Per i Verdi bisogna "periferizzare la politica"
Come cambiare la vita dei cittadini a partire dalla loro casa?
mercoledì 9 novembre 2005
«La politica urbanistica del centrodestra è lo specchio dell' azione amministrativa della maggioranza in questi 2 anni e mezzo. Tanti grandi proclami, nessun miglioramento della vivibilità cittadina. Polemizzare con una politica di numeri altisonanti nelle spese ma non nei risultati sarebbe fin troppo semplice.
I Verdi di Trani, invece, continuano a porsi una domanda: come cambiare la vita dei cittadini a partire dalla loro casa, dal loro quartiere e dai loro luoghi di lavoro? E' necessario realizzare un progetto di città che faccia dell'inclusione, dell'integrazione e della partecipazione i suoi strumenti per definire un progetto di sviluppo sostenibile.
Per questo è necessaria una politica urbanistica che abbassi gli indici di fabbricabilità e punti sulla salvaguardia di tutti i quartieri a partire dalle aree verdi e dai servizi (parcheggi, strutture sportive, asili e scuole), sull'armonizzazione di abitato, mare, campagna e zone produttive, sul confronto partecipato con tutte le forze economiche e sociali tranesi.
Ma si deve puntare anche sulla riorganizzazione dell'economia a partire dal mercato settimanale: i Verdi rilanciano l'idea dei mercati rionali per coniugare economia e riqualificazione urbana e sociale per fornire maggiori servizi nelle aree periferiche. Ad oggi purtroppo non si ha notizia di interventi seri per rilanciare l'economia cittadina e dei paesi limitrofi e i cittadini continuano a chiedersi cosa ne sarà di uno spazio che non è solo destinato ad attività economiche ma anche si presenta come un vero e proprio momento aggregativo per i tranesi.
Tutti questi interventi sarebbero realizzabili attraverso una riorganizzazione giuridica dei quartieri della città di Trani: la creazione delle circoscrizioni, che fornirebbero un interlocutore istituzionale autorevole a Palazzo di Città.
Ma si potrebbe pensare di "periferizzare" anche la cultura: mentre non si conoscono ancora destino e potenzialità della biblioteca comunale, bisognerebbe lavorare per valorizzare il patrimonio delle scuole tranesi. Per non parlare dello sport non solo agonistico ma anche aggregativo delle varie realtà giovanili e amatoriali presenti sul territorio. Ci permettiamo di rilevare che appare riduttivo considerare l'acquisto di un titolo sportivo (benché glorioso) sufficiente a garantire il rilancio complessivo dello sport a Trani: su questo servirebbero politiche lungimiranti e progetti partecipati con tutte le realtà competenti. Ci sarebbero tante cose da fare, ma ad oggi manca un progetto che consenta di accentrare le periferie e di periferizzare l'attività politica: è una sfida culturale dei Verdi di Trani per superare politiche di breve periodo che a piccoli lavori non fanno seguire progettualità per rendere i quartieri più vivibili. I cittadini non possono più aspettare.»
I Verdi di Trani, invece, continuano a porsi una domanda: come cambiare la vita dei cittadini a partire dalla loro casa, dal loro quartiere e dai loro luoghi di lavoro? E' necessario realizzare un progetto di città che faccia dell'inclusione, dell'integrazione e della partecipazione i suoi strumenti per definire un progetto di sviluppo sostenibile.
Per questo è necessaria una politica urbanistica che abbassi gli indici di fabbricabilità e punti sulla salvaguardia di tutti i quartieri a partire dalle aree verdi e dai servizi (parcheggi, strutture sportive, asili e scuole), sull'armonizzazione di abitato, mare, campagna e zone produttive, sul confronto partecipato con tutte le forze economiche e sociali tranesi.
Ma si deve puntare anche sulla riorganizzazione dell'economia a partire dal mercato settimanale: i Verdi rilanciano l'idea dei mercati rionali per coniugare economia e riqualificazione urbana e sociale per fornire maggiori servizi nelle aree periferiche. Ad oggi purtroppo non si ha notizia di interventi seri per rilanciare l'economia cittadina e dei paesi limitrofi e i cittadini continuano a chiedersi cosa ne sarà di uno spazio che non è solo destinato ad attività economiche ma anche si presenta come un vero e proprio momento aggregativo per i tranesi.
Tutti questi interventi sarebbero realizzabili attraverso una riorganizzazione giuridica dei quartieri della città di Trani: la creazione delle circoscrizioni, che fornirebbero un interlocutore istituzionale autorevole a Palazzo di Città.
Ma si potrebbe pensare di "periferizzare" anche la cultura: mentre non si conoscono ancora destino e potenzialità della biblioteca comunale, bisognerebbe lavorare per valorizzare il patrimonio delle scuole tranesi. Per non parlare dello sport non solo agonistico ma anche aggregativo delle varie realtà giovanili e amatoriali presenti sul territorio. Ci permettiamo di rilevare che appare riduttivo considerare l'acquisto di un titolo sportivo (benché glorioso) sufficiente a garantire il rilancio complessivo dello sport a Trani: su questo servirebbero politiche lungimiranti e progetti partecipati con tutte le realtà competenti. Ci sarebbero tante cose da fare, ma ad oggi manca un progetto che consenta di accentrare le periferie e di periferizzare l'attività politica: è una sfida culturale dei Verdi di Trani per superare politiche di breve periodo che a piccoli lavori non fanno seguire progettualità per rendere i quartieri più vivibili. I cittadini non possono più aspettare.»