soprattutto la finalizzazione del virtuoso percorso...(sic!!!).
Ricordo, ma solo per i meno informati, che l'ordine di servizio in questione prevede dal primo febbraio la chiusura dell'ambulatorio di cardiologia, riduce alle sole ore antimeridiane l'attività della radiologia e della guardia rianimatoria, trasforma in centro prelievi il laboratorio analisi e rende ancora più difficile e frammentato lo svolgersi delle attività cliniche residue a danno esclusivo dei pazienti afferenti alla struttura. Illogiche, e per alcuni versi offensive, sono le motivazioni che sottendono a quella disposizione ed a tutti i tentativi di utilizzare l'ex ospedale di Trani come magazzino cui attingere risorse umane e materiali per le necessità degli ospedali viciniori, già sopravvalutati dalla sorte e dagli amministratori nonostante le disposizioni di legge. Assolutamente valide rimangono le rivendicazioni espresse nelle precedenti comunicazioni ed in particolare la diffida ad operare qualsiasi riduzione in termini di orario e di personale delle UU.OO. attualmente operanti presso il PTA di Trani in attesa della indizione urgente di una Cabina di Regia in seduta pubblica che, sola, per l'autorevolezza dei componenti, può e deve dare le soluzioni di cui la comunità ha bisogno. Mi sono confrontato con il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, che condivide e sottoscrive con me questo comunicato».
Conclude così, invece, la Lega Salvini Premier di Trani. «Si infittisce il numero degli attori nella spinosa questione dell'ospedale di Trani ma noi non ci crediamo e raccogliendo l'amarezza della cittadinanza tranese chiediamo soluzioni concrete».