Palazzo Caccetta, sfrattati la Scuola forense e l’Ogim
La Curia ha rescisso il contratto di locazione con il Comune
sabato 1 agosto 2009
Con una lettera datata 6 luglio 2009 fatta recapitare al presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati di Trani, a mezzo dei messi comunali, il Comune di Trani ha comunicato al Consiglio stesso il recesso del rapporto di locazione in essere con la Curia Arcivescovile in relazione a Palazzo Caccetta dove hanno sede l'Ogim (l'Osservatorio giuridico internazionale sulle migrazioni), la scuola forense (dove si tengono le lezioni per i praticanti avvocati) e la biblioteca storica (ricca di volumi antichissimi e preziosi, di proprietà del consiglio dell'ordine degli avvocati di Trani). In sostanza il consiglio dell'ordine degli avvocati è stato gentilmente "invitato" a sgomberare i piani superiori di Palazzo Caccetta, dove appunto si trovano Ogim, scuola forense e biblioteca.
«Occorre ricordare - commenta Michele di Gregorio, capogruppo consiliare dei Verdi oltre che avvocato - che il tribunale di Trani amministra la giustizia nei Comuni di Barletta, Andria, Canosa di Puglia, Molfetta, Ruvo di Puglia, Bisceglie, Corato, Minervino Murge, Spinazzola e Terlizzi. E' invece pleonastico ricordare il prestigio che alla nostra città deriva dalla presenza del tribunale, così come altrettanto prestigiosa è la presenza del consiglio dell'ordine degli avvocati. Tuttavia, in considerazione di quanto avvenuto e soprattutto delle modalità con le quali l'episodio si è verificato (nessun preavviso né il rispetto di alcuna forma di protocollo istituzionale) forse a Palazzo di città qualcuno ha dimenticato quanto importante sia per la nostra città la presenza del tribunale di Trani, che con i tempi che corrono (vedi attribuzione sedi istituzionali della Sesta Provincia) dobbiamo tenerci ben stretto».
Trani dovrebbe tenersi ben stretti sia la sede dell'Ogim, che è un'organizzazione a carattere internazionale, sia quella della prestigiosa scuola forense, frequentata da centinaia di giovani di tutto il territorio, e ancora quella della preziosissima biblioteca che per la ricchezza del patrimonio librario è pari al prestigio di quella comunale "Bovio".
«Sono ricchezze - commenta l'altro consigliere dei Verdi, Franco Laurora - che la nostra città, come farebbero altri, dovrebbe valorizzare piuttosto che sottovalutare. Per queste ragioni i Verdi chiedono che, urgentemente, l'amministrazione comunale ponga rimedio all'imbarazzante episodio verificatosi, ribadendo l'orgoglio e il piacere della città di Trani ad ospitare le prestigiose istituzioni giudiziarie».
«Occorre ricordare - commenta Michele di Gregorio, capogruppo consiliare dei Verdi oltre che avvocato - che il tribunale di Trani amministra la giustizia nei Comuni di Barletta, Andria, Canosa di Puglia, Molfetta, Ruvo di Puglia, Bisceglie, Corato, Minervino Murge, Spinazzola e Terlizzi. E' invece pleonastico ricordare il prestigio che alla nostra città deriva dalla presenza del tribunale, così come altrettanto prestigiosa è la presenza del consiglio dell'ordine degli avvocati. Tuttavia, in considerazione di quanto avvenuto e soprattutto delle modalità con le quali l'episodio si è verificato (nessun preavviso né il rispetto di alcuna forma di protocollo istituzionale) forse a Palazzo di città qualcuno ha dimenticato quanto importante sia per la nostra città la presenza del tribunale di Trani, che con i tempi che corrono (vedi attribuzione sedi istituzionali della Sesta Provincia) dobbiamo tenerci ben stretto».
Trani dovrebbe tenersi ben stretti sia la sede dell'Ogim, che è un'organizzazione a carattere internazionale, sia quella della prestigiosa scuola forense, frequentata da centinaia di giovani di tutto il territorio, e ancora quella della preziosissima biblioteca che per la ricchezza del patrimonio librario è pari al prestigio di quella comunale "Bovio".
«Sono ricchezze - commenta l'altro consigliere dei Verdi, Franco Laurora - che la nostra città, come farebbero altri, dovrebbe valorizzare piuttosto che sottovalutare. Per queste ragioni i Verdi chiedono che, urgentemente, l'amministrazione comunale ponga rimedio all'imbarazzante episodio verificatosi, ribadendo l'orgoglio e il piacere della città di Trani ad ospitare le prestigiose istituzioni giudiziarie».