Parentopoli all'interno del Gal Ponte Lama?

Contributi per 130mila euro a ditte riconducibili al consigliere Altamura

venerdì 24 ottobre 2014 12.42
Abbiamo ricevuto in Redazione un plico anonimo contenente notizia di un presunto caso di parentopoli e concessione di finanziamenti all'interno del Gal Ponte Lama. Nonostante la Redazione di TraniViva non sia favorevole alla diffusione di notizie apprese in questo modo, è evidente che non potevamo evitare di portare a conoscenza tutti di quanto accaduto, anche perché i documenti forniti sono atti di dominio pubblico.

La vicenda riguarda direttamente e indirettamente il consigliere comunale di Trani Franco Altamura e alcuni finanziamenti concessi dall'Ente Gal Ponte Lama a ditte vicine allo stesso. Si tratta di circa 130mila euro stanziati nei confronti di una ditta che ha come responsabile la signora Precchiazzi Felicita, moglie del consigliere Altamura, un'altra ditta intestata a Altamura Maria Luisa, cugina dello stesso consigliere e ultima la ditta di Brecci Antonella, moglie del socio o collega di studio sempre di Altamura.

Quanto ci è stato segnalato risale alla fine del 2011, anche se l'ultima erogazione di fondi è avvenuta a febbraio del 2013. Si tratta di finanziamenti per il "programma di sviluppo rurale 2007/2013" della Regione Puglia per la "misura 313 azione 5" ovvero "incentivazione di attività turistiche e creazione di strutture di piccola ricettività". I problemi però non son finiti qui e infatti se il nostro segnalatore ha sottolineato che si tratta di "parentopoli" è perché all'interno del Consiglio d'Amministrazione del Gal Ponte Lama, presente nel giorno dell'assegnazione dei fondi alla riunione, c'è Nicola Precchiazzi, cognato del consigliere Franco Altamura (che tuttavia al momento dell'approvazione della graduatoria si è astenuto). Inoltre, tanto per completare il quadro, tra i componenti della commissione tecnica che avrebbero assegnato i punteggi ai progetti vincitori c'è anche l'ingegner Matteo Precchiazzi, ex assessore del Comune di Trani e anche lui cognato di Altamura.

Insomma non c'è voluta una gran ricerca da parte di chi ha deciso di segnalarci questa anomalia per scoprire che fosse quasi tutta una "questione di famiglia". Tutto quello che abbiamo raccontato è naturalmente supportato da atti facilmente reperibili da chiunque.