Parere della Corte dei Conti / 2

Di Gregorio: «Andiamo subito in Consiglio per discuterne»

giovedì 3 settembre 2009
«Da molti mesi, anzi a dire la verità da oramai diversi anni, dai banchi dell'opposizione denunciamo con documenti alla mano lo stato disastroso delle finanze comunali, soprattutto in occasione delle approvazioni dei documenti di bilancio che sono sempre apparsi come grandi castelli di sabbia. E, in effetti ricordiamo, che le nostre preoccupazioni sono state anche certificate dallo stesso collegio dei revisori dei conti (per questo probabilmente "defenestrato") in occasione di ben tre pareri sfavorevoli ad altrettanti documenti contabili. Ricordiamo anche il paradosso della fantomatica vendita dei beni immobili comunali (mai venduti), il cui ricavato (sempre fantomatico) per diverse volte è stato considerato voce di bilancio finalizzato a coprire l'immensa voragine dei debiti fuori bilancio. Ma come è stato possibile mettere a bilancio tali somme se i beni immobili non sono mai stati venduti?

Ricordiamo la vicenda delle tariffe Ici dei terreni edificabili, diventate stratosferiche e mai ridotte nonostante le promesse per la disperazione dei tanti piccoli proprietari terrieri. Nonostante tutti questi dati, di fatto ineludibili e certificati come detto dallo stesso collegio dei revisori dei conti, l'amministrazione ha definito sistematicamente bugie i nostri rilievi. Ma ora che anche la sezione regionale di controllo per la Puglia della Corte dei conti evidenzia le tante criticità del bilancio consuntivo dell'anno 2007, chi ha ragione?
Infatti la Corte dei Conti con deliberazione del primo luglio 2009, nell'ambito del suo compito di vigilanza della sana gestione finanziaria degli enti locali, ha evidenziato le seguenti criticità: 1) il risultato di amministrazione negativo di rilevante importo (5,49 milioni di euro) e l'ammontare significativo di debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso del 2007 (6,69 milioni); 2) l'errata contabilizzazione dell'anticipazione di tesoreria nella voce "servizi conto terzi"; la discrasia tra l'ammontare dell'indebitamento iscritto nel conto del bilancio e quello iscritto nel conto del patrimonio; la mancata riconciliazione dei crediti e debiti con le società partecipate; 3) l'approvazione del rendiconto 2007 avvenuta solo il 26 novembre 2008, ben oltre il termine del 30 maggio disposto dal decreto legislativo 267/2000.

Alla luce di quanto sopra la sezione della Corte dei conti, "attesa la critica situazione riveniente dal disavanzo di amministrazione e le procedure già avviate", invita il Comune a "monitorare costantemente la salvaguardia degli equilibri di bilancio". Ma afferma anche che "le criticità relative ai valori iscritti nel rendiconto pongono dubbi sull'attendibilità dell'intero documento di bilancio che nelle sue articolazioni deve rappresentare in modo chiaro corretto e veritiero la situazione patrimoniale finanziaria ed il risultato economico" e che "la mancata approvazione del rendiconto nei termini previsti dal legislatore costituisce sintomo di difficoltà dell'ente locale nell'applicare correttamente la normativa ed i principi contabili…". Quanto sopra basta per chiedere la urgente convocazione di un Consiglio comunale monotematico, affinché sia chiarito lo stato dei conti del Comune di Trani e soprattutto chiedere la discussione in Consiglio del rendiconto dell'anno 2007».

Michele di Gregorio
Consigliere Comunale dei Verdi