Pasqua e solidarietà, Legambiente e studenti dell'alberghiero donano pasti a famiglie in difficoltà
L'iniziativa nell'ambito di "Scuola Corsara" e con la collaborazione della Caritas cittadina
martedì 6 aprile 2021
9.31
Negli scorsi giorni in prossimità delle festività pasquali anche Legambiente Trani è stata impegnata in un grande lavoro di solidarietà portando pasti alle famiglie in difficoltà della nostra città. Si è inteso unire realtà ed iniziative diverse per poter sviluppare il massimo impatto possibile a vantaggio del territorio.
Gli studenti dell'indirizzo pasticceria dell'IISS A.Moro con l'attività del ristorante sociale del progetto "Scuola Corsara" hanno prodotto pastiere per 85 famiglie che sono state distribuite insieme alla Caritas della parrocchia del Cristo Redentore.
Cuochi volontari, alunni del corso serale dell'Alberghiero, giovani ciclisti urbani, tra i quali anche alcuni utenti seguiti dal Dipartimento di salute mentale della Bat, coordinandosi con le evento "Aggiungi un Pasto a Tavola" del progetto promosso dalla Provincia "il Gusto dell'Inclusione" e grazie al concreto contributo dell'Ufficio di Piano sociale di zona hanno preparato e distribuito in bici 240 porzioni di pasta al forno per oltre 70 nuclei familiari. Il tutto reso in un momento di festa e convivialità grazie al lavoro di tecnici e speakers di Radio Staffetta che hanno gestito la diretta web dell'evento.
Negli ultimi 7 anni Legambiente unitamente a validi partner si è occupata a vari livelli di lotta agli sprechi alimentari e contrasto alla povertà, portando avanti iniziative che sono state ritenute e premiate quali buone pratiche a livello nazionale.
L'esperienza acquisita sul campo ha consentito di riflettere sul funzionamento del sistema di raccolta e distribuzione degli alimenti ed in generale sugli interventi rivolti alle fasce più deboli della nostra società, derivandone la opportunità di rendere pubblica una condivisione da finalizzare al miglioramento degli interventi futuri, in un contesto che anche a causa della pandemia sta vedendo sprofondare in condizione di indigenza un numero sempre maggiore di famiglie: la maggior parte degli interventi soffre ancora oggi di un approccio caritativo in cui si tende semplicemente a portare del cibo a chi non può permetterselo, che vede un ruolo passivo dei beneficiari degli interventi, che vengono considerati solo i fruitori finali di un servizio.
La contribuzione da parte degli enti pubblici talvolta non si raccorda ad un opportuno sistema di monitoraggio sugli impatti degli interventi. Offrire un buono pasto soddisfa un bisogno primario ed immediato, ma non consente di modificare la condizione di indigenza nel medio e lungo periodo, potendo causare una degenerazione del sistema con il rischio di strumentalizzazioni clientelari e di abbandono ad uno stato di adattamento da parte dei beneficiari, che perdono qualsiasi stimolo ad una emancipazione dal proprio stato di bisogno occorre evitare il rischio che si inneschi una sorta di competizione tra associazioni volta all'estensione della propria platea di beneficiari e donatori, senza invece curare l'efficientamento di un sistema condiviso di intervento e l'emancipazione ed il coinvolgimento dei beneficiari.
La Delibera Di Giunta N.34 Del 25/03/2021: Misure Urgenti Di Solidarietà Alimentare unitamente alla sensibilità e disponibilità del dirigente dell'Ufficio di Piano di zona Dott. Alessandro Attolico, consentirebbe un intervento condiviso al fine di dotare il territorio di: dispositivi di attivazione sociale ed empowerment dei beneficiari che devono essere i primi attori delle attività di solidarietà alimentare, innescando un processo mutualistico circolare virtuoso di riscatto sociale.
Un sistema puntuale ed aperto di monitoraggio e valutazione degli interventi, elemento indispensabile per la valutazione di impatto degli investimenti e l'elaborazione di piani di miglioramento.
L'inserimento della reciprocità quale elemento cardine di un nuovo sistema di intervento sociale, in cui anche un buono spesa possa divenire un moltiplicatore di valore perché chi lo riceve lo ricambia con una azione solidale nei confronti degli altri e della comunità.
