Pasquetta affollata, è solo turismo da "mordi e fuggi"?
Pochi parcheggi e pochi servizi da offrire: a fine giornata i problemi restano
mercoledì 4 aprile 2018
A differenza di altri sinceramente non penso che ci si debba esaltare più di tanto per la Pasquetta affollata a Trani. Sono anni che, in un modo o nell'altro, con amministrazioni di destra o di sinistra, questo giorno diventa un momento di gloria per la nostra città, dal punto di vista delle presenze. Da una parte ce ne rallegriamo sempre e ho letto anche commenti entusiasti, sui social, di lettori e cittadini. Ed è giusto che si colgano gli aspetti positivi delle cose, mantenendo una natura ottimista e portatrice di felicità, come ci invita a fare il sindaco nel suo messaggio – appello in stile Candido di Voltaire, in occasione degli auguri pasquali.
Il problema però sta proprio nella Pasquetta affollata. So Diego, ti spiego direbbe Abbatantuono, o magari pure il nostro Diego Di Tondo, che giustamente mette in evidenza la soluzione finalmente arrivata degli autobus turistici in via Finanzieri. Meglio questa soluzione che alcune follie viste in questi anni: una volta si arrivò a rendere parcheggio proprio la stessa piazza Gradenigo, e fortunatamente per loro non si trattava di una scelta dell'amministrazione Bottaro. Parcheggio per auto. Ancora parliamo da soli per quella cosa.
Ma, tornando al discorso precedente: il problema è proprio questa immagine della Pasquetta affollata. Un giorno, un flash, una sveltina turistica. La Pasquetta affollata è l'emblema del "turismo mordi e fuggi", dal quale noi giornalisti, le amministrazioni, i commercianti, gli imprenditori e la città tutta, stiamo da anni cercando di "smarcarci". Vanno bene le foto e l'esultanza per il Porto straboccante: fin lì siamo tutti in linea con quanto dice AB: siate ottimisti e felici. Ma chiuso il libro di Voltaire con sulla nuova copertina la faccia di Amedeo, siamo sempre dinanzi ad una città senza parcometri, con poche aree di parcheggio, col mare che nonostante il depuratore nuovo è già opaco o schiumoso ad aprile (come caspita è?), con pochi e scomodi accessi al mare, con un piano delle coste incompiuto, con poche aree pedonali, con pochi servizi gratis da offrire, con poco raccordo tra gli operatori del settore turistico (ognuno sembra che pensi per se). Una spiegazione al mare comunque ce l'avrei, ma rischio di passare per troppo pessimista: scarichi abusivi e falda forse compromessa chi le monitora?
Tolte un paio d'iniziative isolate, tra cui la sagra del filoncino, cosa fa questa città per convincere i turisti a farsi almeno sette giorni di villeggiatura e non sette ore, al massimo 24? Pure gli imprenditori perché non pensano a diversificare l'offerta per l'utenza, sempre raccordandosi con l'amministrazione? Non puoi avere 500 pizzerie e 1000 bar, e al massimo 5, 6 ristoranti dove si mangia bene e non si viene spellati, e sperare che i forestieri ed i turisti si fermino più giorni o tornino. Io resto ottimista, ok, però una mossa dovete darvela cari imprenditori e cari politici.
Il problema però sta proprio nella Pasquetta affollata. So Diego, ti spiego direbbe Abbatantuono, o magari pure il nostro Diego Di Tondo, che giustamente mette in evidenza la soluzione finalmente arrivata degli autobus turistici in via Finanzieri. Meglio questa soluzione che alcune follie viste in questi anni: una volta si arrivò a rendere parcheggio proprio la stessa piazza Gradenigo, e fortunatamente per loro non si trattava di una scelta dell'amministrazione Bottaro. Parcheggio per auto. Ancora parliamo da soli per quella cosa.
Ma, tornando al discorso precedente: il problema è proprio questa immagine della Pasquetta affollata. Un giorno, un flash, una sveltina turistica. La Pasquetta affollata è l'emblema del "turismo mordi e fuggi", dal quale noi giornalisti, le amministrazioni, i commercianti, gli imprenditori e la città tutta, stiamo da anni cercando di "smarcarci". Vanno bene le foto e l'esultanza per il Porto straboccante: fin lì siamo tutti in linea con quanto dice AB: siate ottimisti e felici. Ma chiuso il libro di Voltaire con sulla nuova copertina la faccia di Amedeo, siamo sempre dinanzi ad una città senza parcometri, con poche aree di parcheggio, col mare che nonostante il depuratore nuovo è già opaco o schiumoso ad aprile (come caspita è?), con pochi e scomodi accessi al mare, con un piano delle coste incompiuto, con poche aree pedonali, con pochi servizi gratis da offrire, con poco raccordo tra gli operatori del settore turistico (ognuno sembra che pensi per se). Una spiegazione al mare comunque ce l'avrei, ma rischio di passare per troppo pessimista: scarichi abusivi e falda forse compromessa chi le monitora?
Tolte un paio d'iniziative isolate, tra cui la sagra del filoncino, cosa fa questa città per convincere i turisti a farsi almeno sette giorni di villeggiatura e non sette ore, al massimo 24? Pure gli imprenditori perché non pensano a diversificare l'offerta per l'utenza, sempre raccordandosi con l'amministrazione? Non puoi avere 500 pizzerie e 1000 bar, e al massimo 5, 6 ristoranti dove si mangia bene e non si viene spellati, e sperare che i forestieri ed i turisti si fermino più giorni o tornino. Io resto ottimista, ok, però una mossa dovete darvela cari imprenditori e cari politici.