Palazzo Beltrani, l'attività culturale del futuro passa per il legame intergenerazionale
I commenti relativi alla giornata internazionale dei musei
giovedì 5 giugno 2014
11.52
Dimora di Giuseppe Beltrani nell'Ottocento, cenacolo di intellettuali e artisti. Palazzo Beltrani sta vivendo ora una seconda giovinezza, ponendosi come sempre più qualificato polo attrattivo della città. Le Istituzioni museali, oggi più che mai, devono essere impegnate a ricercare nuove modalità per coinvolgere e rendere partecipi le comunità: in tal senso le collezioni non solo devono raccontare una storia ma anche rafforzare il legame tra generazioni. Una plastica dimostrazione la si è avuta in occasione della giornata nazionale dei musei, organizzata dall'International council of museums (Icom) ed incentrata sul tema della creazione di connessioni con le collezioni. Protagonisti sono stati i giovanissimi che, con entusiasmo, hanno seguito i percorsi elaborati all'interno del palazzo delle arti.
«Il museo – spiega la responsabile, Lucia Rosa Pastore - non deve essere inteso come luogo di divieto, noioso e silenzioso, ma come uno spazio in cui regnano indisturbate creazione e fantasia». E così palazzo Beltrani ha aperto ancora una volta le porte ai bambini delle scuole Falcone Borsellino di Bisceglie, Petronelli e De Amicis di Trani, e dell'istituto comprensivo Montello Santomauro di Bari.
I giovani visitatori hanno svolto attività basate sul contatto diretto con l'opera d'arte, stabilendo un rapporto di forte coinvolgimento emotivo e diventando così i principali testimoni di un vissuto da trasmettere all'esterno. "I bambini – sottolinea l'insegnate della scuola di infanzia Falcone Borsellino di Bisceglie, Margherita Ferrante - hanno avuto la possibilità di osservare con occhi diversi il mondo che li circonda, di far emergere uno stile personale e originale al fine di costruire la propria identità, unica e irripetibile". Altra opportunità loro offerta è stata quella di confrontarsi e dialogare con gli artisti, in particolar modo con Matteo Masiello. Grazie alla sua generosità palazzo Beltrani è ancora più ricco. L'artista ha recentemente donato altri 13 dipinti, che si sommano ad un gruppo di 5 opere di proprietà comunale, per l'occasione restituite alla collettività, che annoverano artisti del calibro di Luigi Guerricchio, Natale Addamiano, Sante Monachesi, Enotrio.
Un'esperienza coinvolgente, in particolare per gli studenti dell'Istituto Montello Santomauro di Bari. A loro è stata riservata una parte anche temporalmente preponderante in virtù della partecipazione ad un progetto ministeriale per combattere la dispersione scolastica.
«Il museo – spiega la responsabile, Lucia Rosa Pastore - non deve essere inteso come luogo di divieto, noioso e silenzioso, ma come uno spazio in cui regnano indisturbate creazione e fantasia». E così palazzo Beltrani ha aperto ancora una volta le porte ai bambini delle scuole Falcone Borsellino di Bisceglie, Petronelli e De Amicis di Trani, e dell'istituto comprensivo Montello Santomauro di Bari.
I giovani visitatori hanno svolto attività basate sul contatto diretto con l'opera d'arte, stabilendo un rapporto di forte coinvolgimento emotivo e diventando così i principali testimoni di un vissuto da trasmettere all'esterno. "I bambini – sottolinea l'insegnate della scuola di infanzia Falcone Borsellino di Bisceglie, Margherita Ferrante - hanno avuto la possibilità di osservare con occhi diversi il mondo che li circonda, di far emergere uno stile personale e originale al fine di costruire la propria identità, unica e irripetibile". Altra opportunità loro offerta è stata quella di confrontarsi e dialogare con gli artisti, in particolar modo con Matteo Masiello. Grazie alla sua generosità palazzo Beltrani è ancora più ricco. L'artista ha recentemente donato altri 13 dipinti, che si sommano ad un gruppo di 5 opere di proprietà comunale, per l'occasione restituite alla collettività, che annoverano artisti del calibro di Luigi Guerricchio, Natale Addamiano, Sante Monachesi, Enotrio.
Un'esperienza coinvolgente, in particolare per gli studenti dell'Istituto Montello Santomauro di Bari. A loro è stata riservata una parte anche temporalmente preponderante in virtù della partecipazione ad un progetto ministeriale per combattere la dispersione scolastica.