Per ginecologia due mesi di lavori. Ma il futuro è tutto un quiz
Il reparto sarà utilizzato per la diagnosi e l'assistenza pre-natale. E per partorire?
mercoledì 16 dicembre 2009
Il tormentone è sempre lo stesso: si potrà nascere a Trani? In questi giorni sono cominciati i lavori di riqualificazione del reparto di ginecologia. Per fine febbraio il reparto sarà pronto: 160mila euro per un intervento ben più corposo di quello che ha interessato le unità operative di chirurgia e urologia dove, sostanzialmente, è stato fatto un mero risanamento igienico-sanitario.
Il direttore generale della Asl, Rocco Canosa, accompagna il presidente della Regione, Nichi Vendola, al terzo piano. I segni dell'inizio dei lavori sono tangibili. «Qui va fatto tutto, compresi gli impianti», spiega Canosa. «Ma con i tempi ci siamo», assicura. Alle porte c'è una campagna elettorale importante come quella delle regionali e ginecologia può diventare il piatto forte su cui tutti sono pronti a buttarsi per rosicare consensi. La presenza di tanti politici al San Nicola Pellegrino è la dimostrazione di come il destino dell'ospedale possa far pendere l'ago della bilancia da una parte e dall'altra.
Ancora due mesi di attesa. Abbondiamo: tre, va. E poi? Si potrà nascere realmente a Trani? Il dubbio sorge spontaneo: il reparto sarà bello e pronto, ma ginecologia resterà comunque una struttura semplice. Nel Pal non è prevista per l'ospedale di Trani la creazione dell'unità complessa di neonatologia. Ginecologia, così com'è stata concepita e senza l'articolazione pediatrica, sarà utilizzata per la diagnosi e l'assistenza pre-natale, ma per partorire si andrà sempre a Bisceglie, Barletta o dove si vuole.
La montagna che partorisce un topolino: speriamo di sbagliarci.
Il direttore generale della Asl, Rocco Canosa, accompagna il presidente della Regione, Nichi Vendola, al terzo piano. I segni dell'inizio dei lavori sono tangibili. «Qui va fatto tutto, compresi gli impianti», spiega Canosa. «Ma con i tempi ci siamo», assicura. Alle porte c'è una campagna elettorale importante come quella delle regionali e ginecologia può diventare il piatto forte su cui tutti sono pronti a buttarsi per rosicare consensi. La presenza di tanti politici al San Nicola Pellegrino è la dimostrazione di come il destino dell'ospedale possa far pendere l'ago della bilancia da una parte e dall'altra.
Ancora due mesi di attesa. Abbondiamo: tre, va. E poi? Si potrà nascere realmente a Trani? Il dubbio sorge spontaneo: il reparto sarà bello e pronto, ma ginecologia resterà comunque una struttura semplice. Nel Pal non è prevista per l'ospedale di Trani la creazione dell'unità complessa di neonatologia. Ginecologia, così com'è stata concepita e senza l'articolazione pediatrica, sarà utilizzata per la diagnosi e l'assistenza pre-natale, ma per partorire si andrà sempre a Bisceglie, Barletta o dove si vuole.
La montagna che partorisce un topolino: speriamo di sbagliarci.