L'auspicio manifestato si indirizza verso l'incentivazione e la costruzione di reali reti collaborative di pronto intervento sociale come dimostrato egregiamente durante i momenti più difficili di lockdown sanitario.
Gli studenti dell'indirizzo pasticceria dell'IISS A.Moro con l'attività del ristorante sociale del progetto "Scuola Corsara" hanno prodotto pastiere per 85 famiglie che sono state distribuite insieme alla Caritas della parrocchia del Cristo Redentore.
Cuochi volontari, alunni del corso serale dell'Alberghiero, giovani ciclisti urbani, tra i quali anche alcuni utenti seguiti dal Dipartimento di salute mentale della Bat, coordinandosi con le evento "Aggiungi un Pasto a Tavola" del progetto promosso dalla Provincia "il Gusto dell'Inclusione" e grazie al concreto contributo dell'Ufficio di Piano sociale di zona hanno preparato e distribuito in bici 240 porzioni di pasta al forno per oltre 70 nuclei familiari. Il tutto reso in un momento di festa e convivialità grazie al lavoro di tecnici e speakers di Radio Staffetta che hanno gestito la diretta web dell'evento.
Negli ultimi 7 anni Legambiente unitamente a validi partner si è occupata a vari livelli di lotta agli sprechi alimentari e contrasto alla povertà, portando avanti iniziative che sono state ritenute e premiate quali buone pratiche a livello nazionale.
L'esperienza acquisita sul campo ha consentito di riflettere sul funzionamento del sistema di raccolta e distribuzione degli alimenti ed in generale sugli interventi rivolti alle fasce più deboli della nostra società, derivandone la opportunità di rendere pubblica una condivisione da finalizzare al miglioramento degli interventi futuri, in un contesto che anche a causa della pandemia sta vedendo sprofondare in condizione di indigenza un numero sempre maggiore di famiglie: la maggior parte degli interventi soffre ancora oggi di un approccio caritativo in cui si tende semplicemente a portare del cibo a chi non può permetterselo, che vede un ruolo passivo dei beneficiari degli interventi, che vengono considerati solo i fruitori finali di un servizio.
La contribuzione da parte degli enti pubblici talvolta non si raccorda ad un opportuno sistema di monitoraggio sugli impatti degli interventi. Offrire un buono pasto soddisfa un bisogno primario ed immediato, ma non consente di modificare la condizione di indigenza nel medio e lungo periodo, potendo causare una degenerazione del sistema con il rischio di strumentalizzazioni clientelari e di abbandono ad uno stato di adattamento da parte dei beneficiari, che perdono qualsiasi stimolo ad una emancipazione dal proprio stato di bisogno occorre evitare il rischio che si inneschi una sorta di competizione tra associazioni volta all'estensione della propria platea di beneficiari e donatori, senza invece curare l'efficientamento di un sistema condiviso di intervento e l'emancipazione ed il coinvolgimento dei beneficiari.
La Delibera Di Giunta N.34 Del 25/03/2021: Misure Urgenti Di Solidarietà Alimentare unitamente alla sensibilità e disponibilità del dirigente dell'Ufficio di Piano di zona Dott. Alessandro Attolico, consentirebbe un intervento condiviso al fine di dotare il territorio di: dispositivi di attivazione sociale ed empowerment dei beneficiari che devono essere i primi attori delle attività di solidarietà alimentare, innescando un processo mutualistico circolare virtuoso di riscatto sociale.
Un sistema puntuale ed aperto di monitoraggio e valutazione degli interventi, elemento indispensabile per la valutazione di impatto degli investimenti e l'elaborazione di piani di miglioramento.
L'inserimento della reciprocità quale elemento cardine di un nuovo sistema di intervento sociale, in cui anche un buono spesa possa divenire un moltiplicatore di valore perché chi lo riceve lo ricambia con una azione solidale nei confronti degli altri e della comunità.
L'auspicio manifestato si indirizza verso l'incentivazione e la costruzione di reali reti collaborative di pronto intervento sociale come dimostrato egregiamente durante i momenti più difficili di lockdown sanitario.